Un album che parla di scelte e di contapposizioni. Conservare e lasciar andare, memoria e prospettiva. Come recita lo stesso nome, Tradizione e tradimento.
È il nono disco in studio da solista di Niccolò Fabi, uscito lo scorso 11 ottobre e arrivato dopo tre anni e mezzo di distanza dall’ultimo. Anticipato dai brani Io sono l’altro e Scotta è un viaggio poetico e sonoro composto da nove canzoni che si muovono sempre sul filo che unisce l’analogico al digitale, il calore acustico e l’elettronica tagliente. Un disco che fa di tutto per trovare il suo equilibrio.
L’ha presentato a Bologna il 14 ottobre in Feltrinelli di Piazza Ravegnana. “La scelta difficile tra cosa conservare e cosa lasciare andare, come evolversi e trasformarsi rispettando la propria identità – racconta Niccolò Fabi – Come trarre forza da ciò che ci è stato consegnato come tradizione e allo stesso tempo avere il coraggio di tradire quel percorso”.
Scritto e registrato tra Roma e Ibiza, Tradizione e Tradimento è il risultato di un lavoro corale che vede alla produzione artistica Niccolò Fabi insieme a Roberto Angelini e Pier Cortese, storici amici e compagni di viaggio e di palco. Determinante per quanto riguarda i brani più elettronici, la collaborazione con Costanza Francavilla, musicista e produttrice romana.
Da dicembre Fabi farà il suo ritorno live nei teatri italiani. La tappa bolognese è per il 10 gennaio all’Europa Auditorium.
L’intervista è andata in onda all’interno di About Cult, il nostro programma dedicato alla musica in programma ogni giovedì alle 16,30 su Radio Città Fujiko.
Vi lasciamo la prima parte dell’intervista, potete recuperare il podcast della puntata su Soundcloud.
Condividi questo articolo