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Spille, fumetti e mal di vivere: le storie del collettivo Manticora

13-02-2018

Di Leonardo Vicari

Rancore, ansia, disagio, fastidio, ma anche pessimismo, amarezza, paranoia. No, non ho scambiato il foglio di lavoro di *About per un “Caro diario…”. Sto annotando ciò che leggo sulle spille autoprodotte dal collettivo Manticora, in vendita sullo shop on line del collettivo insieme alla loro vasta gamma di libri; questi, distribuiti anche da Alessandro, la fumetteria in fondo a via del Borgo.

 

Dopo aver fatto mie 4 delle suddette “pins”, li ho contattati..

Manticora è nata in un contesto artistico come quello dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dalla volontà di un gruppo di ex studenti di mettersi in gioco nel campo dell’editoria a fumetti e realizzare storie che oltre ad essere ben confezionate fossero anche narrativamente di qualità. Per questo, la scelta dell’autoproduzione ci è sembrata la soluzione ideale per mettere a frutto i nostri progetti”

Un gruppo nasce da tante idee e perlomeno altrettanto entusiasmo, ma è più dura partire o proseguire con la stessa costanza?

Entrambi i casi richiedono degli sforzi differenti, molto lavoro di squadra e un po’ di fortuna. Sicuramente perseverando sulla strada che si è scelta i risultati prima o poi arrivano”.

 

 

Manticora ha un pubblico, un’utenza, un seguace per antonomasia o si rivolge, mano a mano che sforna, ad un cliente eterogeneo?

“Abbiamo un pubblico affezionato che ci segue dai primi tempi di attività, sì. Poi, però, il nostro bacino di utenza si è allargato. Ci rivolgiamo a chiunque abbia voglia di leggere storie a fumetti e condividere il male di vivere attraverso le nostre spillette!”

Domanda a piacere, per concludere: coraggio, confessate qualcosa che ci tenete a far sapere.. e/o che non avete mai detto!

“Il ciuffo di Brian Freschi è naturale, non è una parrucca!”

Sticazzi, aggiungo. E non è un’esclamazione, bensì una scritta che avevo dimenticato di citare…

 

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