Sono una persona a cui piace il rischio: sono salito un numero dispari di volte sulla Torre degli Asinelli e taglio sempre Piazza Maggiore in diagonale. Per il resto passo le giornate a scrivere e a leggere troppo per essere preso sul serio. Al liceo volevo diventare come Bob Dylan, ma ho dovuto accontentarmi di essere “solo” me stesso, che, se ci pensiamo, non è neanche poi tanto male come prospettiva. Ho studiato giapponese all’università per scarso spirito di conservazione, però adesso posso leggere Mishima e Sōseki in lingua originale. Quando parlo delle mie passioni – libri e modellismo – la gente di solito replica “Fico! Mi metti anche il ketchup sulle patatine?”. Diciamo che me la canto e suono da solo, epperò sono molto stonato.
