(A) Spasso - cosa fare in cittàVisual

Mostre, incontri, workshop. È “Closer, dentro il reportage”.

31-01-2018

Di Giulia Fini

Se cercate la parola ‘fotogiornalismo’ nei dizionari italiani difficilmente la troverete. Il termine, così come il mestiere del fotogiornalista, ha sempre avuto molta difficoltà a trovare un proprio spazio all’interno delle redazioni italiane. Eppure oggi, in un mondo dove la comunicazione è soprattutto visiva, c’è ancora chi punta sulla promozione e formazione di nuovi talenti della fotografia sociale e documentaria.

Sono le associazioni Witness Journal e Terzo Tropico in collaborazione con Arci Bologna, che questo weekend rinnovano per il secondo anno il loro appuntamento con Closer, dentro il reportage. 

Dal 2 al 4 febbraio, negli spazi della QR Photogallery in Via Sant’Isaia 90, si alterneranno mostre, incontri, workshop e letture del portfolio.

Foto di Vincenzo Montefinese

Chiunque, sia professionisti che amatori, abbia voglia di cimentarsi con il fotoreportage rimanendo dietro l’obiettivo può iscriversi a quattro workshop per comprendere meglio il mondo del fotogiornalismo dall’interno. I redattori di Witness Journal, accompagnati da professionisti del mondo della fotografia come Fausto Podavini, esamineranno quel complesso processo che consente di passare da una singola fotografia a un progetto fotografico insegnando ai partecipanti come raccontare e far emergere una storia adeguandola alle nuove e diverse piattaforme online e offline.

C’è spazio anche per i videomaker, con un corso di sette ore sia teorico che pratico, dove si spiega come realizzare un video con qualità professionale, dalla gestione del set fino ad arrivare alla postproduzione.

È ora di tirare fuori il proprio progetto dal cassetto: chi vuole potrà prenotarsi domenica pomeriggio per la lettura gratuita del proprio portfolio.

Per la prenotazione è sufficiente inviare un messaggio a info@witnessjournal.com indicando la preferenza di orario, per ulteriori informazioni scrivere a formazione@witnessjournal.com

Foto di Mattia Barbata

Può partecipare anche chi non sa proprio cosa sia un diaframma o un otturatore, con incontri e mostre fotografiche in diversi punti della città.

La QR Photogallery ospita la mostra fotografica collettiva dove saranno esposti i lavori dei cinque fotografi selezionati in autunno attraverso una open call internazionale. Reportage che attraverso stili diversi mettono in luce differenti aspetti di realtà sociali vicine e lontane. Monica Bonacina esplora lo Zanskar, tra la Cina e il Pakistan, tra villaggi, monasteri e tradizioni millenarie; Sulejman Bijedić indaga il contesto sociale e politico delle zone rurali della Bosnia, che si stanno ripopolando dopo ferite della guerra; Mattia Barbata, nutrendosi di un bianco e nero dai forti contrasti, racconta la mattanza, antichissima tecnica di pesca del tonno ormai praticata quasi unicamente tra l’Isola di San Pietro e le coste di Portoscuso, in Sardegna; Vincenzo Montefinese si è occupato invece delle condizioni di vita estreme dei profughi fermi in Serbia, in attesa di proseguire il viaggio verso l’Europa; e infine Maurizio di Pietro osserva le strategie di sopravvivenza della popolazione in una delle regioni più povere del Kenya.

Nella nuova sede di Labàs in vicolo Bolognetti 2, la mostra #LiberiTutti, nata per solidarizzare con i giovani attivisti reclusi in Germania dopo il G20 la cui inaugurazione (domenica alle 19) verrà introdotta da un incontro sulla libertà di espressione e diritto all’informazione.

Al Circolo Arci Caserme Rosse in via di Corticella si potranno vedere le fotografie di 26 autori a Bologna Collettiva una mostra sulla città frutto dei Workshop tenuti nel 2017.

Qui il programma completo per avere maggiori info su tutti gli eventi e i workshop

Foto di Massimo Galli

Condividi questo articolo