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Salaborsa diventa un bosco per Sanremo. I ragazzi di Radioimmaginaria raccontano il festival tra interviste e collegamenti

26-02-2021

Di Noemi Adabbo

Un bosco di 216 mq all’interno della Biblioteca Salaborsa sembra volerci far riprendere quella boccata d’aria di cui siamo stati a lungo privati.

È il progetto che ha lanciato Radioimmaginaria, il network europeo degli adolescenti dagli 11 ai 17 anni con più di 300 speaker provenienti da 50 città in 8 Paesi diversi, in occasione della 71esima edizione del Festival di Sanremo.

Ha deciso, in collaborazione con il Comune di Bologna, Bologna Biblioteche, Officina Adolescenti e ODV Cucine Popolari, di realizzare quest’iniziativa grazie all’intervento di Hydroplants Landscape e Design di Modena con l’apporto di ben 30 alberi, cespugli ed erba.

Il palco verde che accompagnerà il Festival dal 1 al 6 marzo, ogni giorno alle 15.30, vedrà l’alternarsi di 20-30 speakers di Radioimmaginaria per raccontare la competizione canora con interviste, collegamenti e dirette, il tutto sancito dal giudizio di una Giuria degli Adolescenti provenienti da tutta Italia. Per partecipare ci si può iscrivere qui.

Il bosco sarà composto da lecci, eucalipti, ulivi e altre specie che potranno essere acquistati durante la settimana dal 1 al 6 marzo attraverso un’asta di beneficenza online su Ebay. Il ricavato andrà a sostenere l’organizzazione di volontariato ODV Cucine Popolari, una rete di mense per le persone in difficoltà.

Noemi Sassatelli di Radioimmaginaria, soprannominata “Sassa”, ce ne racconta origini e intenzioni.

Com’è nata l’idea e perché un bosco all’interno di un luogo cittadino così centrale come la Salaborsa?

“Noi di solito eravamo abituati ad andare al Festival di Sanremo, appuntamento che rispettiamo da otto anni, per raccontare e trasmettere quello che succedeva ai nostri coetanei. Per noi era anche un motivo di incontro con tutti gli altri speakers di Radioimmaginaria, essendo un network presente non solo nella zona di Bologna ma anche nel resto d’Italia e al di fuori, in Europa. Perciò, per noi, rappresentava proprio un momento in cui le distanze si accorciavano e potevamo rivederci di persona. Quest’anno, a causa del Covid, non è stato possibile e Sanremo in quel periodo diverrà zona rossa vietando tutti gli eventi esterni. Ma noi non abbiamo voluto rinunciare a questa opportunità.

Purtroppo, la pandemia ci ha tolto tanto ma abbiamo un motto che è ‘Invece ce la faremo‘ da cui abbiamo iniziato a pensare a un modo per raccontare e trasmettere il festival anche a distanza. Questo periodo ci ha insegnato quante cose si possano fare da remoto, motivo per cui è nata l’idea del bosco all’interno della Salaborsa, resasi possibile grazie all’intervento dell’azienda modenese Hydroplants Landscape e Design che apporrà nel bosco ben trenta alberi (veri).

Abbiamo deciso di crearlo proprio per ritornare al contatto con la natura. Al suo interno verranno messi sei banchi dove chiunque potrà seguire anche le lezioni, secondo la modalità della didattica a distanza”.

 

L’iniziativa sembra essere specchio del dolce connubio per il quale il capoluogo emiliano si distingue: il verde dei colli e la musica di cui Bologna si fa rappresentante come città Unesco. Nel cuore del bosco ci sarà una vera e propria classe: quale l’importanza di portare al centro dell’attenzione il ruolo dei luoghi didattici e studenteschi in un frangente storico come questo?

“Oltre ai banchi ci sarà anche una cattedra LIM dando luogo a una vera e propria aula. Sicuramente per noi ha un grande significato perché la scuola per gli adolescenti è un punto centrale della vita e ci siamo trovati da un momento all’altro rivoluzionati. Fino a qualche tempo fa ci svegliavamo la mattina e davamo per scontato l’azione di prendere l’autobus per recarci in classe e sederci al nostro banco con, magari, neanche tanta voglia. Adesso, dopo tutto quello che è successo, vorremmo tornare in classe.

