Tre giorni di musica, arte e cultura immersi nel verde dell’Appennino bolognese. Dopo l’anteprima dello scorso anno, INTRO Festival si prepara al suo debutto ufficiale con una line-up che sa far ballare e pensare, un programma ricco di attività per tutte le età e un’atmosfera che unisce memoria e futuro. Dal 5 al 7 settembre 2025, il Parco Peppino Impastato di Marzabotto (BO) si trasforma in un microcosmo di bellezza condivisa, tra concerti, DJ set, talk, market e food locale. Artisti e artiste noti e talenti emergenti guideranno il pubblico in un viaggio musicale “dal sole alla luna”.
Marzabotto non è un luogo qualsiasi. È un territorio che porta con sé il peso della storia e la forza della rinascita. In questo contesto unico, INTRO Festival si propone come uno spazio di ascolto, immaginazione e incontro. Il festival si sviluppa su due palchi, Sun Stage e Moon Stage, rispettivamente per il giorno e per la notte – venerdì dalle 18:00 mentre sabato e domenica dalle 11:00. La programmazione musicale è pensata come un’esperienza collettiva, con oltre 30 artisti da tutta Italia: dai beat infuocati di Crookers all’eleganza elettronica di Sam Ruffillo, passando per le suggestioni di Elasi, il groove visionario di Godblesscomputers, l’esperienza di Memoryman aka Uovo e le selezioni raffinate di Albi Scotti. La line up completa è qui!
Il venerdì e il sabato sera si accende il Moon Stage, cuore notturno del festival: un dancefloor immersivo a pagamento, che si affianca alle attività gratuite accessibili durante il giorno. La domenica si chiude in bellezza, con una giornata interamente open access tra musica, talk e relax.
Ma INTRO non è solo musica. INTRO Market debutta con una selezione curata tra vintage, design, autoproduzioni e illustrazione. Uno spazio da esplorare, dove incontrare creativə e artigianə, scoprire storie e pezzi unici. C’è ancora tempo per candidarsi ed esporre con il proprio stand nel market, fino al 17 agosto! Le info con form di partecipazione sono a questo link.
Allo stesso tempo, prende vita un programma culturale che si sviluppa in talk e workshop sui temi della sostenibilità, del cibo come atto politico, del ruolo delle comunità. Tra gli appuntamenti, sabato mattina arriva Cinni in Festa: giochi e attività pensati per famiglie e bambinə, in collaborazione con il Comune di Marzabotto.
La food court è tutt’altro che un riempitivo: è parte del concept del festival, pensata per valorizzare prodotti locali e soddisfare ogni tipo di palato. Smash burger, poke bowl, pizza, fritti, crepes e piatti by ANPI: un vero e proprio “food line-up” che dialoga col territorio e le sue eccellenze. Stesso discorso per l’area beverage, curata da nomi noti della scena bolognese come Ruggine, Ragù & Drafts e realtà come Tequila Tequiero e Lucky Brews. Le collaborazioni con imprenditoria e associazioni local sono l’impronta distintiva di questa organizzazione, tra cui spicca la partnership con Craq Design Studio che ne ha curato la brand identity.
L’ingresso all’area parco, al market, ai talk e al Sun Stage, open-air, è gratuito. Solo il Moon Stage serale di venerdì e sabato è a pagamento, e i biglietti sono disponibili in Early Bird su TicketSMS con Abbonamento Full Pass fino al 10 agosto. Il programma completo è online su www.introfestival.it e sull’account instagram ufficiale del festival.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Luca Ciarallo, guida della direzione artistica del festival e membro dell’associazione MarzaNotte, su cosa significa costruire un evento culturale in un luogo simbolico e quali visioni stanno guidando questa prima vera edizione:
Quest’anno di INTRO vede una direzione artistica condivisa, con la partecipazione di Albi Scotti e Memoryman aka Uovo – una visione che unisce sguardi diversi ma complementari. Come vi siete incontrati, e cosa vi ha guidati nell’ideare la line up di questa prima edizione “completa” del festival?
“Cristiano (Uovo) l’ho conosciuto lo scorso anno, quando senza sapere nulla di noi ha sposato la causa e ha suonato alla preview. Una bella scoperta, umanamente e professionalmente. È una persona vera, che ha creduto nel progetto e ci ha aiutati a capire dinamiche che appartengono al mondo della musica e degli eventi, che per noi era ancora nuovo.
Albi è stato una sorpresa altrettanto grande: ci conoscevamo per amicizie comuni e lavori passati, in primavera gli ho raccontato di INTRO e da subito si è messo in gioco con una carica inaspettata e travolgente. È stato decisivo in una fase in cui dovevamo consolidare la line-up e altri aspetti. Entrambi, in modi diversi, ci hanno fatto scuola.
Dal punto di vista artistico è stato davvero un lavoro a sei mani, senza protagonismi, con l’unico obiettivo di fare qualcosa di bello e sincero. La linea guida è stata alzare l’asticella rispetto alla preview (dello scorso anno): non solo nella qualità musicale, ma nel creare un viaggio sonoro che si adatti al nostro contesto naturale. Più delle “etichette”, per noi contano le persone: il modo in cui vivono la musica e il loro legame con chi la ascolta.”
INTRO nasce da un legame forte con il territorio, ma anche con chi lo abita e lo fa vivere ogni giorno. In che modo le collaborazioni con realtà creative e imprenditoriali locali hanno influito sulla realizzazione del festival? E quanto conta per voi questa dimensione comunitaria?
“Per noi la dimensione comunitaria è fondamentale. INTRO nasce dall’energia di una comunità che può e vuole esprimere molto di più. L’Appennino bolognese è un luogo carico di memoria storica, ma anche vivo, ricco di creatività, eventi, e voglia di condividere.
Un esempio concreto è il volontariato: più di 30 persone che ci dedicano il loro tempo per montare palchi, spinare birre, dare una mano ovunque serva. INTRO è prima di tutto questo: amici, famiglie, gente del posto che insieme costruisce il festival.
Anche il Comune di Marzabotto, con il supporto prezioso della sindaca Valentina Cuppi e del suo staff, è un alleato fondamentale. Ma non solo: artigiani, produttori locali, associazioni culturali. Tutti portano un pezzo del territorio dentro INTRO, rendendolo autentico e diverso.”
In un panorama affollato di eventi, cosa rende davvero INTRO diverso?
“A questa domanda ci piacerebbe che fossero le persone a rispondere. Quello che sappiamo è che, pur avendo elementi comuni a tanti festival: musica, talk, laboratori, food, l’atmosfera è diversa. Chi è venuto alla preview ci ha parlato di una dimensione comunitaria, familiare, spontanea. INTRO nasce senza fronzoli e sovrastrutture: un festival che vuole essere un contenitore di incontri, spazio e opportunità. Un qualcosa di semplice da vivere.”
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