Negli anni anni ‘90 il Ravone era una delle principali yard italiane, oggi l’ex scalo ferroviario vuole tornare ad avere il suo ruolo come centro propulsore di cultura urbana.
È uno degli obiettivi di URBANA – Underground Art Project, festival di arte e cultura urbana arrivato alla terza edizione.
Fino al 25 aprile a DumBO, in via Casarini 19, tornerà sotto direzione artistica di Simona Gavioli e Cesare Bettini tra residenze, laboratori, musica dal vivo, dj set, performance e street food gourmet.
Cuore del festival è il progetto Ol(tre) Futuro che vede dialogare artisti urbani – italiani e internazionali – nella rigenerazione di Interrail, l’ultimo edificio che compone il distretto di DumBO. La visione di quest’anno prende spunto dai pittori della Scuola bolognese, che dal Trecento hanno animato il panorama artistico e di cui Vitale da Bologna è considerato il capostipite. Passando per Simone dei Crocefissi e Lorenzo Costa o Francesco Francia, per i Carracci, Guido Reni, Domenichino, gli artisti coinvolti nel Festival faranno una riflessione in chiave contemporanea sulla pittura, fino ad arrivare al suo più grande interprete: Giorgio Morandi.
«Ol(tre)Futuro vuole dire non porsi dei limiti, non fermarsi, lanciandosi verso quello che ci sarà dopo, in un omaggio che faranno gli artisti ai grandi del passato, reinterpretandoli in chiave di contaminazione tra linguaggio e pensiero – spiega la direttrice artistica Simona Gavioli –. Questo non porta solo a un superamento di limiti temporali, ma anche dei confini di Bologna, grazie al coinvolgimento di artisti di diverse nazionalità che percepiscono un legame con il nostro passato bolognese e che si tenteranno, con la loro operazione artistica, di ricucirsi a quel passato per poi continuare con la tessitura di una trama, luogo di incontro tra quanto è stato e quanto accadrà».
Le residenze artistiche sono tre: Temporanea, che vedrà il lavoro di Basik (Italia); Vascello con un’opera di Javier Garlò (Spagna); Interrail sul quale prenderanno vita i lavori di Neve (Italia), Nean (Belgio), Zebu (Germania), DearZolada (Perù).
«La scelta degli artisti è stata fatta per ampliare ulteriormente il panorama dell’arte pubblica presente in città coinvolgendo astri nascenti della scena internazionale. Un mix di cifre stilistiche eterogenee che se pur mantenendo la loro autonomia riescono a dialogare in una narrazione coerente», spiega Cesare Bettini.
Basik omaggerà Morandi, iniziando quelli che nel 2024 saranno i festeggiamenti dalla prima mostra dell’artista nel 1914 qui a Bologna. Basik è partito dalla iconica bottiglia di metallo di Morandi introducendo elementi contemporanei.
Javier Garlò inizia la sua opera partendo dallo “status” di rappresentazione di una vittima di menzogna, servendosi dell’iconica immagine del levriero ferito da frecce, da sempre ricorrente nella storia dell’arte e che serve quindi come ponte tra passato e futuro.
Il duo Zebu si ispirerà a Giorgio De Chirico, precursore del surrealismo, nell’ottica del suo stretto rapporto con Bologna. Il duo attuerà una reinterpretazione dei portici di Bologna.
Neve aprirà con la sua opera il nuovo percorso ancora inesplorato di DumBO e si ispirerà al Guercino, reinterpretando un putto con una sfera armillare.
Nean, ispirato dall’artista Guido Reni, ha immaginato una nuova e sempre più consolidata comunione tra natura e uomo.
Questa edizione vedrà anche il completamento del Ravone All Stars, l’intervento monumentale sulla parete laterale di mille metri quadri dello Spazio Bianco iniziato nel 2020. La superficie del muro è stata approcciata come fosse il vagone di un treno, come valore simbolico di una Bologna centro di hip-hop e subculture urbane.
Altra novità del festival è Firestarter dell’artista lituano Kipras Dubauskas, scultore di formazione che ha lanciato una open call aperta ad artisti per sperimentare la pittura per estintori. Promosso da Sponge Lab e prodotto da NOS Visual Arts Production, Firestarter è il terzo film di una trilogia dedicata al “soccorso” che vede per protagonisti i Vigili del fuoco e Sant’Antonio. Ambientato a Bologna, nei meandri di tunnel e canali sotterranei che fanno da specchio al mondo dei portici in superficie, Firestarter propone di accendere un fuoco e di farlo con l’arte, tramite una pittura che s’impone su uno spazio pubblico che diventa parlante.
Oltre a vedere i grandi maestri all’opera, ci si potrà anche sporcare le mani: in programma ci sono laboratori creativi per bambini, ragazzi e adulti tra writing, pittura su muro, serigrafia, tessuti aerei, parkour, yoga, slackfline skate e floorwork.
Le serate del festival saranno animate da dj set e musica live a cura di Marco Ligurgo: venerdì 21 da Temporanea inizierà Flexin, insieme ai due resident Sartana e Zanzu. Sabato 22 si esibiranno Elemento Umano, Flaminio Maphia, Dj Django. RoBeMiSte saranno alla Baia con il loro dj set domenica 23 e martedì 25. Lunedì 24 doppio appuntamento alla Baia, prima con i Savana Funk, poi Dj Zeta.
Non mancherà a DumBo anche Wonderful Market, dove si potranno scovare pezzi vintage, sostenibili, illustrazioni e vinili.
Per tutta la durata del festival, Baia e Temporanea saranno fornite di due food court con un nuovo menù a cura di Le vie dei briganti.
L’ingresso a URBANA è gratuito e aperto a tutti.
Per partecipare ai laboratori, in alcuni casi, è richiesta una semplice iscrizione via mail, scopri la programmazione sul sito urbanaproject.it.
Per assistere a concerti e dj-set è richiesta una registrazione su Eventbrite (programmazione musicale alla Baia qui, programmazione musicale da Temporanea qui).
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