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Live musicali al museo. Art Rock quest’anno scommette su nuovi nomi ed emergenti

12-02-2018

Di Silvia Santachiara

ArtRockMuseum – Suoni nuovi a Palazzo Pepoli torna con dieci nuove date (dal 14 febbraio al 18 aprile) e scommettendo su band al loro primo lavoro discografico e su emergenti under 30.

Il format, lanciato quattro anni fa da Pierfrancesco Pacoda, continua a portare al Museo della Storia di Bologna alcune tra le realtà più rappresentative della nuova musica italiana, con una formula unica nel panorama musicale nazionale.

Pacoda ha ribaltato letteralmente gli schemi. Non solo il luogo non è convenzionale, un museo appunto. Ma anche lo svolgimento dei concerti non si può certo dire tradizionale. Gli artisti portano le loro canzoni, ma quasi sempre pensate e riarrangiate appositamente per gli spazi del museo, avvicinando così suono e luogo. O come si dice in ambito artistico proponendo interventi “site-specific”. Ma non solo. Ad essere buttata giù è anche la distanza tra chi suona e chi ascolta, perchè gli artisti conversano con il curatore della rassegna tra un’esibizione e l’altra.

Dopo aver ospitato nomi come Dente, Lo Stato Sociale, Iosonouncane e Murubutu, solo per citarne alcuni, la rassegna quest’anno apre le porte anche ad emergenti e talenti del territorio e non solo. Ma la volontà di scommettere su nuovi nomi, mi dice Pacoda, è nata insieme al format.

“L’edizione 2018 risponde proprio all’idea con cui è nata la rassegna, quella di dare spazio a nuovi gruppi  ma anche ad emergenti”. Quest’anno infatti è stato lanciato anche un vero e proprio contest dedicato a cantautori e band under 30, possibile anche grazie ad un importante riconoscimento da parte della SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, che ne ha premiato il valore per il contributo alla nuova musica italiana, decidendo di sostenere l’iniziativa.

Una quarantina i video arrivati, venticinque quelli che rispettavano i limiti d’età o pubblicabili senza richiesta di autorizzazione da parte di genitori e dieci quelli più votati sui social, anche con centinaia di like. “Segno che la gente si è mossa”, commenta Pacoda. “E’ arrivata un’incredibile varietà di generi e una qualità decisamente alta. L’età tendente al basso, sono arrivati video anche di gruppi di minorenni. E noi che avevamo paura che i 30, al giorno d’oggi, fosse un paletto troppo basso…”, sorride.

I dieci più cliccati sono poi stati sottoposti al giudizio di una giuria di giornalisti, musicisti e discografici, che ha decretato i tre vincitori“Ciascun giurato ha espresso per ciascuno dei dieci video un voto da 1 a 10, poi abbiamo fatto la somma”.

E i conti tornano, sempre. A vincere il contest e a suonare il 4 aprile in una serata dedicata sono Ties, Fake Jam e aabu. “Artisti molto diversi, da più classici, a funky e alternative-rock. La valutazione? è stata data principalmente sull’originalità, ma dovresti chiedere ai giurati…”.

La rassegna comincia il 14 febbraio e prosegue sino al 18 aprile, ogni mercoledì alle 19.30 e ad ingresso rigorosamente gratuito.

 

Il programma completo:

Mercoledì 14 febbraio ore 19.30

La notte

La Notte è un giovanissimo quintetto fiorentino, che ha appena pubblicato il secondo album, ‘Volevo fare bene’, prodotto da Andrea Marmorini, già produttore dei Fast Animals and Slow Kids. L’etichetta è la Woodworm, ‘incubatoio’ di alcune tra le realtà più originali della nuova musica italiana, da Paolo Benvegnù a Zen Circus. ‘Un viaggio all’interno dei miei pensieri’ nelle parole del frontman Yuri Salihi – che racchiudono quella luce propria di chi è in grado di scavare a fondo con naturale semplicità: “Io volevo fare bene per me, per noi. Ma l’ho fatto? Ho fatto bene o ho sbagliato qualcosa? Posso e possiamo sempre dare di più”.

 

Mercoledì 21 febbraio ore 19.30

Giorgieness

Sicuramente una delle band più acclamate della scena pop italiana contemporanea. Giorgieness è la cantautrice Giorgia d’Eraclea, cha ha da poco realizzato il suo secondo album, ‘Siamo tutti stanchi’. Artista dalla scrittura profonda e tumultuosa, come testimonia il singolo estratto (accompagnato da un video di grande suggestione), ‘Che cosa resta’, dove l’ironia è la via per raccontare la fine di una relazione. 100 date in un anno e adesso un live in una formazione pensata in esclusiva per ArtRockMuseum.

