Eventi

Terra di Tutti Film Festival. L’emergenza climatica e i diritti civili in 24 film

03-10-2021

Di Laura Bessega

«L’emergenza clima è come la pandemia e bisogna agire subito» ha detto Mario Draghi il 20 settembre 2021 all’Onu nel corso del vertice in apertura della 76esima Assemblea Generale a New York.

«Il cambiamento arriverà dalle strade e non dai summit» replica Greta Thunberg durante lo sciopero globale per il clima che si è tenuto il 1 ottobre a Milano «Oggi siamo qui perché sappiamo che il cambiamento arriverà dalla strada. La speranza siamo noi, la speranza sono le persone».

Una cosa è chiara, bisogna agire alla svelta. L’hanno capito in molti, ma non abbastanza. Bisogna informare, creare una coscienza collettiva, agire.

Giornalisti, associazioni, fotografi, registi lo stanno facendo attraverso esposizioni, articoli, talk, documentari. Il Terra di Tutti Film Festival lo sta facendo invitandoli e invitandoci a una riflessione. Dal 4 al 10 ottobre, 7 giorni di proiezioni, in streaming e in sala, in varie sedi cittadine, DAS, Officina Acrobatica, Vag61 e quattro cinema: Lumière, Odeon, Europa e Galliera, con una rassegna di esposizioni, una selezione di film ed eventi off.

«I temi forti di questa edizione sono l’emergenza climatica e i diritti civili» mi racconta il Jhonatan Ferramola, presidente della rassegna di eventi e cinema sociale che da 15 anni ogni anno porta sulla scena bolognese temi di di attualità che spaziano dal diritto al lavoro dall’emancipazione femminile e diritti di genere ai conflitti e all’ambiente.

XR performance

Quest’anno su 612 candidature saranno presentati 24 film da 15 paesi nel mondo tra cui 7 anteprime nazionali e bolognesi.

Si parte lunedì 4 alle ore 21 al Cinema Europa con Shadow Game di Eefje Blankevoort e Els van Driel, autonarrazione di tre ragazzi migranti lungo la rotta balcanica alla ricerca di una vita migliore e si continua martedì alle 20.30 da Vag61 con il racconto In prima linea di Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso, 13 fotografi sul fronte di guerra, quando narrare una storia in zone di conflitto significa sfidare la morte.

E ancora tematiche attualissime per Afghanistan ieri e oggi, giovedì alle ore 21 al Cinema Galliera, con The Silhouttes della regista iraniana di Afsaneh Salari, storia di una famiglia di rifugiati afghani che vive in Iran da oltre 35 anni, mentre il loro figlio più giovane affronta coraggiosamente le difficoltà del ritorno in Afghanistan.

Venerdì alle ore 18.30 al Cinema Lumière Holy Bread del regista curdo Rahim Zabihi documenta il lavoro estremamente pericoloso dei “kulbar” curdi, lavoratori che cercano di mantenere le loro famiglie trasportando merci attraverso il confine iraniano, portando grossi carichi a piedi lungo le montagne rocciose. E ancora sabato alle ore 20.15, sempre al Lumière, Climbing Iran di Francesca Borghetti, in cui una giovane scalatrice iraniana, grazie allo sport e all’arrampicata ha potuto girare il mondo e trovare la libertà, diventando la prima donna iraniana ad aprire nuove piste in Iran, nelle Alpi e in diversi Paesi.

Cosa succede una volta che sai cosa succederà è la domanda che si pone e che pone a quattro esperti e scienziati il regista Emmanuel Cappellin nel suo Once you know, coraggiosa riflessione sul cambiamento climatico, sabato ore alle 22 al Cinema Lumière. E per finire domenica alle ore 21, sempre al Lumière, Iraq’s lost generation di Anne Poiret in cui viene raccontata la vita dei “bambini dell’Isis”, figli di quei padri che avevano promesso fedeltà al Califfato. Non essendo riconosciuti, non hanno I.D., e quindi non possono aver accesso a cure mediche, cibo, educazione.

Once you know

Vi segnaliamo inoltre alcune novità di quest’anno.

Venerdì alle 15 al DAS – Dispositivo di Arti Sperimentali in via del Porto 11/2 l’incontro tra Terra di Tutti Film Festival e Cortona On The Move, festival internazionale di visual narrative con 5 talk introdotti da Veronica Nicolardi (Direttrice di Cortona On The Move) insieme ad alcuni fotografi italiani e internazionali per parlare di fotografia sociale, tra cui Giulia Ticozzi e Michele Lapini di Arcipelago-19 e la siciliana Roselena Ramistella.

La  performance delle attiviste e degli attivisti di Extinction Rebellion, un modo per riflettere sull’urgenza e gravità della crisi climatica e della scarsità d’acqua in modo individuale e collettivo. Sempre al DAS venerdì alle ore 19.30 andrà in scena Feneen, un viaggio nell’urban culture senegalese, una conferenza spettacolo, tra storie di vita e djset, tra un racconto della scena musicale di Dakar, dove la cultura hip hop è strumento di trasformazione e riscatto sociale, e le improvvisazioni musicali con i rapper Leuz Diwane G e F.U.L.A e il producer di Willy il Peyote e Frank Sativa.

Ultimo, ma non per importanza, per celebrare i 50 anni di WeWorld-GVC, due organizzazioni impegnate nei diritti umani, cooperazione e solidarietà, alle 18.30 sabato al Cinema Lumière sarà presente il fotografo Gabriele Galimberti, che presenterà Ameriguns, progetto sull’uso delle armi in America, premiato dal World Press Photo. A seguire, visione di cortometraggi, fotografie e racconti. A conclusione dell’evento, le premiazioni di premi Giovanni Lo Porto, cooperante e collaboratore di WeWorld ucciso nel 2015 durante un’operazione antiterrorismo e un momento dedicato al progetto di Cheap Festival che ha curato una serie di manifesti nelle strade di Bologna costruiti da due artisti italiani Yele+Tres nati negli anni 80. Hanno raccontato, attraverso un lettering futurista, le battaglie per il bene comune di WeWorld-GVC.

Ameriguns

Per il programma completo, vi rimandiamo al pdf disponibile su terradituttifilmfestival.it.

L’ingresso alle proiezioni ed eventi è libero e gratuito fino ad esaurimento posti e non è prevista la prenotazione. Nel rispetto delle norme vigenti è obbligatorio il green pass ed è consigliato presentarsi 15 minuti prima dell’inizio di proiezioni ed eventi.

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