Semiologa laureata in Scienze della Comunicazione e Semiotica, Martina Piazza è l’anima di Messie, brand bolognese di accessori che contempla il concetto di creatività e riciclo in modo del tutto insolito. Dopo varie esperienze nel campo della comunicazione e un corso di fashion design, Martina racconta come ha deciso di dare una seconda vita a materiali di scarto riutilizzando ciò di cui non riesce a liberarsi.
Come mai il nome Messie?
Il marchio prende il nome dalla Sindrome di Messie, patologia che porta le persone all’accumulo compulsivo e alla raccolta di oggetti di cui non hanno bisogno. In maniera quasi provocatoria ho deciso di capovolgere le normali regole di consumo che ci impongono di gettare ciò che la società considera vecchio partendo da materiali di recupero per la creazione di accessori utili e belli come borse, pochette, astucci, porta-tabacco e portafogli che chiamo cool-case.
Quali sono i materiali che utilizzi?
La mia filosofia consiste nel recuperare il più possibile ciò che viene considerato scarto. Collaboro con l’associazione ReMida Bologna, centro di riuso creativo che raccoglie scarti aziendali ed avanzi industriali. Chiamati in termine tecnico materie prime secondarie, i materiali che utilizzo sono plastiche per packaging, tessuti e pellame. Nello specifico si tratta di confezioni per caffè, tubetti di maionese o dentifricio e ritagli di pelle e stoffe. Da qualche mese a questa parte sto cercando di potenziare la rete di raccolta dei materiali che mi piacerebbe potesse essere organizzata in modo più sistematico. L’approvvigionamento della materia prima è fondamentale per il mio lavoro e, diversamente da come si potrebbe pensare, per nulla scontato.
Raccontaci della Film Collection.
L’idea è nata quando tra i materiali di scarto sopracitati ho trovato anche delle pellicole cinematografiche e ho pensato di poterne fare un tessuto intrecciando a mano una trama e un ordito. Ne ho testato le proprietà e, dopo varie prove di resistenza e cucitura, ho creato un brevetto di modello e disegno del tessuto realizzato con pellicole di trailer che mi permettesse di realizzare portafogli, pochette e borse. Gli accessori Messie della Film Collection sono pezzi unici che si differenziano per il colore e le sfumature. Ogni anno alla collezione si aggiungono nuovi pezzi di design che non sono mai perfettamente riproducibili in quanto sempre diverso è il nastro di partenza.
Dal punto di vista semiotico che scopo hanno gli accessori Messie?
Il concetto di design che Messie rappresenta è per me, stilista-semiologa, una vera e propria sfida. L’idea di partenza è ridare ad un materiale di scarto una nuova memoria interpretandolo come un segno e dunque ri-semantificarlo. Qualsiasi cosa è segno in quanto “un qualcosa che sta per qualcos’altro, a qualcuno, in qualche modo”; da qui la mia concezione di oggetto d’arte e di design come di-segno. Il design degli accessori Messie ha la possibilità di compiersi proprio nel momento in cui viene fruito da qualcuno, cioè non solo contemplato ma toccato, indossato, aperto, rovinato, plasmato. L’idea è piaciuta molto a Paul Smith che l’anno scorso ha selezionato i miei cool-case per il suo flagship store di Londra valorizzando il messaggio chiave dei brand Messie.
Quali sono le fasi per la creazione degli accessori?
La produzione degli oggetti Messie avviene essenzialmente in due fasi. In atelier mi occupo di disegno, progetto, taglio dei materiali e realizzazione dei prototipi. Per quanto riguarda il taglio utilizzo forme differenti in base ai materiali lavorati; cartamodelli classici per tessuti e pelle e forme in lamiera per composti più rigidi e pesanti. Per alcuni modelli ho fatto realizzare anche la fustella. Per il secondo step, invece, mi affido ad una sarta specializzata in pelletteria che si occupa della cucitura e finitura degli accessori.
Quali sono le novità Messie per l’anno 2018?
Quest’anno ad Homi Milano e alla fiera Ambiente di Francoforte ho presentato la tennis-ball, un accessorio dal concept accattivante che è entrato da subito nella lista dei cool-case Messie più apprezzati. Completamente lavabile ed estremamente pratica la tennis-ball conferisce nuova vita ad un oggetto scartato in grandissime quantità. In ambito sportivo infatti le palline da tennis non hanno la possibilità di essere riparate, aggiustate ed utilizzate una volta sgonfie o bucate e per questo vengono gettate dopo pochissimo tempo. La grande idea è stata attivare delle convenzioni con tennis club di Bologna e dintorni come Virtus e DLF (Dopo Lavoro Ferroviario) che mi aiutano a recuperare la materia prima e ad assicurarmi la continuità della produzione.
Dopo alcuni importanti traguardi come la presentazione dei cool-case Messie nello store Cargo Hi-Tech di Milano ed in seguito ad un consistente incremento della vendita in Europa, la vera sfida per l’anno 2018 è promuovere la distribuzione degli accessori Messie in Giappone, paese a cui mi ispiro molto e che rappresenta per me una vera e propria sfida. In vista della pianificazione degli eventi e delle fiere per settembre potete venire a trovarmi a Bologna nel mio studio/spazio associativo in via Rialto 13/b, sede dell’Associazione Rialto dove condivido lo spazio con altre otto realtà creative e dove sono organizzate mostre per artigiani esterni.
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