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Valentina Nappi al Kinodromo: “Il sesso? peggio certi cartoni animati”

30-05-2018

Di Leonardo Vicari

“..poi c’è la showgirl del momento che si mette nuda per un calendario. Accendi la tv ed è pure lì, ma a fare che? Esatto: la santa. Guadagna di più, ma a te vende il nulla. Io invece ti vendo un porno, e tu ti masturbi: credo di avere più dignità di lei”

Nessuno vuole leggere un articolo su un personaggio quando in rete si trova altro di più.. come dire… performante, ecco.

Decido di buttarle giù lo stesso due righe su questa giovane donna, piccola come certi geni; che non è una eroina ma ha il carisma naturale di chi attrae e trascina. Di chi si fa guardare e ascoltare, di chi divide per destino. Come i leader e gli idoli.

Ah, che fa la pornostar era già stato svelato.

“Godo di più sul set che in privato: sul set si scopa e basta e sei libero di non doverti concentrare, mentre a casa tutto il resto è più difficile tenerlo fuori. Anche in quei momenti lì…”

Un’ora di parole nude ma tutt’altro che sgraziate, sotto l’egida del padrone di casa Brando Sorbini; parole prive di bigiotteria, costumi, trucchi e maschere. Valentina Nappi è in giro con la regista Monica Stambrini, che la diresse nel corto “Queen Kong” mentre ora presentano “ISVN – Io Sono Valentina Nappi”. A Bologna appuntamento al Kinodromo per una chiacchierata pomeridiana, poi tutti dietro l’angolo al Cinema Europa: imballati di gente, entrambi.

“Se le sale che fanno capo alla Chiesa sono le uniche a sostenere il cinema indipendente, capite che purtroppo non c’è comunque tutta questa indipendenza… A Roma siamo riuscite a farci ospitare da un circolo carinissimo, ma posti a sedere forse arrivano a 50.. E dire che il porno è molto più legale in Italia che negli Stati Uniti! Sì, qua te la cavi con la burocrazia, basta che autocertifichi che stai girando una scena e non c’entri nulla con l’istigazione alla prostituzione”

E là? “Dipende dai vari Stati ma in California ad esempio ho smesso di andare in palestra. Gli americani hanno sto problema: corpo=sesso, ti tocco una spalla=sesso. C’è un enorme difficoltà degli adulti a convivere con la propria sessualità”

La platea, variopinta, è composta. Ma suda e partecipa eccome. C’è la fila per impossessarsi del microfono… “in piscina mi hanno detto di farmi la doccia in spogliatoio vestito per non turbare la sensibilità dei bambini”… “a me in Germania non hanno mai fatto problemi per il nudo, però fanno una fatica immane nelle relazioni umane”… Valentina se la ghigna, non prepara alla potenza di ciò che sta per dire “il contorno ha un suo peso, e i più piccoli sono un alibi per le turbe dei genitori. Io ad un bimbo sai cosa non farei vedere? Un film Disney per non farlo crescere con quei riferimenti lì…”

Il bigottismo ed la rettitudine sociale restano un imperituro ostacolo anche da noi, si torna su quello spartito “certo. un film vietato ai minorenni non può essere pubblicizzato, e guai anche solo a pensare di proporre un trailer… ”

D’altronde in Italia ce la suoniamo e ce la raccontiamo ma non c’è educazione sessuale: “macché.. perdiamo tempo ed energie ad accusarlo, il porno. Quando invece è quasi l’unica cosa che puó avvicinare al sesso”.

Si sfiora pure l’argomento soldi “nel porno non ce ne sono, è un grosso equivoco l’idea contraria: voi pagate per vedere un porno?”.

No.

“Volevo fare un crowdfounding per sdoganare una serie di atti osceni in luogo pubblico, servirebbe a conciliare le multe per aver liberato il proprio corpo… Oppure un documentario con delle scienziate che si masturbano. Mi parlano di ragazze quasi 30enni vergini, perchè hanno dedicato la vita allo studio… pensate davvero che non pensino al sesso per mancanza di tempo?”

E’ un’idea. Chissà se qualche sponsor…“chi ha un marchio non vuole accostarsi a noi, anzi seguono il successo della massa, quello dei social. Che hanno avuto successo proprio non accettando minimamente contenuti x adulti! Io sono bloccata, censurata, out praticamente 8 mesi l’anno dai principali social network, ma voi provate a mandare un link di un sito pornografico tramite un messaggio privato.. Credete davvero di riuscirci? Credete ve lo facciano passare?”

I social, già, ormai fanno parte di noi come le identità parallele di una parte dei loro utenti “a volte leggo dei commenti alle mie foto e ci trovo dei ‘sei una troia’.. boh.. giuro è come se mi avessero scritto HAI I CAPELLI VERDI”

Non si può non toccare l’argomento sessismo. “Finirà quando le donne toglieranno sconfiggeranno il tabù dalla propria sessualità: io mi sento libera, ce l’ho fatta nonostante una mamma cattolica che comunque non mi ha mai creato conflitti con il mio corpo, o col suo nei gesti d’affetto. Altre donne invece si fanno problemi per dire o anche solo sentire un ‘mi piace il cazzo’. Più in generale: aveva un senso censurare il sesso quando non cerano i preservativi e gli antibiotici, ma oggi?”

Valentina Nappi ieri non è stata che una fuorisede che si fa un aperitivo al Pratello, tra qualche selfie, sguardi discreti (è bella, sì) e una giacca di jeans sottobraccio, sai mai dovesse riprendere a piovere. Gira film porno dall’altra parte dell’oceano, professione attrice. E con un sapiente sovra dosaggio di malizia, ci ha lasciati con un dubbio…

“.. mi è capitato di dover imparare le battute da un momento all’altro sul set, soprattutto quella volta in cui praticamente mi imposero come protagonista. Ero negli States, mi pagarono il doppio (ehi, non pensate chissà che…) ma dovevo anche recitare, parlare. E io non ho quella velleitá, io voglio fare porno. Peró a pensarci bene a noi il testo lo danno praticamente sempre sul set, con una manciata di minuti per impararlo…In quanti attori lo saprebbero fare?”

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