Audiovisivi sperimentali, videoarte, installazioni audiovisive multimediali, progetti site-specific.
Se negli ultimi mesi, durante le vostre passeggiate serali, vi siete trovati a passare per via Marsala, molto probabilmente avrete notato qualcosa di curioso: delle immagini, sulla parete all’incrocio con via Mentana. Sono videoproiezioni curate dalla Piccola Video Galleria.
Ma come nasce l’idea di adibire uno spazio cittadino a schermo di proiezione?
Per saperne di più, ho incontrato i suoi fondatori: Pasquale Savignano, studente di Sound Design al Conservatorio di Musica “Giovanni Battista Martini” di Bologna, e Alessio Schiazza, studente di Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e gestore del Caffè Rubik, locale non nuovo a iniziative culturali e artistiche.
L’idea nasce dal comune interesse e passione per il mondo dell’arte e per quello della musica.
«Essendo attivi in questi ambiti conosciamo tanti artisti che hanno il desiderio di esporre le loro opere, quindi abbiamo pensato di fornire loro uno spazio per soddisfare questa necessità. Ed essendo un bar in cui c’è molta interazione tra le persone – sia tra i lavoratori che tra i clienti, molti dei quali artisti e studenti dell’Accademia e del Conservatorio – le opportunità per poter collaborare e creare nuove realtà di fruizione dell’arte emergono spesso anche da questo», racconta Alessio.
Il progetto è partito l’anno scorso con Miraggi, una rassegna di proiezioni randomiche serali che si è tenuta dal 10 luglio al 10 agosto 2022. Il progetto si è sviluppato con la collaborazione di audiovisionielettriche.it, portale web (ideato da Francesco Giomi e curato da Agnese Banti) di Tempo Reale, centro di ricerca, produzione e didattica musicale fondato a Firenze nel 1987 da Luciano Berio. Sono state proiettate cinquanta opere audiovisive sperimentali presenti nell’archivio di audiovisionielettriche.it, realizzate da artisti provenienti dai Conservatori e dalle Accademie di tutta Italia, oltre che dalla scena internazionale.
A gennaio 2023, invece, hanno presentato l’installazione multimediale generativa !CONA di Pierpaolo Ovarini, dove una selezione di video provenienti da Tik Tok e strutturati alla stregua di pala d’altare si alternavano sotto il controllo di un algoritmo.
Infine, nell’ambito di ART CITY Bologna 2023, hanno curato un intervento di videoproiezione in quattro episodi, in collaborazione con ART(BO) (Linda Carluccio ed Elisa Zanta): DREAMSCREENS #2 di LiviaRibichini, un’opera site-specific, in cui l’artista plasma e abita un allestimento virtuale.
«Le scelte curatoriali si stabilizzano a seconda dell’opera, che può essere proiettata una sola volta, oppure in modalità loop, in ripetizione. È sempre tutto abbastanza dinamico, sia come tipologia di opere, sia per quanto riguarda i diversi tipi di fruizione: lavorare con la videoproiezione ci permette di fare scelte ad ampio raggio». specifica Pasquale.
Uno dei punti di forza della Piccola Video Galleria è sicuramente il modo in cui essa è riuscita a inserirsi all’interno della città di Bologna. «Una cosa abbastanza evidente è il fatto che il nostro schermo di proiezione è in realtà una parete rossa tipica bolognese – continua Pasquale. Un incentivo maggiore per la Piccola Video Galleria è dare la possibilità di esporre ad artisti che studiano e vivono a Bologna».
Pensando ai prossimi progetti, entrambi credono che la dinamicità debba continuare a essere alla base della scelta delle opere che proietteranno in futuro: non nascondono il desiderio di spaziare tra diversi generi e accogliere anche progetti che implichino l’utilizzo delle nuove tecnologie, come la realtà aumentata o quella virtuale.
«Per il futuro ci teniamo aperti a diverse nuove possibilità, attraverso nuove collaborazioni con archivi, nuove commissioni, nuovi lavori site-specific. Allo stesso tempo ci piacerebbe ospitare delle personali o delle collettive dedicate a generi e tipologie specifiche di opere audiovisivi» specifica Pasquale.
Ma le loro ampie vedute si propongono di allargarsi anche nello spazio e nelle collaborazioni: «La Piccola Video Galleria nasce da via Marsala e dal Caffè Rubik, ma si pone come obiettivo anche la possibilità di spostarsi in altri luoghi; in futuro speriamo di avere la possibilità di instaurare delle vicinanze con altre realtà di Bologna», dice Alessio.
La Piccola Video Galleria offre, quindi, una duplice possibilità sia alla città che ai bolognesi: da un lato è un modo alternativo per valorizzare l’arte in molte delle sue forme; dall’altro, è un’opportunità per gli artisti di esibire le loro opere d’arte attraverso uno strumento alternativo, che trova la sua forza nel fatto che, chiunque passeggi per via Marsala per qualsiasi motivo in orario serale, potrà lasciarsi stupire da questa inedita modalità di fruizione.
E non è il primo progetto che va in questa direzione.
«Crediamo che questa nuova realtà si integri bene con l’ambiente, con la zona universitaria e con il fatto che il Caffè Rubik avesse già intrapreso delle iniziative simili come la Piccola Galleria, una delle vetrine del bar adibita a spazio espositivo, attualmente sotto la direzione artistica di Fred Mungo» conclude Pasquale.
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