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“Non ne usciremo migliori, ne usciremo diversi”. Conversazioni sul futuro, Alberto “Bebo” Guidetti incontra Elio Biffi, Levante e M¥SS KETA

02-09-2020

Di Giulia Fini

Oggi più che mai abbiamo la necessità di immaginare, anzi, reimmaginare il futuro.

Odio l’idea del ‘ne usciremo migliori’ non mi piace, non penso che la vita sia una gara. Credo sia necessario uscirne diversi, ognuno farà i conti per sé ma anche con dei cambiamenti comunitari ad ampio spettro. Ad esempio, mai come in questo periodo ci siamo accorti che tagliare soldi alla sanità pubblica e al welfare sia un problema. Si è reso necessario lo stato sociale, e non la band”.

Ne abbiamo parlato con Alberto “Bebo” Guidetti, musicista de Lo Stato Sociale che condurrà tre nuove Conversazioni sul futuro nel cortile Guido Fanti di Palazzo d’Accursio. Tre incontri co-curati insieme a Fondazione per l’Innovazione Urbana per porsi qualche domanda pubblica intorno a diversi temi, tra cui ambiente, vita digitale, lavoro, sessualità, politica.

Si confronterà in una chiacchierata informale con artisti, ma soprattutto, persone che sono capaci di costruire un dialogo con le nuove generazioni e di trovare le parole giuste per dare voce al cambiamento. “Non solo oggi, anche in passato, dal 900 in poi, musicisti e artisti hanno rappresentato la collettività e i registri giovanili. Credo che abbiamo il ruolo di raccontare, oltre a quello che viviamo come persone, uno spaccato di ciò che è collettivo”.

Alberto “Bebo” Guidetti con Eugenio Cesaro (Eugenio in Via di Gioia)

Dopo un primo appuntamento a luglio con Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via di Gioia, si riparte il giovedì 3 settembre alle 19 con Elio Biffi​, tastierista e cantante dei ​Pinguini Tattici Nucleari​, gruppo con il quale ha partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo guadagnando il terzo posto.

Giovedì 10 settembre ​sarà invece la volta della cantautrice e scrittrice ​Levante​, fresca anch’essa della partecipazione al Festival di Sanremo 2020 e della riedizione del suo album Magmamemoria.​

Il ciclo di incontri si concluderà ​giovedì 24 settembre​ con la partecipazione della perfomer M¥SS KETA​, una delle artiste che più hanno influenzato la scena musicale italiana degli ultimi anni.

Gli incontri, all’interno della rassegna Cortile in Comune, sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria del posto sul sito di Boxer Tickets e si svolgono nel rispetto del distanziamento e delle normative anti-Covid.

Myss Keta

L’idea è quella di alzarsi dai propri divani e dall’egemonia delle dirette social e tornare a ripredenrsi un po’ di spazio. Forse perché lo streaming ci ha stancato un po’.

Secondo te è stata un’opportunità in più o un passo indietro?

“Si è fatto di necessità virtù. È stato in qualche maniera necessario come spazio virtuale e per mostrare contenuti. Dall’altro lato è anche vero che non è lontanamente paragonabile a un’esperienza dal vivo. Oltre all’impianto, luci, allestimento, il live è una questione collettiva. Se ti guardi i Foo Fighers su YouTube sono una figata ma se poi li vedi dal vivo è tutta un’altra cosa”.

Elio Biffi

Che cosa accomuna gli ospiti e che cosa li differenzia? Anche rispetto ai diversi temi che vuoi affrontare con loro.

“Abbiamo scelto artisti che parlano alle nuove generazioni, ma hanno delle differenze abissali.

Eugenio è legato molto alla questione ambientale, Elio anche se non è il leader della band è molto rappresentativo e ha idee politicamente molto salde.

Claudia (Levante) è un modello femminile, fa un grande lavoro sull’estetica. Ha la capacità di andare a inserirsi vicino a grandi artisti. È solida, forte, mi intimorisce, so che ha un carattere che pochi altri possono avere.

Myss Keta è diventata un’icona del femminismo, è arrivata a essere molto amata in ambienti molto diversi tra loro, anche nei centri sociali. Ricordo il concerto al Tpo a Bologna pieno di gente.

Non sono generazioni di bamboccioni. Sono persone estremamente preparate e più elastiche dei loro genitori, hanno una sincera voglia di cambiamento”.

Levante

Anche il viaggio più lungo inizia con un passo. Se immaginare il futuro sembra un’impresa impossibile, qual è, secondo te, il prossimo passo da fare?

“Nell’ambito del lavoro, non si può parlare di questo tema se per prima cosa non si possono retributire adeguatamente le persone. Bisogna partire da un’idea di dignità economica di lavoro.

Per quanto riguarda le nuove tecnologie… io sono uno di quelli che chiamano millennial, la generazione che domina la tecnologia. È un’incredibile risorsa, ma il capitalismo e la società del controllo sono dentro di noi. Forse bisognerebbe riappropriarci dei mezzi tecnologici e digitali in maniera meno o più maliziosa, a seconda dei casi. Dobbiamo tornare a utilizzare i mezzi come uno strumento a nostro favore e non come una delega a qualcun altro, cliccando semplicemente su ‘accetto tutti i termini e le condizioni’.

Sul tema della sesssualità io sono convinto che ognuno dovrebbe fare i cazzi propri, è un mondo meraviglioso perché è vario. Ho amici di ogni genere, colore e intelligenza. Devono godere tutti della stessa libertà. Uno dei temi che tratteremo è quello linguistico sull’uso degli asterischi. Ha una senso importante, è necessario costruire un dialogo positivo intorno a questo tema, ma non sono io, uomo etero caucasico, a decidere se è giusto o no usarli”.

 

Com’era il pubblico che ha partecipato allo scorso incontro?

“Molto giovane, attento e figo, io preferisco confrontarmi con persone più giovani che con persone più vecchie.

Le nuove generazioni sono molto più avanti, loro sono già nel futuro“.

 

Le Conversazioni sul futuro fanno parte di una rassegna più ambia, Cortile in comune, che porterà fino al 27 settembre nel cortile di Palazzo d’Accursio incontri, talk, performance, musica dal vivo per la rassegna culturale curata da Fondazione per l’Innovazione Urbana: filo rosso sarà una riflessione aperta e condivisa sul futuro delle città.

Oltre alle Conversazioni sul futuro, tra gli eventi segnaliamo:

L’Associazione Shape che curerà due sonorizzazioni dal vivo di film, il 2 e il 9 settembre.

Venerdì 4 settembre, per l’anteprima del festival Resilienze, verrà presentato Arcipelago 19: un progetto collettivo di fotografi e fotografe professionisti realizzato durante il lockdown.

Mercoledì 23 settembre alle 20,30, viene presentata in anteprima, Saga, la docuserie di Zimmerfrei che racconta Bologna attraverso i percorsi esplorativi e di appropriazione di alcuni giovanissimi che chiamano casa questa città. Ve ne abbiamo già parlato qui.

Per rimanere aggiornati sugli eventi seguite la pagina Facebook di Cortile in Comune.

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