Musica & Libri

La città abbraccia Lucio. Al Comunale la grande notte per Dalla

06-03-2019

Di Silvia Santachiara

Gli amici di sempre, i grandi musicisti che l’hanno accompagnato per tanti anni, quelli che invece ha scoperto. E la città che lo ama e che si è stretta in un abbraccio collettivo nel giorno del suo compleanno. Insieme, al Teatro Comunale di Bologna, una delle sue tante “case”, per rendergli omaggio. Sette anni senza Lucio, ma le mani continuano a battere senza sosta.

Foto di Mathias Marchioni

Il concerto spettacolo Lucio Dalla – Quarant’anni dopo, ideato da Paolo Piermattei che ne ha curato la regia insieme Gianni Marras, ha chiuso i tre giorni di festeggiamenti del programma Così mi distraggo un po’ ed è andato sold out in pochi giorni.

Nove canzoni e un album che ha cambiato la storia della musica. La serata lo ripercorre, segue il filo di quel racconto, traccia dopo traccia.

Foto di Giorgio Bianchi

Era il 1979, Lucio Dalla pubblicava Lucio Dalla, anticipando un grande cambiamento sociale e di costume che sarebbe poi arrivato in Italia, dall’impegno al disimpegno, dalla cultura della resistenza al sogno americano. Quarant’anni dopo, quelle stesse storie hanno preso vita nell’esecuzione dell’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Beppe D’Onghia e nell’interpretazione di undici cantanti.

Foto di Mathias Marchioni

“L’idea nasce dal fatto che c’era un disco straordinario di quarant’anni fa, che ha lasciato cose molto profonde e ogni volta che lo ascoltavo mi sembrava un’unica opera, un’unica canzone che fa da ponte tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. E lo spettacolo è così, un discorso unico, che non si interrompe. – spiega il regista Piermattei – Abbiamo messo insieme le persone vicine a Lucio e tirato fuori quello che ha lasciato in ciascuno di noi. – aggiunge  Marras – C’è un grande affetto nei suoi confronti e ha lasciato un segno fortissimo. Ovunque, ma soprattutto in città”.

Foto di Mathias Marchioni

Le luci si spengono, cala il silenzio. Si comincia con i saluti. “Un bellissimo ricordo di un grande artista che è stato qui da noi”, dice dal palco Fulvio Macciardi, sovrintendente del teatro Comunale. Poi la parola passa all’assessore alla Cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore: “Questo è frutto del lavoro e della passione di tante persone. Lucio ha saputo rendere grande la nostra città, Lucio è un pezzo di cuore, una persona che stava con le altre e capace di scrivere parole indimenticabili”. Con loro, sul palco, anche il presidente della fondazione Lucio Dalla, Andrea Faccani.

Foto di Giorgio Bianchi

Poi una voce, nel buio, ci riporta indietro, nel 1979. Un anno magico, “in cui c’erano tante cose, ma qualcosa diceva che il mondo stava cambiando”. Si affacciava il futuro. Ad aprire la serata è Gaetano Curreri degli Stadio con L’ultima luna, a chiuderla Ron con una magistrale interpretazione di L’anno che verrà. Due brani visionari e anticipatori dei tempi. Tra loro Francesco Gabbani con Stella di mare, Renzo Rubino con Signora, Giovanni Caccamo con Milano.

Foto di Mathias Marchioni

Uno dopo l’altro, nello stesso ordine dei brani dell’album, intervallati da brevi rappresentazioni teatrali, danzatori, immagini e animazioni di Stefano Cantaroni e Gabriel Zagni che scorrono su un grande schermo a destra del palco, insieme alla registrazione della voce di Lucio e a video messaggi di ricordo, da Gino Castaldo a Walter Veltroni: “tempi come questi avrebbero bisogno di Lucio Dalla”, ha detto. I colori cambiano, a sinistra una grande luna. A fare da filo conduttore la poesia. “Lucio aveva un animo poetico, anche nell’affrontare la vita”, spiegano Piermattei e Marras.

Foto di Mathias Marchioni

Il lato A finisce. Sale sul palco Marco Masini con Anna e Marco. Struggente, graffiante. Poi Luca Carboni con un’intenso Tango, mentre danzatori si mescolano al pubblico danzando nella corsia centrale. Il registro cambia con Lo Stato Sociale in Cosa sarà. E arriva il gran finale, tra gli applausi del pubblico: Notte cantata da Iskra Menarini, Graziano Galatone e Riccardo Majorana, e L’anno che verrà interpretata da Ron.

Poi lo spettacolo finisce, il ricordo di Lucio no.

Foto di Giorgio Bianchi

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