Domenica 13 febbraio, al Mercato Sonato di Bologna, si è tenuta la seconda tappa di Music Is The Best, un contest per artisti emergenti provenienti dalla provincia bolognese organizzato da Panico Concerti. I 27 artisti selezionati, dopo la prima fase della competizione conclusasi a gennaio, hanno ora l’occasione di esibirsi in 7 venue della regione, dove vengono valutati da una giuria di addetti ai lavori. Dopo le varie tappe, verranno selezionati 9 progetti che passeranno alla fase successiva.
La serata al Mercato Sonato ha visto esibirsi 4 progetti: Sunbernardo, una band che unisce lo stile cantautorale italiano alla musica elettronica ed elettroacustica, Hey!Hymalaya, una band dai suoni eterei, elettronici e sperimentali, Kyotolp, progetto solista dalle sonorità avvolgenti e cupe allo stesso tempo, e Kiwi666, progetto che spazia dal pop psichedelico anni 60 al cantautorato anni 90 con un tocco di lo-fi. Li abbiamo incontrati prima del live per fare loro qualche domanda.
Iniziamo, però, dalla piccola intervista alla componente rosa della giuria: Eleonora Conti (comunicazione e management presso Garrincha Dischi), Camilla Stolfi (communication manager dell’Orchestra Senzaspine) e Cecilia Esposito (ufficio stampa di Music Is The Best).
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Cosa cerchi in un artista emergente?
Cecilia Esposito: «io, più che pensare a cosa cerco, mi concentro su cosa posso trovare in un emergente: deve avere quella scintilla che mi fa dire “c’è del talento”, ma deve esserci anche personalità e umanità, nonché potenza comunicativa. Ovviamente, l’empatia che un artista riesce a trasmettere al pubblico sul palco è un elemento chiave».
Eleonora Conti: «a parte l’aspetto dell’empatia e della sensibilità, io rimango stupita se un progetto che non conosco ha la capacità di esplorare nuovi mondi artistici e, a livello di suoni, trovo qualcosa di nuovo, delle fusioni di genere o delle contaminazioni».
Camilla Stolfi: «concordo con le mie colleghe. La contaminazione di generi mi ha sempre affascinato».
Eleonora Conti: «negli ultimi anni abbiamo ascoltato molti artisti-fotocopia e, a volte, mi sono resa conto di annoiarmi mentre ascolto un pezzo. Trovare qualcuno che abbia il coraggio di osare è difficile, quindi apprezzo anche chi prova a fare qualcosa di diverso, non ascoltando quello che fanno gli altri. Apprezzo inoltre chi ha influenze estere».
Quindi, l’elemento di unicità può anche essere scollegato dal trend di mercato?
Tutte: «sì».
Cecilia Esposito: «ovviamente, noi lavoriamo con delle realtà che vendono musica, però l’unicità è sempre fondamentale, anche perché a volte si trova un progetto che è coerente con le tendenze attuali o che è molto vendibile o accattivante, ma se è la fotocopia di altri mille non è considerabile puro o autentico, che è quello a cui aspiriamo».
Camilla Stolfi: «per me è anche importante vedere quanto un artista è continuativo nel tempo, perché può succedere ci siano degli exploit che poi però non durano, soprattutto in questo momento storico, dove, a causa della tecnologia, è tutto un flash».
Quali sono i vostri criteri di giudizio di stasera?
Eleonora Conti: «è un mix tra la scrittura, la performance, la presenza scenica, il potenziale e ovviamente se progetto accattivante dal punto di vista del mercato. Inoltre, ho un focus sulla crescita dell’artista o del progetto, trovare un’evoluzione personale è un elemento importantissimo».
E adesso conosciamo i concorrenti:
Quali sono le vostre influenze musicali?
Hey!Himalaya: «ovviamente è differente per ogni componente della band, però, in generale: Verdena, iosonouncane, Radiohead, anche Sufjan Stevens, la scuola cantautorale italiana (in particolare Battiato e De André)».
Kiwi666: «principalmente vengo dal mondo del cantautorato anni ’90. Prima, suonavo in una band grunge con la quale “pestavo” un po’ di più, ora sono nella mia dimensione da cameretta. Tra i miei idoli Beck, Verdena, il Teatro degli Orrori».
Sunbernardo: «le nostre influenze spaziano da Bon Iver a Ben Howard; di italiani invece iosonouncane, Andrea Laszlo de Simone e Morricone».
Kyotolp: «in questo periodo sono molto vicina alla musica cinematica e a livello italiano sicuramente ho una forte attrazione verso iosonouncane, poi ascolto tanta musica sperimentale che unisce l’elettronica ad altri generi. Mi ispiro anche a Paolo Angeli, che ha cercato di studiare tutte le varie influenze e sfaccettature della chitarra sarda e con questa ha creato uno strumento unico. A livello internazionale, sicuramente i Radiohead, i Moderat, Gazelle Twin e The Soft Moon».
Cosa sperate vi dia questa esperienza?
Hey!Himalaya: «innanzitutto un palco, che di questi tempi è tantissimo. Poi, conoscere gente e immettersi in questo mercato. Diciamo anche vincere (ridono)».
Kiwi666: «sicuramente mi ha dato l’occasione di conoscere tanti altri musicisti, di suonare in un bel locale e di mettermi alla prova, poi l’obiettivo è far conoscere la mia musica a più persone possibili e suonare su palchi importanti».
Sunbernardo: «vogliamo fare una bella esperienza di live nel nostro territorio dopo un lungo periodo di assenza dai palchi e divertirci!».
Kyotolp: «sicuramente conoscere realtà interessanti. Già dalle selezioni, mi ero accorta ci fossero molti progetti validi e quindi magari mi piacerebbe trovare collaborazioni e po’ più di visibilità».
Cosa significa essere degli artisti emergenti di questi tempi?
Hey!Himalaya: «fare molta fatica, cercare di trovare i canali giusti e collocarsi in uno spazio adatto al progetto».
Kiwi666: «allora, è difficile dal punto di vista dell’incertezza sull’apertura/chiusura dei locali; ma, dall’altra, la pandemia ha dato la possibilità agli artisti di avere molto tempo per riflettere su se stessi. Nel mio caso è stata una fortuna perché il mio progetto è nato proprio durante la prima quarantena, in cui mi sono trovato da solo con una chitarra e una scheda audio per registrare».
Sunbernardo: «responsabilità e cruccio. Non è per niente semplice essere emergenti in questo momento storico, poi in generale il mercato è un po’ saturo, quindi proviamo a portare qualcosa di diverso. Inoltre, adesso si deve essere artisti, production manager, social media manager, simpatici, carini, automuniti (ridono). Scrivere e cantare non basta più: che da un lato è una bella cosa, ma dall’altra è estenuante«.
Kyotolp: «è difficile, questo è un ambiente complicato. Con i social ci sono dei vantaggi: hai la possibilità di esporti in maniera indipendente, ma allo stesso tempo c’è tantissima concorrenza e questo non permette di emergere, ed è inutile girarci attorno, ci vogliono anche i soldi. Il COVID sicuramente non ha aiutato, ma speriamo la situazione si sblocchi soprattutto per quanto riguarda i live, che sono la dimensione musicale a cui tengo maggiormente».
Rimanete connessi sui canali ufficiali di Music Is The Best per scoprire chi passerà le selezioni.
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