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Bologna Like Me. Guida non convenzionale della città con la prefazione di Luca Carboni

18-06-2020

Di Elena Ghini

Per visitare e vivere Bologna fuori dagli schemi è uscita la guida Bologna Like Me (Do it human, 2020) di Valeria Moschet, rivolta ai turisti e ai visitatori, ma anche agli autoctoni che desiderano addentrarsi nei segreti del capoluogo emiliano.

Sarete guidati nei luoghi dove trovare arte e cultura, nei negozi dove fare shopping in maniera originale ma anche nei migliori punti dove scattare foto da postare su Instagram. La guida è pubblicata in italiano e in inglese, inoltre è possibile annotare, come in un diario, le emozioni, gli aneddoti e i posti preferiti della vacanza.

Foto: Giacomo Maestri

Valeria la città la conosce bene. My Lovely Bologna è il suo progetto di destination marketing. E da anni racconta la città attraverso il suo punto di vista insolito e personale.

Veneta di nascita e bolognese d’adozione, si definisce “una turista nella propria città” perché conserva, anche a casa propria, la voglia di scoprire con occhi curiosi il mondo attorno a se.

Non finisce qui. La prefazione di Bologna like me è stata scritta da Luca Carboni, che oltre a essere molto amato dai bolognesi, ha anche avuto un ruolo importante nella vita di Valeria.

Foto: Valeria Moschet

Perché hai chiesto a Luca Carboni di scrivere la prefazione del tuo libro?

 “Da adolescente mi facevo portare a Bologna dai miei genitori per assistere ai concerti di Luca di cui ero e sono una grande fan. Ho scoperto Bologna attraverso lui e le sue canzoni e mi ha colpito a tal punto da sceglierla come la mia città universitaria. Ho studiato qui e l’ho scelta una seconda volta come luogo in cui vivere. Per me ha un significato molto importante a livello personale. Luca ha ascoltato la mia storia e ha accettato di scrivere la prefazione”.

 

Ci puoi svelare il contenuto della prefazione?

 “La prefazione racconta il punto di vista di una persona che sceglie Bologna come casa. Interpreta i sentimenti di chi si è trasferito in città. In fondo è la storia di tanti studenti fuori sede. E anche la mia. Dice che vorrebbe aver provato anche lui le stesse emozioni di chi vede Bologna per la prima volta, di chi la scopre poco a poco, di chi impara ad amare le torri, le piazze, i vicoli”.

Foto: Valeria Moschet

Dove porteresti Luca Carboni per un aperitivo?

 “Lui di certo non ha bisogno di una guida o di consigli, però penso che sceglierei per lui le Serre dei Giardini Margherita, un luogo originale, sempre ricco di iniziative interessanti”.

 

Quando hai cominciato a fare la blogger?

 “Ho cominciato circa cinque anni fa con il mio blog personale My Lovely Bologna quando era chiaro che la città sarebbe cresciuta come destinazione turistica. Ho notato che mancava una voce che raccontasse, con un linguaggio semplice e fresco, la città ai turisti stranieri”.

 

La guida è espressione di un particolare punto di vista, il tuo. Come definisci la tua visione? Cosa ti colpisce di un luogo?

“Innanzitutto è un punto di vista femminile, in cui è facile per una donna immedesimarsi. Quello che ricerco è la bellezza, mi colpiscono i luoghi particolari, fuori dalle rotte principali che vengono proposte in città.

Oltre alla qualità cerco di scovare le storie dietro le persone che gestiscono ristoranti o attività di artigianato. Bologna è ricca di personaggi e di passione. Ho raccontato agli altri quello che avrei voluto fosse stato raccontato a me. Il mio punto di vista non è di una guida turistica o di una voce istituzionale ma di un’amica che porta in città un visitatore e lo aiuta a scoprirlo in maniera autentica”.

Foto: Valeria Moschet

 Hai un luogo del cuore?

“Piazza Santo Stefano è il mio preferito. L’ atmosfera è magica, quando non è affollata di persone. Preferisco la mattina presto, lo trovo un luogo molto riflessivo”.

 

La tua guida è ricca di foto molto suggestive.

 “Le foto le ho realizzate tutte io, ho una grande passione per la fotografia e ho voluto raccontare la città anche attraverso le immagini. Chi vuole può sfogliare la guida e farsi ispirare dalla bellezza della città”.

foto: Giacomo Maestri

Non hai raccontato solo Bologna ma anche i suoi dintorni. Dove sei stata?

 “Ho voluto proporre alcune mete imperdibili da visitare. Ho inserito Rocchetta Mattei, Rodiano che ha dei meravigliosi campi di lavanda in estate, Dozza imolese e Monteveglio con la sua abbazia”.

Foto: Valeria Moschet

Pensi di scrivere anche per altre città?

 “La mia guida è la prima di un progetto più ampio proposto dalla casa editrice Do it human. Il progetto si chiama Like me. Io ho curato Like me Bologna ma presto usciranno guide omologhe di altre città. La prossima sarà like me Modena. Gli scrittori sono tutti blogger che, come me, raccontano la città da un diverso punto di vista”.

 

Cosa pensi del turismo oggi?

 “Ritengo che i turisti oggi siano in cerca di mete ed esperienze diverse da quelle battute dalle masse. Io lavoro con i turisti e la richiesta più diffusa è proprio quella di poter vivere un’esperienza autentica. Di immergersi in un’atmosfera che non si respira più a Firenze o Venezia, mete del turismo per eccellenza. Vorrebbero è andare in giro con qualcuno del luogo, non avere un pacchetto preconfezionato per il turista. Ad esempio mi hanno chiesto di accompagnarli al mercato o addirittura da mia nonna a pranzo. Di fare insieme attività semplici ma che fanno parte della vita quotidiana e che quindi rendono l’esperienza unica. Vogliono attimi di vita vera. Credo che Bologna sia conosciuta anche per questo aspetto dai turisti stranieri e credo sarebbe importante conservarlo”.

Foto: Valeria Moschet

La guida è scritta anche in inglese.

 “Si tengo molto a dire che abbiamo pubblicato anche la versione inglese della guida. La traduttrice ha dedicato molta attenzione a riportare, riadattare in un’altra cultura e in un’altra lingua alcuni aspetti della cultura italiana. Non è una semplice traduzione. Abbiamo cercato di far capire cosa può significare Luca Carboni per un bolognese, che per noi può essere paragonato a Sting. Oppure di rendere in un’altra lingua alcuni modi di dire colloquiali in maniera efficace. Alla fine della guida ho anche inserito un piccolo dizionario di bolognese in cui vengono tradotti alcuni termini che si usano solo qui come tiro, sportina e rusco”.

 

I palloncini rosa sono diventati il tuo simbolo, hanno un significato?

 “In un certo senso sì. Suggeriscono immediatamente quello che racconto e come lo raconto. Io mi pongo in modo leggero e fresco, il tono è confidenziale. I palloncini rappresentano il mio modo di essere e di raccontare”.

Foto: Giacomo Maestri

Dove troviamo la guida?

 “Sul mio e-commerce, su Amazon, alla Feltrinelli di Bologna e appena tutta la macchina della distribuzione ripartirà anche nelle altre librerie”.

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