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Beautiful Gallery. Siamo andate a scoprire il posto più instagrammabile di Bologna

19-12-2019

Di Sara Santori
Foto di Giulia Fini

Sabato: disinstallo Instagram dal telefono.

Domenica: visito Beautiful Gallery, il posto più instagrammabile di Bologna.

Il mio solito tempismo.

Beautiful Gallery è una “interactive fun-house” in centro a Bologna, la prima in Europa. È l’esperienza di un mondo che non esiste, il luogo dei sogni dove liberare l’immaginazione.

Si snoda lungo un percorso tra 15 stanze il cui comune denominatore è la palette cromatica: rosa salmone, giallo, verde acqua, azzurro, blu, lilla, rosso, bianco e nero.

Chiedo perdono fin da ora per le definizioni dei colori, loro avrebbero sicuramente saputo nominarle con codici Pantone più corretti: i ragazzi del Collettivo Beautiful, associazione culturale per promozione dell’arte che da qualche mese ha dato vita alla Beautiful Gallery e ha stabilito qui la propria sede.

La Gallery si trova in via Montebello 7/3, nell’ex sede produttiva de il Resto del Carlino (il carroponte utilizzato per lo spostamento delle bobine di carta è ancora visibile a soffitto) poi sede di un elettrauto, poi sfitto per alcuni anni. Quando ci sono entrati loro era tutto “grasso e polvere”, racconta Federico, membro del Collettivo, che mi ha accolto durante la visita.

L’ingresso è quello di un vecchio garage con porte in metallo, ante nere e scritta bianca.

Da fuori non ti aspetteresti mai quello che c’è dentro, l’effetto è voluto.

Varcata la soglia, una rampa in discesa porta alla biglietteria della Galleria. Nel foyer adiacente, con la palette cromatica a fare da sfondo, cinque palloni gonfiabili appesi a delle funi, da cavalcare dondolandosi: in un attimo è subito Wrecking Ball di Miley Cyrus.

Passando sotto ad una nuvola, si entra nella Galleria. Uno dei primi ambienti è quello a tema piscina: salvagenti luminosi appesi alle pareti, sdraio, palme e in fondo una vasca piena di palle gonfiabili bianche. Lo scivolo per entrarci ha un effetto liberatorio e sommersi di palline sembra davvero di tornare bambini.

Il percorso passa tra un ambiente dal mood urban, ad uno sognante abitato da un gigantesco coniglio bianco, ad uno riflessivo dove la domanda qual è il tuo sogno?” trova risposta in una miriade di post-it colorati lasciati dai visitatori. La mia preferita: mangiare senza ingrassare”.

E ancora, una vasca di coriandoli bianchi, che mi sono ritrovata nei capelli fino al giorno dopo; una stanza degli specchi interpretata con un pattern a pois ripetuto e una stanza psichedelica, con pareti rivestite in pellicola cangiante.

Tutti gli ambienti sono stati ideati e realizzati dai ragazzi del Collettivo.

Nella Galleria sono presenti anche i contributi di due artisti, entrambi di carattere calligrafico: Redrum di Giacomo Drudi, che tra tutti i colori della palette ha scelto il rosso e il nero, dando vita ad una stanza dall’atmosfera cupa, completamente diversa dalle altre, e le gigantesche ali riempite dal lettering di Alessio Azzolini, visual arts designer.

In diversi ambienti si ritrova un mood anni ’90 – 2000: un telefono pubblico a gettoni da 500 lire, una telecamera a circuito chiuso, un cabinato con Puzzle Bubble, una scala di mattoncini Lego, tutto rigorosamente rosa.

Alcuni dei giovanissimi frequentatori della galleria spesso è la prima volta che vedono questi oggetti. Io…beh, me li ricordo tutti benissimo.

Una stanza quasi completamente buia con la parola Beautiful tradotta in diverse lingue racchiude il messaggio di uguaglianza della Gallery e del Collettivo: Beautiful siamo tutti noi e tutti siamo unici allo stesso modo.

Il collettivo è specializzato in user-generated content, ossia qualsiasi forma di contenuto (immagini, video, testi e audio) generato dagli utenti sulle piattaforme online.

L’obiettivo non è fare arte ma costruire un contenitore che serva da ispirazione e che ogni visitatore possa rendere unico con la propria presenza ed esperienza. La fotografia è una conseguenza: nasce dal desiderio di immortalare una situazione nuova e irripetibile, di fermare un sogno.

Allo stesso tempo è un mezzo per veicolare la propria arte, la propria visione. E condividerla con il resto del mondo.

Se poi lo sfondo è da perfetto set fotografico è ancora meglio, aggiungo io.

L’unico sponsor della Galleria è Be you, marchio della Giochi Preziosi, che produce diari, zaini e astucci, tutti personalizzabili. La stanza sponsorizzata è (o meglio, era) come il diario Be you: completamente bianca. Libero spazio alla creatività dei fruitori, che l’hanno infatti ricoperta di scritte e disegni: ho faticato a trovare un angolino dove lasciare una traccia del mio passaggio.

I visitatori sono in perfetto target Instagram: tra i 10 e i 50 anni, sono giovanissimi, giovani e giovani adulti. Mamme che accompagnano i bambini, si divertono più di loro e tornano con le amiche. Gruppi di amici e una folta comunità di sordomuti.

Difficile dire quale sia la stanza più fotografata e quella più apprezzata, sicuramente le palle altalena di Miley Cyrus e la piscina con le palline sono in cima alla classifica.

Sembrava che Beautiful Gallery fosse un’installazione temporanea, invece Federico mi ha svelato che nella primavera 2020 aprirà una nuova Gallery, con lo stesso approccio ma completamente diversa, più grande e più in centro. Per i creativi che ci leggono, è possibile proporsi con i propri contributi.

Per visitare la Gallery è necessario iscriversi all’associazione culturale Collettivo Beautiful e prenotare la propria visita. È possibile farlo solo online sul loro sito. Una volta fatta la tessera associativa annuale, tutte le visite sono gratuite.

Alcune dritte pratiche: in alcune stanze è richiesto l’ingresso senza scarpe per non danneggiare le installazioni; la Galleria è completamente priva di barriere e accessibile anche in sedia a rotelle; è disponibile un wi-fi gratuito; è possibile organizzare eventi aziendali; foto e video sono assolutamente accettati ma solo con il proprio cellulare, l’utilizzo di attrezzature professionali e la realizzazione di servizi fotografici e commerciali vanno concordati con lo staff.

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