Una serie di volti in cui riconoscersi al di là di confini e barriere.
Gli scatti di Steve McCurry saranno esposti dal 30 novembre al 6 gennaio nella mostra Una testa, un volto. Pari nelle differenze, alle Collezioni comunali d’arte di Palazzo d’Accursio, per la Biennale della Cooperazione promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane.
In occasione dell’inaugurazione, venerdì 30 alle 18,30 il fotografo americano quattro volte vincitore del World Press Photo parteciperà a un incontro pubblico a ingresso libero nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo.
Riceverà il premio Colomba d’oro internazionale, nell’ambito del premio Colombe d’oro per la pace che l’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo gli ha riconosciuto per “la competenza del professionista e l’ispirazione dell’artista nel mostrare la natura umana attraverso le immagini, con un’autenticità e un’immediatezza che sono raramente raggiunte dalla parola parlata e scritta”.
Il suo lavoro come fotogiornalista, da molti ritenuto controverso per l’uso invadente della post produzione su alcuni scatti, è però diventato con gli anni patrimonio culturale collettivo: ha raccontato conflitti, popoli che stanno scomparendo, tradizioni antiche e culture contemporanee. Ha sempre mantenuto al centro l’elemento umano che ha fatto sì che la sua immagine più famosa, la Ragazza Afgana, fosse una foto così potente.
Per questa mostra infatti sono stati selezionati 40 grandi ritratti, di cui alcuni inediti, che educano alla conoscenza e alla visione senza pregiudizi dell’altro, per salvaguardare il patrimonio delle differenze tra le culture nel mondo. Le foto saranno esposte su strutture antropomorfe in ferro battuto, ideate dallo scenografo Peter Bottazzi, posizionate come fossero persone in cammino all’interno della Sala e della Cappella Farnese.
Per maggiori informazioni su orari e biglietti vi rimandiamo al sito della Biennale della cooperazione.
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