Musica & Libri

“Comanda la musica”. Tornano le sperimentazioni di AngelicA Festival

06-05-2022

Di Matilde Pasqualin

Torna AngelicA, il festival dedicato alla musica internazionale di ricerca che, dopo trentuno edizioni, è ancora in grado di sorprendere chi cerca di allontanarsi dagli spazi conosciuti alla ricerca di nuove sonorità. L’obiettivo del festival è far uscire il pubblico dalla propria comfort zone, proponendo un programma variegato e panoramico, in modo tale da far avvicinare lo spettatore a diverse realtà.

Qui il link con tutto il programma.

La 32esima edizione di AngelicA, sotto la direzione artistica di Massimo Simonini (ricercatore, musicista, autore di trasmissioni radiofoniche e direttore artistico) si svolgerà dal 7 maggio al 4 giugno, con un cartellone di 12 concerti al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo, uno spazio in via San Vitale gestito da AngelicA in convenzione con il Comune di Bologna, arricchita anche da una data “fuori porta”: un concerto al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena, nell’ambito della consolidata collaborazione che da 19 anni unisce AngelicA e l’Altro Suono.

Per questa occasione, abbiamo fatto qualche domanda al direttore artistico.

AngelicA 32, cosa possiamo aspettarci da questo nuovo capitolo?

«Cercherò lo spirito giusto, spero non troppo turbato dalle cose in corso (il lavoro è tanto e liberare la testa non è così semplice!), e ascolterò tutti i concerti: ci sono tanti buoni motivi per rimanere sorpresi e navigare nella buona musica.

L’apertura alla diversità, che mi corrisponde e fa parte della tradizione di AngelicA, può forse disorientare qualcuno, ma penso anche che essere disorientati possa aiutare a entrare meglio nella musica, con meno impostazioni e pregiudizi. E poi per altri, forse quelli che hanno meno problemi ad ascoltare anche cose più o meno distanti da loro, sarà un bel viaggio, con la curiosità di scoprire. Il programma AngelicA, come da tradizione, mostra un panorama sulla musica che è raro vedere nello stesso contesto-festival, ed è un bene direi».

 

Cosa muove ancora il Festival dopo tanti anni di edizioni?

«Comanda la musica. Ci immergiamo nel silenzio, che è sempre necessario per accogliere tanta musica. Con tutte le stanchezze del vivere che inevitabilmente si presentano, la musica parla e dà forza, regala risposte, ed è come che sia più preziosa di quello che viene teorizzato. Nei momenti difficili il lavoro diventa più duro e verrebbe da fare scelte diverse, ma poi arriva qualcosa che ridà speranza e la musica è un’ottima medicina per svegliare e svegliarsi quando qualcosa non va.

La prima composizione che verrà eseguita, scritta per AngelicA dal grande Christian Wolff (un brano pensato per 7 chitarre elettriche) si intitola SVEGLIA (Wolff ha appositamente scelto il titolo in italiano)».

 

Tra gli ospiti che andranno in scena a Bologna, chi pensate che sorprenderà di più il pubblico e perché?

«Tutti fanno la loro musica e portano originalità, è difficile dire (adesso) cosa sorprenderà di più. Alla fine del festival, dopo aver visto e ascoltato tutto, potrei condividere con altri quello che ho vissuto, con la consapevolezza che nel tempo tutto cangia. Vedremo dove l’ispirazione è (o sembra) più evidente, ma potrebbe anche essere che quello che ci sorprenderà meno, nel tempo, possa diventare più importante di quello ci ha sorpreso di più, succede anche questo».

 

Alla luce di questi durissimi anni e ciò che sta ancora accadendo nel mondo, l’arte può portare conforto e un messaggio di speranza, per voi qual è? 

«È nella musica portare speranza e conforto, come anche risvegliare emozioni nascoste o sedate. Cercare di vivere nel bene quello che accade, anche quando ci fa male e, dove possibile, quando ci si riesce, aiutare come si può e fin dove si può».

 

Guardiamo avanti, la musica del futuro che suono ha?

«La musica del futuro è già qui, bisogna solo sentirla. AngelicA aiuta a farsi un’idea».

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