 

Mercoledì 28 febbraio ore 19.30

Altre di B

Sono una delle band rivelazione della realtà rock bolognese, proiettati adesso in una dimensione internazionale. Il loro secondo album, ‘Sport’ è stato presentato su palchi di grande prestigioso come lo Sziget Festival in Ungheria. Suoneranno tra poco al South By Southwest in Austin, Texas, e arrivano ad ArtRockMuseum con le composizioni, che fanno parte del nuovo disco ‘Miranda!’, ispirato al libro omonimo di Quirico Filopanti nel quale vengono descritti per la prima volta i fusi orari.

 

Mercoledì 7 marzo ore 19.30

Paletti

Cantautore con una esperienza internazionale, maturata soprattutto a Londra, Paletti è tornato in Italia per registrare il suo nuovo disco ‘Super’, tra electro pop e musica d’autore. In copertina campeggia l’immagine del grande calciatore brasiliano Socrates, simbolo della complessità ( e della fragilità) umana, che sono i temi centrali del disco. Paolo Paletti arriva a questo disco dopo importanti collaborazioni con registi come Ridley Scott e Paolo Sorrentino ed è anche un apprezzato autore per celebri interpreti della musica italiana, come Mina.

 

Mercoledì 14 marzo ore 19.30

JoyCut

I JoyCut sono un trio di musicisti che vivono a Bologna, e che, nonostante la giovane età, hanno maturato importanti esperienza internazionali e nell’ambito della musica colta. Come la partecipazione con un progetto multimedia all’ultima edizione della Biennale Musica di Venezia, con ‘Komorebi’ nato dalla loro fascinazione per la cultura orientale, dopo un tour in Cina e Giappone. Ad ArtRockMuseum presenteranno una performance tra musica e immagini con le loro produzioni più recenti.

 

Mercoledì 21 marzo ore 19.30

Federico Poggipollini

Federico Poggipollini è uno degli artisti più rappresentativi del rock bolognese. Sin dagli anni degli esordi, chitarrista nei gruppi della turbolenta ondata cittadina del rock degli anni 80, sino alla stretta collaborazione con Ligabue, del cui gruppo è componente stabile. Nel 2016 ha pubblicato il suo nuovo album solista, ‘Nero’ prodotto tra Bologna e San Francisco, un omaggio al blues più profondo ed è adesso al lavoro sulla prossima produzione che ascolteremo in anteprima nel suo live ad ArtRockMuseum.

 

Mercoledì 28 marzo ore 19.30

Colombre

‘Pulviscolo’, il suo disco d’esordio, è arrivato nel 2017 in finale al Premio Tenco come migliore opera prima. Un album che lo ha subito consacrato come un nome da seguire tra i ‘nuovi cantautori’, con collaborazioni importanti, come quella con Iosonouncane. Giovanni Imparato ha scelto di chiamarsi Colombre per l’amore per il racconto omonimo di Dino Buzzati che racconta cosa sia l’immobilità dell’anima. Da qui parte Colombre, mescolando ricordi adolescenziali e Talking Heads.

 

Mercoledì 4 aprile ore 19.30

Data Contest

In questa serata si esibiranno i tre vincitori del contest, in una serata dedicata ai giovani artisti e alle band emergenti.

 

Mercoledì 11 aprile ore 19.30

Flavio Giurato

Flavio Giurato è un artista di culto, espressione, per una volta, perfettamente appropriata. Una carriera artistica lontano dal clamore, fatta di poche opere realizzate nel corso degli anni, che testimoniano una profondità di scrittura fatta di riferimenti letterari che si fanno canzone.

Le promesse del mondo’ è il suo ultimo lavoro, uscito da poco, un concept album sul movimento, l’instabilità, le migrazioni, tra echi latino americani e suggestioni in castigliano e in napoletano.

 

Mercoledì 18 aprile ore 19.30

Extraliscio

ArtRockMuseum 2018 si chiude con una attesissima anteprima. Tornano infatti alla rassegna di Palazzo Pepoli, dove già erano stati ospiti nel 2016, Extraliscio, il gruppo di ‘punk da balera’ guidato da Moreno ‘Il Biondo’ Conficconi e da Mirco Mariani. Presenteranno il nuovo album, in uscita proprio in quei giorni, una raccolta di ballate tra polka e chitarre free, come se la ‘musica delle aie’ fosse pervasa da un desiderio elettrico che la rende più attuale che mai.

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