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La parola d’ordine non è Fidelio. Le feste segrete della Cesteria, dove ogni serata è a tema

05-09-2019

Di Valentina Fabbri
Foto di Cesteria

Ce-ste-rì-a: laboratorio in cui si producono oggetti in paglia. Questa però, è una storia differente.

È così che si presentano.

Non è un bar, non è un club, non è un locale. È un posto speciale, da scoprire.

Si entra in un ufficio insospettabile, dai lunghi corridoi, bisogna seguire la musica che si sente in lontananza e, all’improvviso, ci si ritrova catapultati in una realtà che con l’ufficio non ha nulla a che vedere: una terrazza enorme, arredata con piante, luci varie e creazioni artistiche, un bar, un dj, persone che ballano e chiacchierano. Tutto assolutamente inaspettato.

Per partecipare basta presentarsi all’ingresso con un pass particolare da mostrare al buttafuori: un’immagine pubblicata sul loro profilo Instagram.

In caso contrario l’accesso vi sarà negato. Non si prenota, quindi chi primo arriva meglio alloggia, e, una volta raggiunto il numero limite di cento persone circa, tutti fuori.

Queste sono le pochissime ma fondamentali indicazioni fornite per partecipare alle feste “segrete” della Cesteria, realtà bolognese, che si autogestisce in tutto e per tutto e che, da giugno, ha deciso di organizzare, solo per la stagione estiva, due venerdì al mese, delle serate a tema.

Dopo la serata Back to School il prossimo appuntamento è per sabato 7 settembre, ispirato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Ilaria Piva, una delle componenti del comitato direttivo della Cesteria, insieme a Gianni Belletti, Alberto Poloni e Giovanni Roncaglia, ci ha raccontato che il loro scopo è quello di portare un nuovo concetto nella nostra città per diversificarsi dalle classiche serate bolognesi.

Sì, ma dove? Gli organizzatori non lo svelano apertamente.

Anche la scelta del nome ha una sua storia.

I ragazzi si sono ispirati alla Cesteria di via Belvedere, negozio che produce arredamenti in paglia e giunco, per dare un’indicazione della zona in cui si trova la location evitando così di dare delle coordinate precise. Il posto dovete trovarlo voi altrimenti non vale. Inoltre la parola cesta rimanda ad un contenitore di paglia che appunto contiene qualcosa, come la Cesteria che vuole essere un contenitore di esperienze uniche nel loro genere.

La location delle serate resta fissa, non è itinerante, ma allo stesso tempo non è rigida perchè il tema della feste segrete varia di volta in volta.

Ci sono desiderio di versatilità e di cambiamento sulla base dei quali tutto il comitato è allineato, affinchè l’immagine delle serate non sia statica, ma in continuo movimento e sperimentazione.

La drink list è estremamente limitata ma di qualità, e varia a seconda del tema: sono sempre legati all’arte intesa come street art, visual e musica. Ilaria ci ha spiegato che alcuni vini o alcolici vengono scelti proprio grazie alla storia della loro produzione e delle persone che li producono. C’è un forte desiderio di contatto umano e di coinvolgimento di tutti coloro che in un qualche modo contribuiscono all’organizzazione delle serate.

Sono anche stati invitati ospiti di rilievo come Andrea Casciu, notissimo street artist che ha disegnato un murales all’interno della location, Lady On, nota visual artist che ha proiettato live le sue creazioni. L’utilizzo di realtà aumentate che variano ogni volta è un altro elemento fondamentale che i ragazzi mettono in campo per creare un’ambientazione diversa, per rendere ogni appuntamento originale rispetto ai precedenti e caratterizzato da nuovi concetti e contenuti.

Non possiamo fare ulteriori spoiler… la chiave che vi aprirà le porte della Cesteria sarà solo e soltanto la vostra curiosità.

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