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Le 15 mostre da non perdere durante le feste, tra installazioni, fotografia e videoart

28-12-2022

Di Laura Pagnini

Arte di strada, ricami, sculture, fotografie e storie di vita vissuta.

Durante le vacanze di Natale e prima del rientro all’università o al lavoro (e, in alcuni casi, anche oltre) vi consigliamo di lasciarvi affascinare dalla fantasia e dai significati, nascosti e non, che le diverse mostre presenti nella città mettono a vostra disposizione.

Di seguito, abbiamo selezionato per voi quelle che ci sembrano le più iconiche e interessanti.

 

Le donne di Kabul nello sguardo del fotografo Pino Settanni

 Fondazione Massimo e Sonia Cirulli | via Emilia 275, San Lazzaro di Savena

La mostra, che rimarrà aperta fino al 31 dicembre, è il risultato della scelta di alcune immagini all’interno della campagna fotografica di Pino Settanni mentre era in Afghanistan per conto dell’esercito. Grazie all’aiuto del digitale, i contorni delle donne rappresentate sono stati modificati fino ad apparire una cosa sola con lo sfondo, stimolando, così, a una riflessione riguardante il tema della creatività.

L’ingresso è a pagamento ed è necessaria la prenotazione. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito della fondazione Cirulli.


Ad una vera pia donna dei simili fili misi e annodai

Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 18,30
Museo temporaneo navile, via John Cage 11/a, Bologna

In vista della chiusura del Museo temporaneo navile (del quale vi avevamo parlato in questo articolo), il duo Plastikhaare (dal tedesco “capelli di plastica”) Giulia Querin e Rachele Tinkham ha dato vita a una creazione di vestiti-scultura, cuciti all’uncinetto, attualmente esposti sul pavimento del museo a rivestirlo totalmente. Le due artiste, che, all’interno dei loro progetti, sono solite mettere in mostra le realtà più irregolari e nascoste, mescolano musica e immagini: nella project room del museo, infatti, è possibile vedere il video WHAT YOU LIKE TO SEE di Fabio Ricciardello a cura di Azzurra Immediato, che convince lo spettatore a credere che l’impossibile sia possibile e che quello che non è ancora accaduto può divenire reale solo grazie all’immaginazione e alla volontà di osare.

La mostra rimarrà aperta fino al 3 gennaio 2023. L’ingresso è gratuito.

Foto di Lisa Mignemi


JAZZ IN BO – BOLOGNA JAZZ PHOTO EXHIBITION

Lunedì dalle ore 14:30 alle 20
Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 10 alle 20
Sabato dalle 10 alle 19
Sala della Musica – Biblioteca Salaborsa | piazza Nettuno 3

Si tratta di un’esibizione fotografica con lo scopo di rappresentare l’unione tra il jazz e Bologna. I fotografi Ivano Adversi e Guido Samuel Frieri  hanno realizzato scatti che ritraggono quaranta musicisti jazz in alcuni dei luoghi più rappresentativi della città, al fine di mettere in evidenza da un lato un genere musicale da sempre molto amato dai cittadini, grazie anche il contributo, tra gli altri, di Renzo Arbore e Lucio Dalla; dall’altro, la vivacità del capoluogo emiliano, mostrandone sia gli edifici più celebri e importanti sia la vitalità della stessa Bologna.

La mostra, a ingresso gratuito, è a cura di Associazione TerzoTropico-APS e Associazione NuFlava e rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2023.


IMAGE CAPITAL

Ogni settimana da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 19
Fondazione MAST | via Speranza 42

Fondazione MAST presenta la mostra IMAGE CAPITAL, curata da Francesco Zanot e prodotto della collaborazione tra il fotografo Armin Linke e la storica della fotografia Estelle Blaschke.

L’esposizione ha l’obiettivo di mostrare la fotografia da un punto di vista diverso rispetto a quello cui siamo abituati, mettendone in evidenza gli impieghi scientifici più concreti. Negli ultimi tempi, infatti, essa ha reso maggiormente fruibile l’accesso alle informazioni, al punto tale da diventare un’autentica forma di capitale, dal momento che è riuscita addirittura a contribuire alla crescita di industrie su scala globale. Interviste, video, immagini d’archivio e pubblicazioni sono divise in sei aree, finalizzate a illustrare tutte le diverse caratteristiche e funzionalità che la fotografia è riuscita a sviluppare negli ultimi tempi.

La mostra è a ingresso gratuito e rimarrà aperta fino all’8 gennaio. Nei giorni in cui sono previsti degli eventi serali, l’orario di apertura si protrarrà fino alle 22.


