Clizia Ornato mi apre le porte del suo showroom in Via Vezzani 8 e in un secondo mi sono sentita catapultata in Giappone.
Francobolli giapponesi sono protagonisti della maggior parte dei suoi gioielli. Ma più in generale è il viaggio, reale o immaginato, il fil rouge che lega le collezioni di Clizia. Non solo nello spazio, ma anche nel tempo.
Come mai hai iniziato a realizzare gioielli con i francobolli?
“Diversi anni fa ricevetti una lettera da una mia amica giapponese e mi incuriosì particolarmente il francobollo. Lo desideravo, e così è nato il primo bracciale che indossavo ovunque”.
Quando hai deciso di far conoscere il tuo bracciale al tuo pubblico?
“Avevo realizzato il primo bracciale esclusivamente per me. Un giorno in treno iniziai a parlare con una ragazza che subito notò il mio bracciale. Dopo una lunga chiacchierata, mi rivelò di essere una redattrice di Glamour, e da qui iniziò tutto”.
Così nel 2003 Clizia Ornato, grazie a questo incontro fortuito, ha dato vita a “Letters from Japan” abbinando ai bracciali anche collane, anelli, gemelli e orecchini in argento, affiancando ai francobolli da collezione sete di antichi kimono giapponesi.
Vedendo il suo entusiasmo nel parlare del Giappone, davo per scontato che ci andasse abitualmente, e invece, scopro con stupore tra una chicchera e l’altra, che non c’è mai stata.
“L’ho talmente idealizzato che ho paura di vederlo”, mi dice.
Oltre a “Letters from Japan” hai realizzato altre collezioni.
“Lo Voglio e U-night. Lo voglio rappresenta la tradizione italiana e unisce il pizzo con la filigrana. Lo scopo è quello di unire due tecniche e due fili in qualcosa di unico. L’idea è nata dalla suggestione che il filo, con i suoi intrecci, possa creare architetture inaspettate diventando un gioiello . L’effetto è quello di fusione tra il filo d’argento e il filo di seta, tanto che risulta quasi impossibile capire dove inizia uno e finisce l’altro. U-night invece è grinta della pelle resa elegante dalla presenza della filigrana”.
Condividi questo articolo