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La poesia non è solo nei libri. Zoopalco porta sul palco e sul web poeti classici ma anche rapper, stand-up comedian e musicisti

14-02-2018

Di Silvia Santachiara

Quando lo chiamo è in viaggio verso la Francia. E mentre macina chilometri lo tengo incollato alla cornetta sommando decine e decine di minuti. Alla fine, alla ventesima domanda mi fermo. E mi rendo conto che forse sarebbe stato eccessivo accompagnarlo fino a destinazione.

Tommaso Giordani è uno dei quattro componenti di Zoopalco, collettivo di poesia orale e performativa. Con lui Riccardo Iachini, Eugenia Galli e Tommaso Galvani. “Ci terrei che fossero citati tutti, non siamo tanti dai…”, mi dice.

Ha ragione. Li cito tutti perchè questi ragazzi hanno portato la poesia fuori dai libri e dagli scaffali delle biblioteche per avvicinarla alle persone sia attraverso il web che organizzando oltre 60 serate in diversi locali della città in soli due anni.

“La poesia è sempre stata vista come qualcosa di accademico e di ‘carta’, mentre invece nasce come arte orale. La nostra sfida quindi– mi dice Tommaso- è trattarla come un’arte multimediale, farla vivere attraverso il corpo, la voce e la commistione con altre forme d’arte: hip hop, stand-up comedy, rap, teatro, musica anche elettronica, video. Renderla contemporanea, insomma, anche come fruizione, portandola in quei luoghi virtuali e fisici dove le persone possono farne esperienza”. 

La prima occasione per partecipare ad una delle loro serate è giovedì 15 febbraio, alle 21, all’Altro Spazio in via Nazario Sauro 24/f, perchè hanno organizzato una Poetry Jam, ovvero un microfono aperto di poesia. 

Sul palco come ospite il poeta Adriano Padua con “Still Life live set”, un viaggio tra sonorità rock, electro, hip hop e poesia. Ma non solo, ci saranno anche rapper, poeti tradizionali, cantautori e perfino spettatori purchè abbiano qualcosa da dire, strillare, recitare. Zoopalco fa anche parte dello staff di Poverarte – Festival di tutte le arti e durante la serata, oltre al programma del festival, verranno presentati anche quattro workshop.

Proprio in occasione Poverarte hanno lanciato una web slamconcorso di video poesie. Ovvero, hanno preso la poetry slam (gara di poesia con giuria popolare nata negli anni ’80 negli Stati Uniti e poi diffusa in tutto il mondo)  e l’hanno portata sul web attraverso video, cambiando un pò le regole.

“La giuria non è popolare perchè avremmo rischiato una guerra di like- sorride Tommaso. – Piuttosto abbiamo contattato esponenti del mondo della poesia o legati alla poesia in modo trasversale per comporre una giuria di dieci persone che andrà a decretare il vincitore”. E chi si vuole cimentare può postare il proprio video direttamente sulla pagina Facebook di Zoopalco.

Dal web poi si passa al palco, perchè sono già in programma tre serate durante i giorni del festival: un open mic (serata a microfono aperto), una poetry slam con giuria popolare sorteggiata a caso tra il pubblico, che viene poi munita di lavagnetta, e una serata conclusiva in cui il vincitore della web slam sfiderà i finalisti delle altre due serate.

“E chi vince, cosa vince?” gli chiedo ovviamente.

“Una collaborazione con Zoopalco, ma anche un mini tour per portare in giro per l’Italia il proprio spettacolo. Siamo un collettivo ma anche una sorta di etichetta poetica”.

Il vincitore dell’edizione precedente, Matteo Di Genova, ha fatto 25 date con Dixit, uno spettacolo in cui il poeta conversa con un’uscita di sicurezza. “Abbiamo creato un cartello in forex con scritto Dixit al posto di Exit e con un QR code che rimanda ad una playlist soundcloud con i brani dello spettacolo”, mi racconta.

Parliamo, parliamo. Non solo di poesia ma anche di giornalismo, di stand up comedy, di storytelling.  Alla fine gli chiedo il contatto Facebook. “Così, per vedere con chi sto parlando da più di un’ora e mezza”, gli dico ridendo. Per poi scoprire che siamo già amici. E tra l’altro, da chissà quanto.

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