NON SONO DOVE MI CERCATE

Martedì e mercoledì dalle ore 14 alle 19
Giovedì dalle ore 14 alle 20
venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 19
MAMbo – Museo d’Arte Moderna | via Don Minzoni 14

La Project room del MAMbo ospita un insieme di immagini contenenti delle realtà psichedeliche, come le ha definite la stessa autrice Porpora Marcasciano. Attraverso tecniche pittoriche particolari, ritagli di giornali, fotografie, libri, comunicati stampa, documenti politici, flyer e copertine di dischi sono stati trasferiti su pannelli semitrasparenti, andando a creare un agglomerato nel quale le diverse parti del corpo si uniscono e si sovrappongono tra loro in queste realizzazioni, creando un corpo unico, senza organi, ma apparentemente molto resistente. Queste composizioni, prodotte tra gli anni Settanta e Ottanta, sono state ritrovate da sua madre in soffitta poco prima di morire e ricordano anni importanti, quelli durante i quali il Movimento Frocio conquista il Cassero e le persone trans, attraverso la legge 164, ottengono il riconoscimento del loro genere elettivo.

All’interno della mostra è presente anche l’installazione sonora Non siamo dove ci cercate, realizzata da ALMARE, che permette di ascoltare testimonianze, canzoni e registrazioni.

L’esposizione, curata da Michele Bertolino con la collaborazione del Movimento Identità Trans e Divergenti, il Festival internazionale di cinema trans, sarà visitabile fino all’8 gennaio 2023.

Per informazioni sui biglietti è possibile consultare il sito del MAMbo.


The floating collection

Martedì e mercoledì dalle ore 14 alle 19Giovedì dalle ore 14 alle 20
Venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 19
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, via Don Minzoni 14

Si tratta di una mostra nata in seguito allo studio delle collezioni dei musei della città di Bologna da parte di Alex AyedRä di MartinoCevdet Erek David Jablonowski, Miao Ying e Alexandra Pirici. Questi sei artisti si sono dati l’obiettivo di uscire dagli schemi di una realtà museale enciclopedica che conferisce una lettura univoca all’arte, per aprire la strada a una nuova impostazione interpretativa passibile di cambiamento. In quest’ottica, le arti visive rivelano la possibilità di osservare le storie del territorio con occhi nuovi.

La mostra, che rimarrà aperta fino all’8 gennaio 2023, è a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni. Per accedervi, si raccomanda l’acquisto dei biglietti sul sito di Mida Ticket.


Vecchi vecchioni 100

Piazza Lucio Dalla | via Aristotile Fioravanti 37/c

In onore del centenario della tradizione del vecchione a Bologna, fino all’8 gennaio 2023 in Piazza Lucio Dalla rimarranno esposti 6 modelli di vecchioni a misura d’uomo realizzati da Pirro CunibertiJean Michel FolonGabriele LambertiEmanuele LuzzatiTullio Pericoli e Emilio Tadini. Saranno inoltre visibili diversi modelli in scala ridotta realizzati dal 2005 al 2016 e il vecchione di Cantieri Mettici, prodotto della collaborazione tra ben un migliaio di cittadini nel 2019. Oltre a queste riproduzioni tridimensionali, è presente anche la proiezione del vecchione digitale di RAP, che era stato pensato in occasione del Capodanno 2020.


Unpredictable certainty

Ogni giovedì, dalle ore 17:30 alle 19:30
PhMuseum Lab | via Paolo Fabbri 10/2a

Un’esposizione fotografica che mette insieme immagini prodotto di due percorsi creativi indipendenti: Probable cause di Henri Airo e 10:33 di Gabriele Chiapparini e Camilla Marrese dall’altro. Si tratta di due progetti diversi, ma entrambi finalizzati a stimolare una riflessione sull’imprevedibilità del caso e sul nostro complicato rapporto con l’idea della morte.

Henri Airo è un artista finlandese che all’interno delle sue produzioni documentarie affronta importanti tematiche sociali. In questo caso, ha deciso di raccontare un evento che lo riguarda molto da vicino: la morte di sua sorella, avvenuta nel 2012 e causata da un guidatore ubriaco. Airo ha intrapreso un vero e proprio progetto di ricerca, allo scopo di andare oltre la narrazione che ne hanno fatto i media e dar vita a una riflessione sulla problematica dell’alcolismo e delle dipendenze in generale: il suo obiettivo principale era quello di comprendere le cause profonde dell’incidente. Probable cause è una narrazione documentaria del responsabile il giorno stesso della morte della sorella.

Similmente, Gabriele Chiapparini e Camilla Marrese, rispettivamente regista e grafica, hanno scelto di raccontare l’incidente aereo che ha coinvolto dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, avvenuto il 6 dicembre 1990. 10:33 è esattamente l’orario in cui il mezzo si è abbattuto sulla scuola, provocando dodici morti e ottantotto feriti. Obiettivo del lavoro è avvicinarci a tutte quelle notizie tragiche che sentiamo ogni volta che guardiamo il telegiornale: spesso percepiamo ciò che vediamo come appartenente a una realtà altra rispetto alla nostra esistenza di tutti i giorni; attraverso le immagini, questo duo bolognese ha voluto riportare accorciare la distanza che ognuno di noi sente rispetto a eventi di questo tipo.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 12 gennaio, è a ingresso libero. La prenotazione online conferisce priorità di accesso, ma è possibile registrarsi anche all’ingresso.

