...E Altre Storie

Da Bologna all’Australia. La “Macelleria” per vegetariani arriva a Brisbane

27-04-2018

Di Elena Ghini

Forse qualcuno ricorda una gelateria fuori porta San Donato con un nome insolito: “La Macelleria”. Che non vendeva carne ma gelati, appunto. E che si era distinta perchè ospitava anche presentazioni di libri. I libri con gusto. Nel 2013 Matteo Zini e Matteo Casone hanno fatto le valigie e realizzato il sogno di trasferirsi in Australia. E così nella cornice tropicale di Brisbane esiste una piccola enclave bolognese. Hanno aperto la prima sede nell’agiato quartiere di Teneriffe. Il successo è arrivato veloce e nel giro di un paio d’anni hanno aperto anche la seconda nel quartiere universitario di West End. Il locale dal design accattivante ricorda un negozio di carni. Piastrelle bianche alle pareti, un colore rosso dominante e come insegna una mucca. Gelati, sorbetti di frutta fresca, granite al basilico e tanto altro.

Incontro Matteo. Ci tiene a mostrarmi il tatuaggio che ha sul braccio: le stelle della bandiera australiana e San Luca. Una perfetta sintesi dei due mondi a cui appartiene. Mi offre un caffè macchiato, una rarità da queste parti. Mi sento a casa.

Matteo parlami del vostro gelato.

“Abbiamo esportato un gelato di alta qualità. Prepariamo i gusti freschi tutti i giorni con prodotti locali. I nostri macchinari sono firmati Cattabriga, un’azienda storica di Bologna. Otello Cattabriga ha inventato e certificato la prima macchina automatica per fare il gelato nel 1927. Prima c’erano solo le macchine a manovella. Noi offriamo i classici italiani come nocciola, bacio, stracciatella, fior di latte, pistacchio, ricotta e fichi, cassata. E in risposta alla domanda locale abbiamo anche caramello salato (il più venduto), rasberry cheese cake e macadamia. Ogni settimana realizziamo un gusto speciale a tiratura limitata. Ci permette di sperimentare sempre qualcosa di nuovo.

Il più strano?

“Decisamente quello realizzato per L’Australia Day. Bacon, egg e avocado. La tipica colazione australiana. Mi sono ispirato alla ricetta del famoso chef inglese Heston Blumenthal. E’ un gelato di crema infuso di notte con il bacon. L’ho personalizzato aggiungendo bacon candito per dare l’effetto croccante. E per finire una morbida salsa di avocado on the top”.

 

E le torte?

“Ci siamo dedicati allo sviluppo del gelato poi abbiamo spaziato nella realizzazione delle torte semifredde. Se ne occupa Giada, anche lei di Bologna. Ha lavorato dieci anni da Gianni a San Lazzaro. Ha totale autonomia nello sviluppo dei concetti e delle forme. Lavora sia con stampi che a mano libera. La sua abilità permette di modellare torte molto particolari. Come la torta dei Lego o quella con il ponte di Brisbane. Enorme, pesava otto chili è stata confezionata per beneficienza. E non solo, produce anche gli stecchi, i cannoli ripieni di gelato e l’ultima novità il gelato Rochers”.

 

Quali iniziative proponete? Ancora presentazioni di libri?

“No. Niente libri. Bisogna adeguarsi alle usanze locali (sorride). Lanceremo a breve il primo ‘All you can eat gelato day’. Con dieci dollari mangi tutto il gelato che vuoi, ci saranno anche cinque gusti nuovi a sorpresa. Partecipiamo a festival, facciamo catering per matrimoni ed eventi con la nostra Ape Car trasformata in piccola gelateria ambulante. E con il workshop del lunedì educo la clientela al gelato italiano. Si impara a fare il gelato e soprattutto spiego che il gelato non è ice cream!”

Spiegami la differenza…

“Noi italiani all’estero abbiamo tradotto gelato con ice cream ma è un errore. Sono due prodotti diversi. Per prima cosa la quantità di grassi nel gelato è molto inferiore rispetto alla quantità di grassi nell’ ice cream perché l’ingrediente principale è il latte e non la panna. Si passa da un 5-10% di grassi nel gelato a un 16-20% nell’ ice cream. Secondo, il gelato è un dessert artigianale, fatto in negozio per servire il negozio. Quindi su piccola scala. Gli ingredienti sono freschi. L’ ice cream è un prodotto americano pensato per l’industria, per la grande distribuzione. Vengono usati prodotti in polvere perché si lavora sulla lunga conservazione. Noi abbiamo portato un gelato di alta qualità studiato a Bologna con Sorbetteria Castiglione. C’è tanto studio di bilanciamento di sapori, di chimica dietro il gelato. E spesso viene ignorato. Ci tengo molto a spiegare questo concetto. E già che ci sono spiego anche la differenza tra “spaghetti bolognais” e tagliatelle al ragù”.

 

 

Condividi questo articolo