Design & Moda

Dall’urban jungle al gender fluid. I consigli di stile di Azul Vintage per una moda sostenibile

28-12-2021

Di Beatrice Belletti

La moda passa, lo stile resta – Coco Chanel

«Ma come ci vestiamo stasera?!». Quasi al pari degli infiniti dibattiti sul piano editoriale, questa è la frase che ci chiediamo più spesso in redazione. Per chi ci legge senza saperlo, ribadiamo l’ovvio: siamo donne. E con molto, moltissimo orgoglio ci portiamo appresso tutte le sfumature di questa gloriosa e complessa indentificazione, inclusi i clichè.

Capita molto spesso però che prese dai mille impegni quotidiani l’attenzione al look scivoli miseramente al 50esimo posto della lista di cose da fare. E la verità è che, esattamente come ci affanniamo per squizzare lo strizzacervelli nei buchi dell’agenda, è importante trovare tempo per curare l’immagine che diamo di noi, e soprattutto chiedere aiuto. E così, con la scusa di creare la foto di Natale, ci siamo affidate a un’esperta: Elisa Cavicchi di Azul Vintage!

Elisa è un’instancabile sognatrice, malinconica al punto giusto e innamorata della vita. Vorrebbe lavorare di meno e respirare di più, imparare a cucinare bene, andare a cavallo e vivere al mare. Adora la pizza e il vino rosso. È vegetariana e femminista ma non te lo fa pesare. Pratica yoga e l’arte della gentilezza.

Abbiamo fatto una chiacchierata con lei per scoprire di più sui significati intrinseci della moda, sul suo animo sostenibile e su come possa essere uno strumento prezioso di empowerment.

Ciao Elisa, ci racconti come nasce Azul Vintage?

«Azul vintage nasce quattro anni fa tra le mura di casa col desiderio di trasformare la passione per il vintage in un vero e proprio lavoro.

Col tempo é diventata una casa monta e smonta che sta a contatto con molte donne che la vengono a conoscere ai mercatini, e che si approcciano a una moda più sostenibile. La missione di Azul Vintage é quella di dare una seconda possibilità a molti capi pregiati che vengono dimenticati e di essere custode di storie intrecciate con nuove donne, alla ricerca di un proprio stile unico e femminile».

Cosa significa la moda per Elisa? E chi o cosa ispira il tuo senso estetico e il tuo stile personale?

«Il mio concetto di moda è una moda senza tempo, che si ispira ai grandi stilisti che hanno vestito grandi donne. Dentro di me infatti c’è una Marilyn, una Coco, una Frida, una Sylvia, una Marina, una Amelia, una Diana, una Audrey, una Elsa, una Virginia, una Emily, una Francesca, una Cate, una Diane, una Rupi e una Florence. Tutte queste donne mi ispirano da sempre e mi piace scoprirle attraverso le loro biografie e la loro arte.

Trovo che il loro stile, e lo stile di ognuno di noi, sia un qualcosa di personale che nasca dalla scoperta del proprio valore e capisci di averlo trovato quando non hai più paura di essere te stesso.

Lo stile credo proprio che racconti ciò che siamo: parte dal nostro modo di pensare, prende forma con le nostre azioni, passa dall’abito che indossiamo e determina il mondo in cui vogliamo vivere».

 

Quali sono i 5 capi vintage da avere assolutamente dentro all’armadio?

«Un blazer anni 90 leggermente sfiancato con spalle imbottite.

Una gonna a ruota anni 50 che valorizza il punto vita.

Un foulard in seta da portare al collo o in testa come turbante.

Una camicia anni 30 con dettagli voluminosi come maniche a palloncino, arricchite da ruches, balze e volant.

Un pantalone palazzo anni 30 elegante comodo e femminile».

E 5 motivi per comprare vintage?

«Compra meno e spendi meglio.

Riduci l’impatto ambientale.

Crea un tuo stile unico e personale.

Sostieni una moda circolare.

Vesti responsabilmente».

 

Ormai è argomento noto che il fast fashion, per quanto brillante nell’accessibilità di design copia-incollati dalle sfilate di haute-couture, non faccia esattamente bene al pianeta. Il vintage e l’attenzione al reciclo stanno entrando nelle routine stagionali anche dei consumisti più efferati, diventando quasi strumenti di marketing. Come si può rendere secondo te più sostenibile l’approccio al guardaroba?

«Nello stile vintage si parla di upcycling: realizzare abiti e accessori utilizzando vecchi tessuti o abiti che non ci piacciono più. E da quando è scoppiata la pandemia si abbina al decluttering, ovvero l’arte di liberarsi del superfluo per un approccio al guardaroba meno consumistico.

Per costruire un guardaroba green consiglio di individuare due o tre capi irrinunciabili che hai dentro all’armadio, e che puoi mescolare tra loro per creare infinite combinazioni. Ama le tue forme e punta su ciò che ti valorizza, così non corri più il rischio di riempire l’armadio di capi che ti piacciono molto ma che non ti stanno bene. Non farti tentare dalla moda e dalle occasioni del momento, acquista solo ciò che sei sicura di metterti più di una volta e fai attenzione a dove lo compri. Scegli materiali organici, rigenerati o high-tech o abbigliamento vintage che ha almeno 20 anni di vita o indumenti second hand».

Ci dai 3 consigli di styling classici e adatti ad ogni occasione?

«Per un look da giorno stile Principessa Diana: jeans mom fit a vita alta, t-shirt del tuo artista preferito, blazer leggermente sfiancato con spalle imbottite, e mocassino.

Per un look da aperitivo stile Marilyn Monroe: gonna a matita, camicia con scollo a cuore, pellicciotto eco, sandalo con tacco a spillo.

Per un look della domenica stile Diane Keaton: pantalone a palazzo, camicia in seta con ruches e cardigan in lana mohair sblusato, cappotto over, cappello a tesa larga, stivaletto punta quadrata e tacco medio».

 

Racconti ai nostri lettori e lettrici come hai scelto i nostri outfit per le feste?

«Quando una donna si affida a me per la scelta di un abito, la prima cosa che faccio è osservarla nella sua interezza. Parto da come è vestita e individuo i suoi punti di forza che non sono solo quelli fisici ma anche quelli legati alla sfera emotiva e caratteriale.

Per questo look delle feste mi sono ispirata a una donna urbana ma al contempo romantica e frizzantina, rivoluzionaria e sognatrice che non rinuncia alla propria femminilità. Una donna che ama passare il proprio tempo e le occasioni speciali con le amiche e che prova gioia nel sentirsi unica e bella accanto a un’altra donna altrettanto bella e speciale.

Una donna che festeggia il capodanno in città, e che vuole sentirsi comoda senza rinunciare al proprio stile. Silvia l’ho immaginata in uno stile urban jungle femminile e luminoso. Per Giulia ho scelto uno stile parigino che valorizza la sua figura semplice e naturale. Con Laura mi sono ispirata a Coco Chanel e ad una eleganza raffinata e impeccabile. Beatrice è in Gender Fluidity, che risalta la sua sensibilità estetica in totale libertà. Di Francesca ho evidenziato la sua personalità fresca e attuale con un mix and match di vintage e moderno

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