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A cena con perfetti sconosciuti e menù a sorpresa. L’idea di Come’n Kitchen

02-11-2018

Di Valentina Fabbri

Il luogo è segreto. Cosa ci sarà nel piatto e con chi si cenerà, pure.

Si chiama Come’n Kitchen ed è un progetto lanciato da un gruppo di amici che, frequentando da parecchio tempo e assiduamente lo stesso locale bolognese, si è reso conto di trovarsi ad interagire sempre e comunque con le stesse persone e di non uscire mai dalla propria comfort zone. Da qui l’idea di una cena diversa. Trenta persone che non si conoscono si ritrovano così sedute intorno allo stesso tavolo in un luogo che resta segreto fino al giorno stesso e un menù con un ingrediente base ogni volta diverso.

Tema: Contrasti – foto di Beatrice Cassarini

I componenti della crew di Come’n Kitchen sono Niccolò Gozza, giovane chef bolognese, Davide Patta, bartender torinese, Jacopo Zucchelli, project manager, ed Erica Scopoli, creative copywriter originaria di Moena, che ho intervistato per soddisfare una serie di curiosità e per saperne di più.

A chi o a quali situazioni vi siete ispirati per creare questo format?

“Abbiamo dato uno sguardo oltreoceano prendendo ispirazione da tantissimi chef che, per via della forte crisi economica, hanno iniziato a svincolarsi dai propri ristoranti per evitare spese oramai eccessive, o ad abbandonare i ristoranti in cui lavoravano, inventandosi un nuovo modo di fare ristorazione: le cosiddette Secret Supper Dinners, cioè eventi con cene preparate in luoghi inusuali e segreti (capannoni industriali, rooftops e simili) per stimolare curiosità ed interazione tra i partecipanti”.

Tema: Ice Ice Baby, cena sotto zero – Foto di Come’n Kitchen, al centro Niccolò Gozza

Perché avete scelto di mantenere proprio l’idea del cibo e delle cene per i vostri eventi segreti e non avete pensato di fare qualcosa di diverso?

“L’atto del mangiare con qualcuno, del condividere la tavola, un momento che di fatto è per molti aspetti estremamente intimo, implica che si crei da subito una rapporto di confidenza con gli altri commensali, nonostante siano dei perfetti sconosciuti. Si chiacchiera, si scherza, si ride, ci si racconta storie di vita, cosa che probabilmente non avverrebbe in maniera così veloce se l’evento consistesse in un cocktail party fatto in piedi per esempio, dove l’aggregazione e l’avvicinamento all’altro risultano molto più difficili. Non sai quante amicizie, amori, rapporti lavorativi abbiamo visto nascere alle nostre cene!”.

Tema: Ice Ice Baby, cena sotto zero – Foto di Come’n Kitchen

Le modalità di iscrizione per chi volesse partecipare?

“Chi desiderasse partecipare, deve scriverci privatamente attraverso la nostra pagina Facebook sulla quale pubblichiamo un ‘save the date’ con data, città e tema della cena. Una volta che si raggiunge il numero massimo di 30 persone, le iscrizioni vengono chiuse. Alle nostre cene ci si può iscrivere da soli o si può portare una sola persona in più”.

Come funzionano l’organizzazione e lo svolgimento della serata?

“Tre giorni prima della cena pubblichiamo la lista di ingredienti che saranno presenti all’interno dei piatti, così da andare incontro a chi soffre di allergie ed intolleranze. Il giorno stesso inviamo per email, menù, orario, indirizzo e costo della cena. L’allestimento varia a seconda degli spazi e del tema della serata. La parte iniziale dell’evento è solitamente quella più impegnativa perché i partecipanti non sanno chi incontreranno, quindi a volte si crea un po’ di imbarazzo iniziale che viene sciolto servendo due drink a testa. Ogni cena è diversa da tutte le altre. Il menù si articola in antipasto, primo, secondo e dolce, accompagnati da vino e cicchetto finale, e ogni portata è accompagnata da una descrizione del piatto e da un aneddoto che spiega le scelte creative dello chef”.

A quando il prossimo appuntamento?

“Non abbiamo ancora una data… quindi per ora resta un segreto!”.

Tema: Tropi call – foto di Beatrice Cassarini

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