Un piccolo ed accogliente rifugio per lettori e viaggiatori che si preparano ad affrontare non solo fisicamente ma anche mentalmente e spiritualmente un nuovo itinerario, o a riesplorare i propri ricordi al ritorno.
Si chiama La libreria del viaggiatore lento e si trova in via Castiglione 61/A.
La proprietaria è Manuela Contin che, dopo una vita lavorativa trascorsa nel laboratorio di neurofarmacologia clinica dell’Università di Bologna, non appena raggiunta la pensione, ha deciso di diventare libraia, traducendo così in realtà la sua indelebile passione per la lettura e le avventure.

Foto di Giulia Goffredi
Nei viaggi intrapresi da Manuela c’è sempre stato il desiderio di abbinare prima, durante e dopo di essi un saggio o un romanzo che le permettesse di entrare in connessione con la natura profonda delle persone che abitavano quei Paesi. E non solo: “da giovane ho avuto anche dei diari di bordo, nei quali riportavo ogni mia impressione in modo minuzioso. A distanza di anni sono andata a rileggere quegli appunti e ho realizzato con immenso stupore quanto la mia percezione dei medesimi luoghi fosse cambiata nel corso del tempo”.
Quando Manuela mi ha accolta all’interno della sua libreria, mi sono ritrovata in un grazioso salottino avvolto da tre scaffalature di varie dimensioni: una – la più ampia – custodisce una serie curata e composita di guide di viaggio, saggi e racconti (talcuni di nicchia) ambientati in vari Paesi europei ed exraeuropei, “utili a chi intende viaggiare per il mondo e conoscere i luoghi, la storia e i caratteri delle persone che vi abitano”.
Diverso lo scenario della seconda – sebbene idealmente connesso al primo – poiché offre romanzi non fisicamente collegati ad un ambiente specifico ma che “permettono di viaggiare con la mente”: qui in mezzo spiccavano titoli come La lentezza di Milan Kundera e Viaggio intorno alla mia stanza di Xavier De Maistre affiancati da grandi classici letterari quali Le città invisibili di Italo Calvino o Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati. La terza ed ultima scaffalatura, infine, è dedicata alle letture per bambini in viaggio.
Ovunque, appoggiati sulla superficie delle librerie tra un volume e l’altro, spuntavano oggettini che Manuela s’era procurata in occasione dei suoi numerosi viaggi: il mio sguardo si è posato su una miniatura di grattacieli di sabbia proveniente dallo Yemen; su un piccolo vaso in ceramica dell’Arizona con crine di cavallo incorporate e su vari souvenir messicani, australiani e olandesi.
La Libreria del viaggiatore lento è – secondo la definizione di Manuela stessa – “un luogo di decelerazione” (espressione presa in prestito da Jeff Deutsch, autore de La libreria dei sogni possibili) nel quale sospendere le tensioni quotidiane e ascoltare il ritmo interiore. Pertanto, la libraia mi ha invitata a curiosare tra i libri, sfilarne alcuni dai ripiani e sfogliarli: “accomodati sulla poltrona e leggiucchiali e, mi raccomando, non avere timore di riporli eventualmente”.
Esiste, tuttavia, un’eccezione lecita a questa intimità, rappresentata dagli incontri di lettura che si tengono in libreria con cadenza mensile, in occasione dei quali un gruppo di lettori – talvolta assieme agli autori di libri recentemente pubblicati – si raduna nel salottino di Manuela per avviare un confronto su specifici temi della narrativa di viaggio. come quello sulla figura dei pellegrini e dei viandanti in eterna ricerca del senso del cammino tenuto da Monica D’Atti.
Ma torniamo al presente, con una breve selezione di titoli suggeritemi da Manuela per questa estate.
Alla luce del periodo di transizione profonda, sia storica che umana, che la nostra società sta attraversando e della fragilità – seppure non sprovvista di possibilità – dei nostri tempi, Manuela consiglia di sfogliare il racconto di un viaggio intrapreso negli anni ‘50 del secolo scorso da Nicolas Bouvier, autore svizzero che, partendo da Belgrado a bordo di una Fiat Topolino scassata, attraversa l’Europa dell’Est e arriva fino in Iran in condizioni fisiche estreme. Il libro s’intitola La polvere nel mondo.
“Di esso colpisce il lirismo sincero e immersivo dell’autore, che all’epoca aveva solo 24 anni. Inoltre, in questo momento mi sento di proporre anche la lettura di Vagabonda nel Turkestan, diario di bordo di Ella Maillart”: protagonista è una viaggiatrice che nel 1932 decide di intraprendere un’impresa all’epoca folle, soprattutto per una donna, ossia quella di attraversare in solitaria l’intero Turkmenistan russo da Almaty al Kazakistan.
Dopo una piccola pausa, Manuela ha aggiunto: “Mi rendo conto che troppo spesso quelle che segnalo al mio pubblico sono narrazioni di un certo peso, anche drammatiche. Eppure, lo sappiamo, c’è tanto bisogno di leggerezza. Perciò ora voglio proporti un paio di letture in sintonia con questa stagione estiva, perfetti da mettere in valigia, proprio come quelli!” e mi ha indicato un baule posto all’angolo del negozio colmo di volumetti posti lì spontaneamente dagli utenti della libreria che ne raccomandavano la lettura. Tra di essi spiccava Filosofia minima del pendolare, di Bjӧrn Larsson, scrittore svedese che descrive le avventure quotidiane dei pendolari come lui. L’autore esprime con gioia e ironia il tema dello sradicamento; riporta frasi captate dai vicini di scompartimento sul treno, sulle quali ricava delle storie immaginarie, e arriva addirittura a fare il conto preciso delle ore spese per viaggiare e a tramutarle in giorni e anni di vita. O ancora: Tre uomini in bicicletta, di Paolo Rumiz, racconto pubblicato nel 2002 molto divertente, secondo Manuela, e pieno di aneddoti: degli ultracinquantenni intraprendono un lungo viaggio in bicicletta da Trieste fino ad Instanbul.
Prima di congedarmi, mi è balzata all’occhio una collana di piccoli libri super colorati curata da Tiziana Roversi per Edizioni Minerva: “Si tratta della collana dei ‘Fatterelli bolognesi’, opuscoletti illustrati che raccontano ai più giovani – e non solo – la Storia e le storie di Bologna. Io li consiglierei a chiunque volesse conoscere i segreti della nostra città senza rinunciare a qualche minuto di beata leggerezza”.
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