Eventi

Il simbolo del Biografilm 2022. Tutte le anticipazioni del festival dedicato alle biografie e ai racconti di vita

30-03-2022

Di Carla Sannino

In copertina c’è Dustys Smokey, detto Inca, da “Incastrino”, perché da piccolo si infilava ovunque e rimaneva incastrato.

È il simbolo della 18ª edizione di Biografilm, il festival dedicato alle biografie e ai racconti di vita, che torna a Bologna, dal 10 al 20 giugno, in presenza al 100%.

L’immagine, che mixa fotografia e pittura, l’ha realizzata Giuseppe De Mattia, ex studente del Dams di Bologna che nel 2020 ha fatto parte della comunità creativa del Nuovo Forno del Pane.

«Diciotto è un numero particolare – ha raccontato l’artista – mi ha fatto pensare al limite legale che separa l’adolescenza dall’età adulta. Ho pensato ai miei diciott’anni, al temperamento, all’idea-idealista del maggiorenne, alla sensazione di essere spensierato e allo stesso tempo proiettato verso le responsabilità. Applico tutto questo a un festival, che come tutti gli organismi formati da umani ha superato difficoltà in una sequenza temporale che è volata come un cavallo al galoppo. Ho cercato un cavallo nell’area bolognese, dell’età di diciott’anni e ho trovato uno splendido cavallo tipo “quarter”, un ragazzotto sbarazzino: Dustys Smokey, detto Inca. Ho deciso di proteggere Inca con le mie armature segniche, simbologie che ne esaltano la stabilità, il controllo, la versatilità, la vista e lo rendono speciale come questo festival a cui auguro lunga vita!».

La foto simbolo della 18ª edizione di Biografilm di Giuseppe De Mattia: un cavallo con delle decorazioni rosse, ispirata al modo in cui i nativi americani preparavano i loro cavalli per le cerimonie propiziatorie.

Il direttore generale del Biografilm, Massimo Mezzetti, ha spiegato il tema che collega quest’opera al festival: «L’edizione 2022 assume un carattere speciale perché cade in un momento particolare. Stiamo lavorando affinché l’appuntamento di quest’anno possa segnare il rilancio di una pratica collettiva qual è quella dello stare insieme, di ritrovarsi nella visione di un film, nel confronto con i protagonisti. Abbiamo bisogno di riappropriarci delle nostre vite e dei nostri spazi. Il Biografilm 2022 sarà questo ed altro. Ecco dunque perché il cavallo. Attraverso la sua figura allegorica esprimiamo la storia, la filosofia che ha sempre contraddistinto il nostro Festival».

Un’altra anticipazione sull’evento riguarda la sezione omaggi, verranno presentate le pellicole di Gianni Celati, poeta del documentario che ci ha lasciati all’inizio di quest’anno, e Yuri Ancarani, artista le cui opere sono un continuo mix tra cinema documentario e arte contemporanea. Entrambi, sia artisti che intellettuali, hanno raccontato il reale esplorando strade narrative inedite che fanno da ponte tra l’immaginario e l’immaginato collettivo.

Gianni Celati, i film

È l’omaggio con cui, nel chiostro di Santa Cristina della Fondazza, verranno proiettati i quattro film di regia di Gianni Celati: Strada provinciale delle anime (1991), Il mondo di Luigi Ghirri (1998), Case sparse. Visioni di case che crollano (2003), Diol Kaad. Vita, diari e riprese in un villaggio nel Senegal (2010), tutti prodotti o coprodotti da Pierrot e la Rosa di Luca Buelli, e i due film di cui Celati è autore e narratore: Sul 45° parallelo (1997), Mondonuovo (2003). Tutti i film sono diretti da Davide Ferrario, che sarà presente alle proiezioni.

In questo modo si avrà anche l’occasione di ripercorrere la stagione artistica e culturale di cui Gianni Celati era tra i più attivi fautori, insieme ad amici e colleghi tra cui la scrittrice Grazia Verasani, il regista Paolo Muran, la giornalista Manuela Teatini, i registi e produttori Nene Grignaffini e Francesco Conversano e molti altri.

L’evento è in collaborazione con Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia che in autunno in occasione di Archivio Aperto proporrà una seconda tappa dell’omaggio, di cui avremo anticipazioni a Biografilm 2022, presentata dallo studioso di cinema Gabriele Gimmelli.

Gianni Celati

Maratona Ancarani

È l’omaggio a Yuri Ancarani, regista, videoartista e film-maker ravennate che sarà presente all’evento per dialogare con il pubblico. Le sue opere sono il risultato di una ricerca tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano. Per la maratona, che sarà oggetto di una collaborazione con FMAV – Fondazione Modena Arti Visive, saranno proiettati: Atlantide (2021, 80’), The Roots of Violence: San Vittore (2018, 12’) e San Siro (2014, 26’), Seance (2014,30’), Whipping Zombie (2017, 30), The Challenge (2016,70’), The Malady of Iron: Da Vinci (2012, 25’), Piattaforma Luna (2011, 26’) e Il capo (2010, 15’).

Il programma è ancora in fase di definizione, a breve arriveranno altre informazioni.

Yuri Ancarani

Condividi questo articolo