Noemi Adabbo

Collaboratore

Scrivo da sempre. Da quando ho memoria. Scriverei di qualsiasi cosa, ed è quello che sto cercando di fare nella vita. E visto che amo scriverle, le parole, amo anche leggerle. Lunghe, corte, strane, storte. E amo anche i libri. Tanto. Troppo. Mi piace proprio toccarli e crearne pile immense in casa. Nipponicamente mi si potrebbe descrivere con il termine “tsundoku” che deriva dall’unione di “tsunde” (impilare cose) e “oku” (lasciare lì per qualche tempo): ritengo sia la mia sintesi più emblematica.

Mi sono laureata in Relazioni Internazionali pensando che il mondo per capirlo bisognasse studiarlo ma, alla fine, basta semplicemente guardarlo e osservarlo, con un approccio disinteressato, quasi infantile. Quindi, visto che mi distinguono una natura molto curiosa e un’altrettanta curiosa parlantina, per celare malamente il fatto che sfoci spesso in monologhi logorroici, con lunghe pause di ascolto, prometto, sono collaboratrice della Gazzetta di Modena, di cui vivo le nebbiose pianure, della Gazzetta di Bologna, dolce matrona che amo, e MoCu magazine. Ho pubblicato su Frammenti di Rivista, NPC magazine e SALT Editions. Tutto ciò che interroga mi affascina, ma più di ogni altra cosa non resisto ai dettagli.

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