«La fotografia istantanea non è “moda“, non è un hobby, è semplicemente amore: amore per la materia, per l’analogico, per l’immagine irripetibile. Per quanto mi riguarda, non esiste solamente un Festival dove festeggiarla, o l’ennesima trovata di marketing (che ci sta), ma il nutrire ogni istante della propria giornata con la fotografia»: è questa la motivazione principale che spinge Alan Marcheselli a indire e curare la nona edizione di ISO600, il Festival della Fotografia Istantanea che il 6, 7 e 8 ottobre si terrà alla Fotogalleria Paoletti, in Strada Maggiore 14.
«Dalle 18 alle 22 del 6 ottobre si inaugura tra un calice di vino e chiacchiere informali – spiega Alan – il 7 oltre all’orario di apertura e all’incontro con gli artisti ci sarà un workshop di scansione e stampe e una zona dove gli artisti presenteranno le loro pubblicazioni, mentre in chiusura l’8 ci sarà una polawalk condotta da Paolo Ferruzzi che porterà gli iscritti a scoprire lo scatto teatrale nella Bologna contemporanea, complice la modella e attrice Martina Sacchetti.
Infine alle 17 ci sarà l’assegnazione dei premi Portfolio e Talento». La giuria si compone di Bianca Winkler, Antonio Rossi e Manuela Paoletti e avrà il compito di selezionare gli scatti migliori tra quelli presentati da ben 40 artisti provenienti da tutto il mondo, tra cui Noemi Hendel, vincitrice del Paoletti Talent Prize 2022 che presenterà il suo portfolio Captures of Infinity.
«Per il primo anno i partecipanti hanno avuto un tema a cui fare capo, la teatralità, e questo ha da un lato reso più difficile il processo creativo e dall’altro ha elevato la qualità delle opere» spiega Alan riguardo le precedenti edizioni, mentre ora «Le giurie per l’assegnazione dei premi valuteranno per quanto riguarda il premio portfolio non solo le opere esposte ad ISO600 ma anche il background del fotografo e l’insieme dei suoi lavori precedenti».
Marcheselli svela poi una parte fortemente inclusiva dell’iniziativa riguardante il premio talento per il quale invece, «Si verrà giudicati su un’unica foto scattata da chiunque voglia partecipare e affissa entro le 16 di domenica 8 ottobre negli appositi spazi presso Fotogalleria Paoletti. La giuria si affiderà al colpo di fulmine ovvero all’immagine che nell’insieme sarà più incisiva», conclude.
Dal 2019 l’evento ha valicato sempre i più confini prettamente nazionali per assumere sfumature di respiro ampiamente internazionale e a tal proposito Alan aggiunge, «La scelta è stata quasi obbligatoria, come Polaroiders.it esistono altri gruppi dedicati alla fotografia istantanea in giro per il mondo. Quando con ISO600 si è dato l’esempio, molti altri festival sono nati a livello internazionale e da lì sono nate collaborazioni e la scelta di aprire i festival ad artisti esteri, arricchendo non solo la proposta, ma dando all’ospite una visione d’insieme di come la fotografia istantanea in diverse forme ha colonizzato il mondo».
ISO600 nasce nel 2011 a Milano dalla volontà di Alan Marcheselli, appunto, e Carmen Palermo con l’intento di dare spazio a quella che è l’arte dell’istantaneità della Polaroid per cui «Ognuno vive il momento secondo il proprio essere – approfondisce Alan – la fotografia istantanea lo fissa in modo quasi magico e irripetibile, imperfetto come la quotidianità, unico come sono i ricordi».
Alan introduce il Festival assegnando alla fotografia istantanea l’immenso valore del relativismo: «Che la bellezza assoluta esista o meno è cosa tantomeno irrilevante: è questo il messaggio finale di lettura della mostra, dove il curatore mette lo spettatore di fronte a una sorta di barriera sul palcoscenico, costringendolo a interrogarsi sul significato stesso di ciò che ha appena visto e sull’assenza stessa di significato».
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