Noi di Radioimmaginaria abbiamo fatto anche un sondaggio per capire quanti adolescenti volessero tornare a scuola e più della metà dei ragazzi intervistati hanno risposto che ne sarebbero stati felici. Ci manca il contatto coi nostri coetanei che è venuto a mancare”.

 

Parlami della decisione di consegnare il ricavato dell’iniziativa all’organizzazione di volontariato ODV Cucine Popolari attraverso un’asta di beneficenza online. Ogni albero ha una sua storia, oltre a un nome e a una carta d’identità, giusto? Personalizzati anch’essi affinché non diventino meri numeri alla stregua di un registro elettronico.

“Abbiamo voluto personalizzare ogni albero per dare loro una sorta di anima quindi assegnando loro il nome di qualcuno che per noi adolescenti fosse un esempio da seguire, da Greta Thunberg, la cui figura rappresenta bene il campo in cui si articola il progetto, a Malala, entrambi simboli di coloro che hanno avuto il coraggio di far valere le proprie idee. Il ricavato della raccolta dell’asta andrà completamente alle Cucine Popolari, a sostegno delle persone più svantaggiate. È stato un anno difficile per tutti, per qualcuno di più e se possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo per poter aiutare ci fa piacere”.

 

Radioimmaginaria trasmetterà due volte al giorno sul sito radioimmaginaria.it e sul canale YouTube, coinvolgendo anche artisti emergenti, scuole di musica, influencer e personaggi di rilievo bolognesi che potranno partecipare dal vivo, e realizzando collegamenti quotidiani con la redazione Radioimmaginaria Sanremo, intervistando da remoto anche i cantanti presenti al Festival. Prima della proclamazione del vincitore ufficiale, verrà annunciato quello secondo il pubblico a cui i ragazzi di Radioimmaginaria consegneranno un premio. Come si svolgerà la valutazione della Giuria e secondo quali categorie e criteri?

“Nel rispetto delle norme anticovid avremo diversi ospiti tra cui l’architetto Mario Cucinella, il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Versari, il direttore del Mambo Lorenzo Balbi, il rapper bolognese Enea e Santi di X Factor, tutti personaggi vicini e rappresentativi di Bologna a nostro parere.

Per il terzo anno consecutivo coordiniamo la Giuria degli Adolescenti il cui scopo è quello di votare il vincitore del Festival secondo noi adolescenti, appunto: è spesso capitato che vincesse un cantante da noi mai ascoltato o che comunque non ci piacesse e siccome la musica è ascoltata e sostenuta soprattutto dai giovani abbiamo deciso di organizzare questa giuria. Parteciperanno ragazzi da tutta Italia, anche coloro che non fanno parte di Radioimmaginaria.

Tutti i giorni i ragazzi votano secondo tre categorie che sono la canzone preferita, l’outfit più bello e l’esibizione più trash. Viene stilata una classifica e l’ultimo giorno, ovvero sabato 6 marzo, mezz’ora prima della proclamazione ufficiale, diremo quale sarà per noi adolescenti il vincitore. Abbiamo un premio che quest’anno probabilmente non potremo consegnare di persona ma ci fa comunque piacere poterlo fare da remoto a livello simbolico”.

 

Com’è nata Radioimmaginaria e qual è stata la sua evoluzione?

“È nata a Casteguelfo, qui a Bologna, poi negli anni si è sviluppata ed espansa in tutta Italia. Non trasmettiamo solamente in italiano, ma anche in inglese, francese e spagnolo. Nasce con lo scopo di dare voce alla nostra generazione, vista spesso dagli adulti come quella degli addormentati e sfaticati: abbiamo voluto dimostrare che non è sempre così e che abbiamo una nostra opinione e che questa vale.

Il nostro sogno è quello di avere una nostra antenna (chiamiamo le nostre redazioni “antenne”) sul pianerottolo di ogni condominio di tutto il mondo“.

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