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Like an Open Door, una rassegna tra arte e città in via Petroni e in altri luoghi da scoprire

13-11-2024

Di Mattia Lusini

Installazioni artistiche site specific che cambiano durante i mesi di programmazione, talk e dibattiti su via Petroni e nelle zone limitrofe, interventi artistici temporanei in strada e in altri luoghi da scoprire, studi d’artista che apriranno le proprie porte per ospitare altri artisti, residenze d’artista.

La città spalanca le sue porte all’arte e ci invita a ripensarla come luogo in divenire attraversata da trasformazioni, contraddizioni, sperimentazioni, ma anche a riflettere su come la creatività possa muoversi su strade ancora non tracciate, promuovere nuove forme di attivismo artistico in grado di penetrare e ribaltare una percezione del paesaggio urbano e umano che diamo per assodato.

Arriva Like an Open Door. Il cantiere come potenziale, una rassegna tra arte e città a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, fondatrici di NOS Visual Arts Production, e di Margarethe Makovec e Anton Lederer, fondatori di < rotor > Centre for Contemporary Art, che prende vita a Bologna il 14 e 15 novembre, per continuare fino a febbraio 2025 in luoghi diversi della città grazie al coinvolgimento di 15 artisti e artiste: Alessandro Brighetti, Alfredo Barsuglia, Anja Korherr, David Casini, Flavio Favelli, Hanns Holger Rutz, Ivana Spinelli, Lorena Bucur, Markus Wilfling, Marlene Hausegger, Mattia Pajè, Total Refusal, Valentina Furian, Veronika Hauer, zweintopf.

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con opere di Alessandro Brighetti e Lorena Bucur, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

La rassegna è l’esito di un percorso di ricerca di due anni che NOS e < rotor > hanno sviluppato sui due contesti artistici di Bologna (IT) e Graz (AT) individuando artisti legati ad ognuno dei due territori le cui opere e ricerche creano tra loro un legame di risonanza. Dopo un primo capitolo espositivo a Graz nel 2023 che investigava l’opera d’arte come spazio di possibilità inaspettate, trasformazione e cambio di prospettiva, Like an Open Door approda a Bologna espandendo questo pensiero al contesto urbano e in particolare alla condizione di trasformazione, immaginabilità e potenzialità che in esso innescano metaforicamente i cantieri.

“Il sottotitolo della rassegna è Il cantiere perché esprime al meglio l’idea che vogliamo trasmettere: spazio di pensiero e di sospensione che permetterà di trasformare la città”, spiega la curatrice Silvia Litardi.

Il cantiere è il luogo dell’immaginazione, e dunque della possibilità dicono Elisa Del Prete e Silvia Litardi. – Un luogo inaccessibile, chiuso, con regole proprie ma al tempo stesso spesso soggetto a imprevisti, e nasconde ciò che sarà consentendoci solo di immaginarlo. Gli scambi tra le due realtà artistiche di Bologna e Graz hanno consentito agli artisti e artiste di lavorare in un contesto territoriale specifico ma portando su esso uno sguardo “altro”, internazionale, che offre una prospettiva altra sulle cose”.

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con opere di Lorena Bucur e Anja Korherr, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

L’iniziativa nasce anche grazie alla collaborazione con la Fondazione IU Rusconi Ghigi, centro di ricerca e innovazione che lavora sul presente e sul futuro della città, recentemente nato dalla fusione della Fondazione Rusconi con la Fondazione Innovazione Urbana e la Fondazione Villa Ghigi.

Fulcro di Like an Open Door sarà dunque via Petroni, in cui si trova una delle sedi della Fondazione. Qui parte della rassegna avrà luogo tra spazio interno e spazio esterno, giocando sul ruolo del “confine di visibilità” da cui ogni cantiere è caratterizzato. Se al primo piano dell’ottocentesco Palazzo Verzaglia Rusconi detto “Petroni”- sede della Fondazione – la rassegna si articola in installazioni artistiche site specific che cambiano durante i mesi di programmazione – introdotte dal film inedito “Like a Transitional Door” di Veronica Santi quale interpretazione critico-visiva della mostra a Graz nel 2023 – oltre che in talk e dibattiti, all’esterno, su via Petroni e area limitrofa, si innestano sul tessuto urbano interventi artistici temporanei, in strada come in luoghi “altri” da scoprire: l’Artist Studio di San Lazzaro, L’Artiere, Inuit, via del Guasto e i giardini del Parco Lunetta Gamberini. L’intento è quello di restituire un grado di movimento e dinamismo che non saldi e radichi certe opere a una mostra ma le conduca in un processo di dialogo mutevole tra loro, svincolandole da un’unica possibile lettura e aprirle al discorso, tra loro e col pubblico.

“L’arte ci aiuta a creare relazioni nella città e relazione tra passato e presente. Come Fondazione abbiamo creduto fortemente nel riaprire questi spazi con questa visione– ha detto Erika Capasso, Presidente di Fondazione IU Rusconi Ghigi. – Le città oggi sono cantieri perchè siamo in una fase storica di profonde trasformazioni che non sono solo urbane. Le infrastrutture urbane delle città hanno bisogno di infrastrutture anche umane ed emotive. Le città sono il luogo delle relazioni, dell’immaginazione, della creatività. E l’arte ci permette di riconnetterci a tutto questo”.

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con un’opera di Veronika Hauer, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

Tra i progetti della rassegna ci saranno anche due residenze d’artista presso Residenza per artisti Sandra Natali di Alfredo Barsuglia e zweintopf, che sanciscono la collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Infine Like an Open Door apre le porte di cantieri ai più sconosciuti, quali quelli degli studi d’artista. Alessandro Brighetti, Flavio Favelli e Ivana Spinelli sono i tre artisti del panorama bolognese che ospiteranno presso i loro studi tre artisti austriaci andando così a mescolare la loro visione artistica e creando un fucina di idee unica nel suo genere ispirata all’ambiente di lavoro che li accoglie.

