Metti una casa in centro a Bologna che una sera al mese diventa house concert segreta, con artisti di ogni tipo, dal cantautorato italiano a cantanti internazionali.
Le serate annunciate pochi giorni prima, con una mail. Senza svelare chi si esibirà, a scatola chiusa. Come chiusa è la scatolina rossa della posta del cuore, che per tutta la serata può essere riempita di messaggi segreti formato post-it.
La Vecchia funziona perché, così come vorrebbe la signora di un vecchio dipinto trovato in casa dai coinquilini (che dà il nome al posto, appunto) ci sono delle regole da rispettare. A causa dell’emergenza sanitaria ovviamente sono stati sospesi tutti i concerti ma sembra che qualcosa bolla in pentola quindi potete tenere d’occhio la loro pagina instagram.
Ma torniamo alle regole.
Regola numero uno: se ascolti la musica, si sta in silenzio, altrimenti puoi accomodarti al bar. L’idea è proprio quella di far risaltare l’artista, che in poche occasioni riesce a sentire così vicino e attento il pubblico. Tutto per sé, in un’atmosfera magica. E il bis è sempre assicurato. Questo è possibile grazie al passaparola tra amici e buoni intenditori, tanto che, dopo un anno di serate, adesso La Vecchia certe sere va pure sold out.
Abbiamo capito il potenziale di quello che avevamo davanti fin dalla prima serata in cui ci siamo capitate (magari in un’altra occasione vi racconteremo come), e da habitué abbiamo deciso di intervistare gli organizzatori nonché padroni di casa. Dal momento che la cosa bella di questi eventi è il fatto che siano difficili da scovare, non faremo nomi né daremo indirizzi. Come potete fare, quindi, per non perdervi le prossime serate? Beh, chiedi alla vecchia no?
Partiamo dall’inizio. Da dove arriva l’idea della Vecchia?
“La Vecchia nasce in una lenta e calda estate bolognese di circa un anno e mezzo fa. Un po’ per noia un po’ per divertimento, abbiamo cominciato a fantasticare su come poter sfruttare lo spazio che avevamo a disposizione in casa. Volevamo creare un contesto che andasse oltre il semplice svago: volevamo dare alle persone la possibilità di vivere quelle tipiche serate bolognesi negli ultimi anni ormai impossibili da ricreare. Parlandone tra di noi abbiamo cominciato a definire l’idea di Chiedi alla Vecchia. La musica è stato il primo elemento su cui eravamo tutti d’accordo: ci serviva quel quelcosa cosa che ti cattura e ti sprona a scegliere un evento piuttosto che un altro. L’altro punto su cui ci siamo subito trovati d’accordo era la necessità di imporre delle regole”.
Quali sono le regole della Vecchia?
“N°1: il passaparola. All’inizio non avevamo nemmeno i social, solo la mailing list.
N°2: non solo concerti, ma momento di incontro al di là della musica. Volevamo che la gente venisse per lo spazio, che si affezionasse all’idea della serata.
N°3: l’artista segreto. Non volevamo semplici fruitori di un servizio ma partecipanti attivi, ed è proprio qui la differenza con una classica serata in un locale”.
Vi aspettavate tanto coinvolgimento?
“No, affatto. Piano piano ci siamo resi conto che la cosa stava diventando più grande e dovevamo attrezzarci di conseguenza: dai bicchieri di plastica con cauzione (che vengono comunque rubati sistematicamente) a una capienza massima di ingresso. Ogni volta che facciamo una serata la Vecchia cresce, cambia e si evolve in base alle esigenze. Infatti la serata non ha una sovrastruttura che scandisce la serata, l’unica costante è la posta del cuore”.
Esatto, passiamo alla posta del cuore. Quanti amori sono sbocciati alla Vecchia?
“Un giorno sistemando casa abbiamo trovato una bellissima scatolina rossa a forma di cuore che è appunto diventata la scatolina della posta del cuore. Ogni serata chiediamo (imponiamo) alle persone di scrivere messaggini anonimi da mettere nella scatola. C’è voluto un po’, ma ora cominciano ad arrivare numeri di telefono e vere e proprie dichiarazioni d’amore. I messaggini vengono letti live o svelati via Instagram stories. Purtroppo non sappiamo se siano mai nati degli amori, quindi, cari amici della Vecchia, se è successo fatecelo sapere!”.
Chiedi alla Vecchia non è né una festa in casa né un evento. Che cos’è?
“Questa è una casa. Vogliamo che la sensazione rimanga quella. Quando si arriva si viene accolti, ci si ritrova nella tipica situazione ‘domestica’ che caratterizza le serate a casa di amici. C’è una presentazione prima del concerto e una chiusura. C’è la possibilità di avere un contatto diretto con gli artisti. Pian piano ci si conosce tutti e ci si sente parte di qualcosa di speciale. La Vecchia è un luogo in cui potersi godere della buona musica, divertirsi nel rispetto di tutti, fare nuove amicizie. Una casa in cui l’arte diventa strumento per incontrarsi”.
Passiamo alla domanda che ci fanno tutti. Come si fa a partecipare a una serata?
“Basta chiedere alla vecchia, no? Scriveteci via direct sulla nostra pagina Instagram e riceverete tutte le informazioni. Mi raccomando, l’indirizzo è top secret e ricordatevi di arrivare presto per non perdevi l’inizio del concerto!”.
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