Gabriele Chiapparini e Camilla Marrese


ABISSI

Dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle 19
Maison laviniaturra | via dei Sabbioni 9

L’artista Valentina D’Accardi presenta una serie di immagini nelle quali la profondità dell’animo umano cerca un contatto con la natura, modificando, però, le abituali conformazioni della vita di tutti i giorni. Le fotografie, infatti, sono state intenzionalmente deformate prima della loro pubblicazione, dando così vita a realtà particolari e assolutamente sconosciute sia ai nostri occhi, sia a quello dell’autrice, che, nel momento stesso in cui scatta, non sa quale sarà effettivamente il risultato finale. Una forma di fotografia che comporta una perdita di controllo e un vero e proprio effetto sorpresa.

La mostra, il cui ingresso è gratuito, sarà aperta fino al 14 gennaio 2023. Per visitarla è necessario prenotarsi, chiamando il numero 320 9188304.


BYWAYS

Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 14 alle 20
Sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20
Sottopasso di Piazza Re Enzo

Fino al 15 gennaio sarà possibile visitare la mostra del direttore della fotografia e premio oscar Roger Deakins, curata da sua moglie, James Ellis Deakins, e promossa dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Fondazione MAST e la casa editrice Damiani. Le fotografie sono la sua parte più intima, la sua quotidianità oltre i set dei film, e permettono, quindi, di conoscere l’uomo oltre l’artista.

Per saperne di più, potete leggere l’articolo che abbiamo pubblicato a riguardo all’inizio del mese.


ANIMALS

Dal mercoledì al venerdì, dalle ore 10 alle 19
Sabato dalle ore 10 alle 19
Domenica dalle ore 10 alle 18
Palazzo Belloni | via de’ Gombruti 13/a

La mostra è composta di sessanta immagini che ritraggono il mondo animale. Tutto è iniziato nel 1992, quando il fotografo Steve McCurry ha deciso di recarsi nei luoghi nei quali era in atto la guerra del Golfo. All’interno della sua documentazione, finalizzata a evidenziarne gli effetti dal punto di vista ambientale, l’autore ha dedicato un’attenzione particolare agli animali, rappresentati sia come amici fedeli dell’uomo sia come risorse importanti per il sostentamento; condizione, quest’ultima, che li vede molto spesso sfruttati.

Le immagini sono state scelte dalla curatrice Biba Giacchetti insieme a McCurry stesso.

La mostra, prodotta da Next Exhibition in collaborazione con SudEst57, è aperta fino al 12 febbraio 2023. È possibile acquistare i biglietti sul sito della mostra.


Istantanea

Dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle 19
Spazio Labo’ | Strada Maggiore 29

La Project Room di Spazio Labo’ ospita PAMCOC, mostra che prende il nome dalla sua autrice. Di fatto è un’esposizione fotografica, ma all’interno di essa non troverete nessuna fotografia, bensì delle brevi frasi che commentano con ironia e leggerezza non solo l’arte di fotografare, ma anche la quotidianità di tutti.

La mostra rimarrà aperta fino al 10 febbraio 2023. L’ingresso è libero.


Intra-ground

Tutto il giorno fino al 28 marzo 2023
Piazza di Porta San Donato, 1

L’installazione è costituita dall’unione fra tre opere dello scultore neozelandese Guy Lidster e tre immagini del fotografo Andrea Abati, che hanno lo scopo di rappresentare un flusso energetico rappresentativo sia di quei corsi d’acqua che scorrevano all’interno di Bologna, sia di quella “corrente” di merci e di bestiame che entravano e uscivano attraverso le porte della città a partire dai primi anni del secolo scorso. Il tutto è incarnato sia dai rigagnoli presenti nei lavori di Lidster, che trasformano lentamente la pietra, si dalla potenza degli alberi fotografati da Abati, che aprono degli spazi all’interno dell’architettura della città per permettere il movimento del flusso.

L’evento, organizzato dall’Associazione Il Campone e a cura di Giuseppe Virelli, è a ingresso gratuito.


Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente

Tutti i giorni dalle ore 10 alle 20
Palazzo Albergati | via Saragozza 28

La mostra, prodotta da Arthemisia con la collaborazione di Piuma, Pop House Gallery e Apapaia, unisce tre degli artisti più anticonformisti e rivoluzionari dell’arte di strada europea. Sono presenti tutte le loro opere più iconiche, mentre le altre storie controcorrente sono quelle di tanti altre personalità che, all’interno della loro produzione, si sono ispirate ai loro lavori: Obey, Mr. Brainwash, Ravo, Laika e Pau.

La mostra sarà aperta fino al 7 maggio 2023. È possibile acquistare i biglietti sul sito di Palazzo Albergati.

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