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Per la prima volta in Europa una radio entra al museo. NEU Radio in onda dal MAMbo con “Breaking Bread”

30-09-2020

Di Salvo Bruno
Foto di Salvo Bruno

Il nome richiama quello della famosa serie tv che vede protagonista il professor Walter White alle prese con i cristalli di metanfetamina, anche se gli stupefacenti in questo caso non c’entrano assolutamente nulla.

Nato come format all’interno di NEU Radio, attiva in streaming ininterrottamente dal giugno dello scorso anno, Breaking Bread – Condividiamo l’arte è frutto del sodalizio tra la web radio e il MAMbo, concepito per raccontare attraverso il mezzo radiofonico alcuni tra i nomi della scena artistica bolognese e scoprire le storie della community di artisti che abiterà la Sala delle Ciminiere fino alla fine del 2020, recentemente ristrutturata e adibita ad atelier collettivo e hub culturale.

Per la prima volta in Europa una radio entra al museo.

È da lì infatti che NEU Radio trasmette in streaming ogni giovedì da settembre fino al 10 dicembre, dalle 11 alle 13, in un ciclo di incontri che è partito con Lorenzo Balbi, direttore artistico del museo, che nella prima puntata ha proprio illustrato il progetto del Nuovo Forno del Pane. Il progetto ve lo abbiamo già raccontato qui.

Abbiamo incontrato i conduttori Moreno Mari, Caterina De Feo e Carlotta Chiodi, che ci hanno raccontato il dietro le quinte di Breaking Bread e di NEU Radio.

“Partiamo dicendo che la pronuncia corretta è ‘noi’ radio con il dittongo ‘eu’ pronunciato alla tedesca, anche se è l’acronimo di Nuova Emittente Urbana, più precisamente la web radio dell’Associazione culturale Humus – ci dice Caterina – siamo un’associazione completamente autogestita e senza grossi gruppi editoriali alle spalle, semplicemente un gruppo di radiofonici e professionisti bolognesi del mondo della radio in fm con la passione per la libera espressività, animati e spinti anche dalla voglia di fare informazione libera. Percorriamo il cammino delle radio indipendenti del passato e cerchiamo di portare la loro eredità e la loro filosofia nel mondo contemporaneo, adattandole ad un contesto totalmente diverso da prima e con nuovi mezzi”.

NEU Radio è la prova tangibile di questa filosofia. Una radio indipendente e libera dal sapore squisitamente moderno, che debutta come audio magazine il 1 aprile 2018 e esattamente dal 21 giugno 2019 in diretta streaming 24 ore su 24, con un palinsesto che vanta ormai diverse decine di rubriche periodiche e oltre 600 trasmissioni, podcast, approfondimenti e interviste.

Un inventario destinato a crescere anche grazie a nuove collaborazioni e idee e nuova musica, con uno sguardo sempre vigile alle novità culturali non solo all’interno dell’area urbana di Bologna. Grazie ad una campagna di crowdfunding, NEU Radio trova oggi casa negli spazi di Baumhaus, al parco del Dopolavoro Ferroviario, in via Sebastiano Serlio 25/2.

Non solo una fonte di onde radio ma anche qualcosa pensato con l’intento di catalizzare ed essere nodo di connessione tra le varie realtà cittadine e chi vive la città, nonché tra le realtà stesse. A partire proprio dal MAMbo, che dentro le sue mura ha visto prendere il via Breaking Bread.

Moreno: “Possiamo dirlo con fierezza: l’idea di installare una radio in un museo è sì un esperimento ma soprattutto un unicum, almeno a livello europeo. A livello internazionale ci sono state solo esperienze sporadiche, che noi sappiamo, ma nulla che abbia le caratteristiche di NEU Radio. Casualmente poi, NEU significa ‘nuovo’ e ci piace vederla come una novità. Bisogna dire che l’idea di portare la nostra radio all’interno del MAMbo è venuta fuori anche grazie alla sinergia con Lorenzo Balbi, il direttore artistico del museo e nostro primo ospite. Una collaborazione voluta da tempo che ha portato poi a incastrare il tutto nel progetto del Nuovo Forno del Pane e quindi alla nascita di Breaking Bread”.

Letteralmente “rompere il pane”.

Un’idea di condivisione, un concetto che calza appieno con la mission del nuovo centro di produzione del MAMbo, uno spazio dove si sforna creatività e dove l’arte diventa pane quotidiano, di preziosa importanza per la ripartenza in un momento di pandemia globale.

Un format radiofonico che punta il focus sul panorama artistico bolognese e lo racconta in radio, soffermandosi in particolare sui progetti dei singoli artisti della residenza del MAMbo, ma che al tempo stesso guarda anche fuori dai confini geografici, al di là delle Due Torri; una sorta di storytelling sull’arte made in Bologna ma dal respiro internazionale.

Il nostro punto di partenza è Bologna, quello di arrivo è ovunque ci sia un amante della musica, della cultura e della libera informazione, così scrivono sul loro sito ufficiale.

“Vogliamo fare da megafono all’arte e alla creatività e al contempo essere una radio di comunità che crei connessioni tra le parti, soffermandoci in particolare sull’importanza dell’arte e i suoi valori culturali e facendo rete con altre radio indipendenti del territorio – continua Moreno – È stato bello scoprire ascoltatori non solo in Europa ma anche da oltreoceano, attraverso proposte di collaborazione e tanti altri spunti utili ad arricchirci in futuro. Mi piace pensare che diamo un’immagine di Bologna che è poco conosciuta ma allo stesso tempo estremamente interessante. I feedback per ora, sia all’interno che all’esterno, sono estremamente positivi”.

L’accento della conversazione si sposta poi inevitabilmente sulla musica e quindi sulla responsabilità sociale della radio.

“Come realtà radiofonica ci interessa naturalmente diffondere anche un certo tipo di musica, soprattutto quella indipendente e che veicoli messaggi sociali, come ad esempio quella di certi artisti che si sono fatti promotori del #BlackLivesMatter o altre tematiche di cui si parla negli ultimi tempi. Oggi più che mai ce n’è estremo bisogno – ci dice Carlotta – Attraverso la radio, che di per sé è un mezzo potente, noi in primis abbiamo il potere e il dovere di fornire spunti di riflessione a chi ci ascolta, che sia attraverso un brano o un altro tipo di opera, senza banalizzare un concetto. La musica deve arricchire l’ascoltatore, specie se è legata a tematiche sociali”.

Una radio che ama la libera espressività ma anche la libera espressione. Come libera e mobile è la struttura stessa di NEU Radio.

“Ci piace essere una radio libera anche nel modo in cui ci disponiamo quando andiamo in onda” conclude Moreno.

“Basta guardare la struttura aperta dei nostri tavoli di lavoro qui al MAMbo, ad esempio. Davvero chiunque potrebbe teoricamente venire e sedersi davanti a noi e vederci lavorare. Non amiamo gli spazi chiusi e non è un caso che ci piaccia portare noi stessi direttamente all’interno degli eventi. Specie dopo l’isolamento forzato, connettere e creare una rete di contatti ci sta particolarmente a cuore. Cerchiamo di essere un ponte tra l’arte e la società civile documentando il fermento creativo, musicale e culturale in genere nella nostra città. Che non ci fa mai mancare grandi soddisfazioni, bisogna dirlo”.

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