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“E vissero tutti felici e contenti”. Bolo Disney, i personaggi dei cartoni animati invadono la città

13-02-2021

Di Giovanni Corzani
Foto di Bolo Disney

La Sirenetta nella fontana del Nettuno, la lunga chioma di Rapunzel che penzola dalla torre degli Asinelli, i protagonisti di Inside Out in Piazza Maggiore sotto le stelle del cinema. Questi e tanti altri personaggi Disney incontrano Bologna.

È la visione di Bolo Disney, un profilo Instagram nato durante il primo lockdown per collegare le due realtà.

Fratello e sorella, il primo addetto alla parte grafica, lei a quella editoriale. Ho contattato Simone per chiedergli qualcosa a riguardo.

E se il mondo Disney vivesse a Bologna? È la domanda che ti poni quando pubblichi una nuova foto, da dove nasce questa idea?

“L’dea nasce casualmente più o meno nell’estate del 2019. Casualmente nel senso che passando per il centro di Bologna davanti alle due torri ho avuto la ‘fulminata’ di pensarci Rapunzel dentro. Se invece che essere ambientata in un mondo immaginario fosse a Bologna, sicuramente la chiuderei dentro la torre degli Asinelli. Così è nata la prima.

Andando in giro, ogni tanto mi tornava in mente quest’idea e mi sembrava quasi che molte parti di Bologna avessero una sorta di legame con quelli che sono i cartoni Disney. Dalle scene un po’ più banali, tipo la Sirenetta che esce dalla fontana del Nettuno o qualcosa che in realtà contraddistingue molto Bologna come le tre frecce in Corte Isolani con Robin Hood. 

I tuoi personaggi hanno iniziato ad uscire durante il primo lockdown, proprio quando al contrario i bolognesi erano chiusi in casa. Hai scelto questo periodo casualmente o per strappare un sorriso in un momento delicato?

“L’idea l’avevo e le immagini le realizzavo già come hobby per rilassarmi, una buona parte erano pronte. Per la quarantena mia sorella è rientrata da Milano e durante questa convivenza forzata gliele ho fatte vedere, lei mi ha detto: ‘fa effetto pensare a Bologna adesso e vedere queste immagini’, quindi abbiamo deciso di aprire il profilo. Sì, per provare a regalare un sorriso o quantomeno un pensiero positivo, ‘… e vissero tutti felici e contenti’ tipico delle favole Disney, che nel momento di marzo e aprile poteva dare una spinta, strappando appunto un sorriso”.

 

Come trovi l’ispirazione?

“Andando in giro mi capita di immaginare le figure nei loro nuovi spazi, o viceversa, penso a qualche scena di un cartone Disney e qualche particolare lo rivedo in Bologna. Ogni personaggio è li per un motivo, che sia condiviso o meno”.

Perché hai scelto proprio il mondo Disney?

“Perché penso sia una parte che quasi il 100% degli italiani ha in comune, almeno le ‘vecchie generazioni’ fino ai primi anni 2000. Tutti abbiamo visto i cartoni Disney e credo che allo stesso modo molti hanno in comune qualcosa con Bologna: ci sono passati o hanno un ricordo che li lega e lei. Sono due parti che volontariamente o involontariamente accomunano molte persone”.

 

È positivo mantenere vivo il bambino che c’è in ognuno di noi?

“È necessario. È un elemento fondamentale e probabilmente vivendo un periodo come questo se lo spirito giocoso e divertente che abbiamo in noi non fosse venuto fuori sarebbe stato più difficile e peggio”.

Qual è il tuo obiettivo?

“Magari dar vita a un dibattito sul perché i personaggi sono stati collocati ‘qui piuttosto che qua’. Quello che provo a fare è far scaturire ricordi o sensazioni, far scattare a chi ci abita e a chi è lontano da Bologna, magari perché ci ha studiato ed è tornato nella sua città natale, qualche ricordo collegato sia al suo periodo a Bologna che alla sua infanzia.

Ad esempio se penso al gobbo di Notre Dame in Piazza Verdi, molte persone si ricollegheranno alla laurea e alle feste che vengono fatte lì”.

 

La creatività per te in tre aggettivi.

“Spontaneità, pazzia e curiosità”.

Il tuo personaggio preferito di sempre?

“Adoro i cattivi, Capitan Uncino sicuramente è uno dei miei preferiti”.

 

E se la musica bolognese incontrasse il mondo Disney?, la rubrica sui cantanti di Bologna, la definiresti una parodia degli album degli artisti?

“Più che una parodia, la definirei un omaggio. Tra le milioni di caratteristiche positive che ha Bologna c’è anche quella legata alla musica e ai grandi autori che sono transitati o che hanno radici qui, per cui se voglio ambientare Disney a Bologna fra le sue varie sfaccettature, l’idea degli album mi sembrava azzeccata”.

Altri progetti per il futuro?

“Su Bolo Disney abbiamo qualcosina, un paio di progetti che vogliamo sviluppare, un piccolo spoiler è che probabilmente come ‘la rubrica della musica’ ci sarà un’altra serie di immagini ambientate in luoghi accomunati da qualcosa in più”.

 

L’intervista finisce qui, ci salutiamo, e rimango con un insolito sorrisetto, ascoltando le parole di Simone anch’io ho fatto un tuffo nel passato, siccome un po’ come tutti, la Disney ha felicemente fatto parte della mia infanzia. Difficile non esserne nostalgici, altrettanto facile è apprezzare chi ancora riesce ad emozionarsi con lo stupore di un bambino.

Lo ammetto, ho un debole per chi tutt’oggi non ha ancora superato la morte di Mufasa.

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