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con opere di Alessandro Brighetti, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

Si parte quindi il 14 novembre alle 17 in via Petroni 9 con l’opening della rassegna nella sede della Fondazione con le opere di Alessandro Brighetti, Anja Korherr, David Casini, Lorena Bucur, Marlene Hausegger, Mattia Pajè e Veronika Hauer,, per continuare alle 18 con la presentazione del progetto con Giorgia Boldrini, Direttrice Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna, Erika Capasso, Presidente della Fondazione IU Rusconi Ghigi, Silvia Litardi, Curatrice e co-founder NOS Visual Arts Production e alcuni degli artisti e artiste, mentre alle 19.30 L’Artiere (via Petroni, 22) ospita l’installazione di Veronika HauerVenerdì 15 novembre si aprono le porte dello studio di Alessandro Brighetti a San Lazzaro, che curerà un’installazione sonora in “duetto” con la sound performance di Hanns Holger Rutz, seguita da un djset. Si continua poi il 13 e 14 dicembre e dal 7 al 9 febbraio nell’ambito di Art City.

Il progetto è curato da Elisa Del Prete e Silvia Litardi, fondatrici di NOS Visual Arts Production, studio di progettazione, produzione e promozione per l’arte contemporanea che si occupa dei numerosi aspetti che rendono possibile la realizzazione di progetti artistici.

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con opere di David Casini e Lorena Bucur, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

 

NOS nasce dalla ceneri di quella che fu “Nosadella.due” nel 2018, con la stessa mission: realizzare nuove opere d’arte grazie alla sensibilità di artisti di fama internazionale in contesti pubblici inusuali e curiosi, andando così a suscitare quel senso di cambiamento e di innovazione che la città di Bologna richiede molto frequentemente. Questo è anche il motivo per la quale una giovanissima Silvia Litardi da Buenos Aires decise di trasferirsi all’ombra delle due torri: «Il fermento artistico di “Nosadella.due” ha permesso che io guardassi non a Roma né a Milano o Torino, ma a Bologna».

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con un’opera di Lorena Bucur, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

“La nostra attività principale è la progettazione e la curatela di mostre, seguiamo pochi progetti all’anno, ma di una dimensione importante”, spiega Silvia. Inoltre, una delle attività più importanti è lo scouting. “È una delle attività intrinseche di un curatore: ciò permette di far unire linguaggi di artisti che esercitano sia a Bologna sia all’estero e proprio grazie a questa attività siamo riuscite a dare a NOS una dimensione internazionale”.

Nella prima metà del 2024 va ricordata la realizzazione del padiglione ucraino alla Biennale di Malta, nella seconda metà appunto, Like an Open Door, progetto che è destinato a rivoluzionare il concetto di arte proprio nelle strade di Bologna.

“Questa rassegna tra arte e città sarà una sentinella per il futuro“, conclude Silvia.

Like an Open Door, Fondazione IU Rusconi Ghigi, Installation view con opere di David Casini, 2024. Foto © Margherita Caprilli // Un Cinquantesimo

 

Il programma:

Novembre

giovedì 14 novembre 
Fondazione IU Rusconi GhigiVia Petroni 9, Bologna 

ore 17 Inaugurazione con opere di Alessandro Brighetti, Anja Korherr, David Casini, Lorena Bucur, Marlene Hausegger, Mattia Pajè, Veronika Hauer visibili fino al 09 febbraio 2025

ore 18 Presentazione della rassegna

Intervengono: Giorgia Boldrini – Direttrice Settore Cultura e Creatività Comune di Bologna, Assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna, Erika Capasso – Presidente della Fondazione IU Rusconi Ghigi, Silvia Litardi – Curatrice e co-founder NOS Visual Arts Production, alcuni artisti

L’ArtiereVia Petroni 22/A, Bologna

installazione di Veronika Hauer

ore 19.30 Opening

venerdì 15 novembre
10 Lines / Artist Studio – Via della Tecnica 57, San Lazzaro di Savena (BO)

ore 18 Rendez-vous con installazione sonora di Alessandro Brighetti

ore 19 Sound performance di Hanns Holger Rutz

ore 20 Dj-set David Casini, Mattia Pajé e Aumma Aumma Records

Il programma dettagliato degli eventi di dicembre e febbraio sarà aggiornato e disponibile qui

Dicembre 

venerdì 13

Fondazione IU Rusconi Ghigi – Via Petroni 9, Bologna
opere di Alessandro Brighetti, Anja Korherr, David Casini, Lorena Bucur, Marlene Hausegger, Mattia Pajè, Veronika Hauer visibili fino al 09 febbraio 2025

Interventi site specific di zweintopf, Valentina Furian

ore 16 Esplorazione urbana di via Petroni e dintorni con l’architetto Pietro Maria Alemagna, a cura di Fondazione IU Rusconi Ghigi

sabato 14 

Giardino Lunetta Gamberini / Artist Studio – Via degli Orti 60, Bologna

intervento site specific di Ivana Spinelli

Jugopetrol / Artist Studio – Viale Silvani 10/A, Bologna

installazioni di Flavio Favelli e Markus Wilfling

Febbraio 

venerdì 7- domenica 9
Nell’ambito di Art City Bologna l’intera rassegna sarà fruibile nelle sue molteplici sedi insieme a nuovi appuntamenti e installazioni site specific

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