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Scrivere è ancora un gesto di libertà: la serata finale delle Targhe Officina Roversi

27-11-2025

Di Laura Bessega

Libertà oggi è una delle parole più pronunciate nel dibattito pubblico italiano, ma forse anche una delle più fraintese. Non è più soltanto l’assenza di costrizioni o la possibilità di scegliere come vivere. Oggi la libertà attraversa dimensioni nuove in ambito civile, sociale, digitale, economico e personale. E la domanda diventa inevitabile: in Italia, siamo davvero liberi?

“Questa prima edizione delle Targhe Officina Roversi nasce da un desiderio semplice e radicale: riportare al centro la scrittura, la parola, la ricerca artistica come spazio di libertà” afferma Francesco Guarino, Direttore Artistico della Rassegna Nazionale delle Nuove Poetiche d’Autore – Targhe Officina Roversi

Alla sua prima edizione, questa rassegna arriva sabato 29 novembre alla serata finale. Alle 20:30 presso il Teatro Testoni Ragazzi, dopo un percorso di mesi, ci sarà la premiazione di tre talenti tra oltre 500 proposte artistiche provenienti da tutta Italia. Nel precedente appuntamento, nell’ambito del DiMondi Festival in Piazza Lucio Dalla, ha portato sul palco voci emergenti della poesia, della canzone d’autore e della scrittura per musica. Le Targhe Officina Roversi non vogliono essere premi competitivi, ma riconoscimenti a chi oggi sta contribuendo a rinnovare il linguaggio poetico e musicale. È un evento gratuito fino a esaurimento posti, ma è obbligatoria la prenotazione che potete trovare QUI

 

Roberta Giallo

Sono certa che in questo paese esista un sommerso cospicuo di opere e artisti di grande valore, che attende di essere portato alla luce”, ha affermato Roberta Giallo, uno dei giudici della manifestazione, insieme a Paolo Fresu, Alessandro Bergonzoni, Angela, Baraldi, Paolo Talanca, Antonio Bagnoli e Pierfrancesco Pacoda. Durante la serata saranno consegnate le Targhe 2025 nelle tre categorie principali: Canzone a Ludovica Pasca, Testo per Musica a Nino Scaffidi, Poesia a Mariapia L. Crisafulli.

Mariapia L. Crisafulli

Sarà inoltre assegnata la Targa Officina Roversi alla carriera a Gaetano Curreri, frontman degli Stadio e autore per alcuni dei più importanti artisti del panorama nazionale.

Gaetano Curreri

Accanto alle principali, le “Targhe Anser anser”, riconoscimenti speciali dedicati a realtà e artisti che portano avanti una ricerca culturale libera, laterale e non mainstream verranno conferite all’artista e cantautrice Emma Nolde, alla realtà culturale Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini e al collettivo di scrittori Wu Ming.

Emma Nolde

Sul palco si alterneranno anche ospiti d’eccezione come Roberta Giallo, Max Manfredi, Federico Sirianni, Alessandra Nazzaro e Dario De Angelis, oltre all’Assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Daniele Del Pozzo.
A guidare la serata sarà Federico Taddia, giornalista, autore e conduttore, affiancato da Amalia Apicella di Radio Città Fujiko.

L’iniziativa è nata con l’obiettivo di dare spazio a chi oggi usa le parole in continuità con la visione di uno degli intellettuali bolognesi più importanti e al tempo stesso schivi, Roberto Roversi, e omaggiarne la memoria. Scrittore, poeta e bibliotecario, ha promosso la parola come strumento politico e civile, di libertà e incontro.

“In un’epoca di reale sconforto, omologazione e preoccupazione, gli eventi di Officina Roversi sono una boccata di umanità” racconta Nino Scaffidi, vincitore del premio Testo per la Musica.

Nino Scaffidi

Negli ultimi decenni, i diritti formali sono aumentati: le donne hanno acquisito parità giuridica, è stato introdotto il divorzio e poi l’aborto, l’omosessualità non è più un tabù e le tutele contro la violenza domestica si sono ampliate. La nostra Costituzione è rimasta un presidio avanzato e l’Italia continua a essere una democrazia stabile.
Sulla carta, siamo molto più liberi.

Eppure, se osserviamo la libertà nella sua forma quotidiana, quella che viviamo nel corpo, nelle relazioni e nel lavoro, la situazione cambia.

Reporters Sans Frontières colloca il nostro Paese al 46° posto su 180 per libertà di stampa, frenata da manipolazione dell’informazione, querele ai media, pressioni politiche. Inoltre l’Italia vive una contraddizione sempre più evidente: le donne hanno più diritti rispetto al passato, ma non necessariamente più libertà reale. I dati sui femminicidi restano drammaticamente stabili, e crescono le forme di violenza psicologica e controllo digitale. In molte regioni l’accesso all’aborto è un percorso a ostacoli.

Angela Baraldi

La domanda che mi pongo è: siamo più liberi di cinquant’anni fa o, in modi più sottili, lo siamo meno?

Rispetto a qualche decina di anni fa, oggi viviamo in un paese più ricco, istruito e globalizzato eppure, per molti, la libertà economica si è ristretta: i salari sono fermi ma si è alzato il costo della vita, molti giovani non si possono permettere una casa. Le persone LGBTQ+ hanno ottenuto diritti importanti, come le unioni civili, ma mancano ancora moltissime tutele. Se guardiamo alle leggi, ai diritti sulla carta, alle garanzie formali siamo più liberi. Ma se guardiamo alla realtà materiale e alla complessità in cui stiamo vivendo siamo tutti più vulnerabili.

Siamo liberi, ma non tutti allo stesso modo. La libertà è aumentata come principio, ma si è complicata come esperienza. È anche per questo che “Roberto Roversi continua a essere di una sconvolgente attualità” come dice Paolo Fresu. “In un momento così difficile la sua parola resiste e risponde ai molteplici interrogativi che, in molti, ci poniamo. La Targa Roversi è una opportunità poetica e civile per costruire e ricostruire attraverso la parola. E con questa denunciare il mondo al mondo”.

Oggi non dobbiamo difendere la nostra libertà da una dittatura, ma dalla disuguaglianza, dalla violenza verbale, dalla solitudine, dalla precarietà, dalla disinformazione digitale che erodono ogni giorno i nostri diritti, anche quelli che davamo per acquisiti, rischiando, goccia dopo goccia, che ci vengano sottratti senza che ce ne accorgiamo.

Ludovica Pasca

In questo quadro, calza a pennello la riflessione di Ludovica Pasca, vincitrice della Targa Officine Roversi per la Canzone, “in una città come Bologna non può mancare una realtà che dia valore e spazio alla canzone, ai processi di scrittura e all’incontro tra gli artisti”.

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