Cos’è la neve se non una moltitudine di piccolissimi cristalli di ghiaccio dalla forma simmetrica ed esagonale?
Si forma quando la temperatura scende sotto lo zero, solidificando l’acqua in cristalli regolari.
Per molti, la neve è sinonimo di freddo, inverno e malinconia. Evoca buio e solitudine. La vegetazione muore e si prepara per una nuova stagione.Ma la neve risveglia anche il nostro senso di meraviglia, ci riporta all’infanzia, ai momenti di spensieratezza e gioco. La neve ci fa tornare bambini.
Questa ambivalenza di emozioni è il cuore di Slava’s Snowshow, lo spettacolo del mimo russo Slava Polunin che andrà in scena al Teatro Duse il 31 dicembre, per il Gran Galà di Capodanno, e in replica fino al 5 gennaio 2025.
“Un giorno ho capito che volevo creare uno spettacolo che ci riportasse ai sogni d’infanzia; uno spettacolo che aiutasse gli spettatori a liberarsi dalla prigione dell’età adulta e a riscoprire la loro infanzia dimenticata” dice Vjačeslav Ivanovič Polunin, detto Slava, considerato uno dei più grandi clown al mondo.
La nostra vita non è fatta di sola gioia o dolore, ma li mixa come un cocktail inaspettato, regalando esperienze sempre diverse.
Snowshow abbraccia questa complessità portando profondità e innovazione all’arte del clown, coinvolgendo anche quelli che affermano di non avere alcun interesse per i circhi tradizionali. Questo spettacolo ha diversi livelli di lettura e per questo piace a tutti: dai bambini ai nonni, dai punk ai professori, forse perché il clown è una figura che unisce il reale al metafisico.
Racconta quello che è più importante per la nostra anima: il sogno, la solitudine, la perdita di un amico, la ricerca della felicità. Per questo Slava ha scelto la tragicommedia. Perché è il genere teatrale che abbraccia completamente la vita.
Dice di aver intrapreso una strada che pochissimi clown avevano percorso prima, estendendo i tentacoli della clownerie e della follia dove meno ci si aspetterebbe di trovarli. Si è immerso nella tragicommedia, per misurare fino a che punto si potessero fondere dramma e risate – in quel linguaggio simile a Gogol e Beckett – riunendo nel suo personaggio l’epico e il lirico, la tenerezza e la passione, la saggezza e l’ingenuità.
Negli anni ’70 e ’80, prima della creazione di Snowshow, Slava Polunin aveva fondato il Teatr Licedei a Leningrado, un progetto che mescolava dramma e comicità per raccontare le assurdità della vita quotidiana. Ogni membro della compagnia aveva un’identità unica, riconoscibile e vicina al pubblico. L’idea era nata da un suo personaggio, Assissiaï, un clown capace di essere tenero e ingenuo, ma anche risoluto e ironico.
“Un giorno ho capito che volevo creare uno spettacolo che ci riportasse ai sogni d’infanzia, che ci liberasse dalla prigione dell’età adulta”, ha raccontato Polunin.
Con il Teatr Licedei, Slava ha creato un linguaggio unico. La compagnia è diventata leggendaria in Russia, sia in teatro che in televisione. Dopo la caduta del Muro di Berlino, il teatro è diventato internazionale, ma si è sciolto agli inizi degli anni ’90 con una cerimonia funebre teatrale. Il percorso di Polunin però non si è fermato.
Da allora, Polunin ha continuato a sviluppare la sua arte, dando valore a gesti minimi, congelati e sospesi nel tempo. È in questo contesto che è nato Snowshow, un’opera capace di celebrare l’infanzia e l’assurdità della vita. La scelta di presentare lo spettacolo a Londra, cuore mondiale del teatro, è stata audace ma vincente. Contro ogni sua previsione, il successo è stato immediato, riportando la clownerie nelle sale inglesi e guadagnando prestigiosi riconoscimenti internazionali.
La compagnia di Polunin è un universo fluido e non convenzionale: attori da tutto il mondo interpretano ruoli fluidi e intercambiabili, dove anche un tecnico può diventare clown e viceversa. Tuttavia, il mestiere del clown non si improvvisa: “Clown si nasce,” dice Slava, “ma ci vogliono anni di preparazione per esserlo davvero”. E infatti lui ha lavorato quindici anni prima di potersi definire tale.
Viaggiare e incontrare culture diverse è parte integrante del processo creativo di Polunin. “Ogni paese ci insegna qualcosa di nuovo, ci fa scoprire aspetti inattesi dello spettacolo e di noi stessi.” Grazie a questa continua evoluzione, Snowshow non smette mai di sorprendere e di trovare nuovi modi per toccare il cuore del pubblico.
Slava’s Snowshow è un viaggio teatrale che risveglia nello spettatore emozioni e ricordi d’infanzia, mescolando ironia e poesia. Portando la neve a teatro e coinvolegndo il pubblico facendolo giocare con grandi palle colorate o immergendolo in una vera e propria bufera di neve.
Slava’s Snowshow è un viaggio teatrale che risveglia emozioni e ricordi d’infanzia, mescolando ironia e poesia. Porta la neve a teatro, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza unica, tra il giocare con grandi palle colorate e l’immergersi in una vera e propria bufera di neve.
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