Quest’oggi parleremo di un’espressione artistica e culturale destinata a dominare i palcoscenici nei prossimi anni, un fenomeno sociale che sta entrando nella propria golden age e a breve sarà sulla bocca di tutti, anche dei più scettici: la Stand up comedy.
Questo spettacolo dalle origini anglosassoni è caratterizzato dall’essenzialità: un solo comico è il protagonista assoluto con un monologo più o meno lungo, non vi sono altri personaggi o elementi scenici. L’irriverenza è la padrona e la guida di ogni artista: si ironizza su tutto consapevoli del fatto di non avere un pubblico che si possa scandalizzare.
In Italia la Stand up si diffonde nei primi anni 2000 grazie al collettivo Satiriasi di cui, solo per annoverarne alcuni, fanno parte i vari Montanini, Fabbri, Giardina ecc. che hanno permesso lo sviluppo del fenomeno in città come Torino, Milano, Bologna, Pisa e in regioni come Puglia, Sardegna e Sicilia.
A Bologna le serate di Stand up comedy sono organizzate da Stand Up Comedy Bologna: un collettivo il cui lato organizzativo è gestito da Fausto Sandrone: «Siamo una realtà informale composta da dieci persone tra comici, ex comici e un prestigiatore, e che entro l’anno diventerà un’associazione».
In città organizzano 3 tipologie di serate diverse in termini di format e di comici presenti.
La prima di queste, e forse la più famosa, è l’Open Mic al Locomotiv Club: ogni mercoledì sera con la tessera AICS chiunque può godersi, lasciando un contributo volontario, otto comici con monologhi di circa sette minuti ciascuno. «C’è un accordo tacito tra spettatori e artisti: i primi non pagano un biglietto, mentre i secondi provano i loro pezzi» spiega l’organizzatore.
La Serata Special consiste, invece, in uno spettacolo di uno o due comici con monologhi da mezz’ora o un’ora: accessibile mediante l’acquisto di un biglietto oppure gratuito nel caso il locale decida di offrirlo ai propri clienti. I locali che solitamente ospitano questo tipo di evento sono il Tatanka, il Doppio Malto, Efesto, Mercanzie, Bolopark e Scipione.
L’ultima tipologia è l’Open Mic per principianti al Fun Cool Oh in cui si esibiscono comici alle prime armi, oltre a 20 minuti in chiusura di un’artista già affermato.
Ogni settimana vengono organizzati almeno 4 eventi diversi e i comici vengono categorizzati in base al minutaggio del loro monologo: sono pochi coloro che riescono a garantire trenta minuti interi di buon materiale e ancora meno chi riesce ad esibirsi per un’intera ora. Gli emergenti, invece, sono molti e il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio. Il comico più famoso del panorama bolognese è Matteo Fallica.
Lo stesso Fausto, prima di passare al lato organizzativo, era un comico: «Io sono un talebano della libertà d’espressione e il mio stile preferito è il black humor. – poi continua parlando dei suoi comici preferiti – A livello artistico adoro Eleazaro e molti di coloro che fanno parte del collettivo Satiriasi» conclude.
«Quale ritieni essere la qualità sine qua non di un comico?», gli chiedo. E la risposta è un vero e proprio show: «l’umiltà». Nella Stand up comedy c’è l’instant feedback: lo capisci subito se la tua battuta è piaciuta oppure no. In caso negativo non ti innervosire e non ti offendere, altrimenti cambia mestiere» sostiene convinto l’organizzatore.
Sul futuro della disciplina, Fausto ha le idee chiare: «Auspico un’evoluzione qualitativa che porti le persone al piacere di pagare un biglietto per godere dell’arte dei comici emergenti, come già accade nelle Serate Special con i più affermati – e conclude – l’Open Mic rimarrà sempre a offerta libera».
Ci sono anche delle scuole per giovani comici, ma Fausto da ex studente si sente di dire «Non ci andate, le sconsiglio, molto meglio un workshop intensivo tenuto da un comico affermato. La miglior palestra rimane l’Open Mic e ai giovani comici dico: venite al Locomotiv».
Il futuro della Stand up comedy in Italia si prospetta roseo e ben definito, ma se vi scandalizzate o siete permalosi è meglio che rimaniate a casa!
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