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Dalle miniere del Galles al concetto di progresso. I Public Service Broadcasting arrivano al Covo Club

24-11-2018

Di Beatrice Belletti

Da una corsa verso lo spazio alle miniere del Galles. Il terzo album dei Public Service BroadcastingEvery Valley, è un inno all’umiltà, alla riflessione sul progresso, che non manca di una punta di acidità sulla società moderna.

Ci siamo fatti una chiacchierata con il membro fondatore e frontman J. Willgoose, Esq. approfondendo qualche curiosità su come è nato questo lavoro.

Spoiler alert: è stata una sfida.

Lo intercetto al telefono, in Croazia, a metà del tour che vedrà il trio britannico sul palco bolognese del Covo Club sabato 24 novembre. Mi dice che già sente questa esperienza diversa dalla precedente, infatti la band è sulla strada da parecchio tempo, questo è il secondo giro di boa dall’uscita dell’album nel 2017, portato in Italia da Barley Arts.

I Public Service Broadcasting non si sono mai tirati indietro dall’affrontare argomenti di dimensioni emozionali importanti, con la distintiva narrativa sonora che utilizza archivi storici stratificati su campionamenti, sintetizzatori e melodie tra l’indie-pop e lo shoegaze. Eppure con l’ultimo sforzo concretizzatosi in Every Valley i PSB parlano ad un livello più ampio, come suggerisce il titolo, stringendo il focus sulle ingiustizie subite dalla classe mineraria per aprire in realtà lo sguardo ad ampio raggio.

“Volevamo qualcosa che si mettesse in relazione con le persone. Si parla di un lavoro sporco e delle comunità che vengono lasciate indietro, sacrificate, in nome del concetto di progresso, di quello che il resto dell’umanità definisce come progresso”.

Public Service Broadcasting live – foto di @loeluisa

Per chi non abbia ancora sentito il disco, si tratta di un complesso sonoro organico, fluido, strutturato a specchio nella narrazione del declino dell’industria del carbone, “era destinato ad essere emozionale, più riconducibile al quotidiano, deliberatamente strutturato partendo dall’alba al tramonto”.

È un album che va a pizzicare un argomento sensibile ed attuale in maniera quasi fuorviante, intriso di umanità, che prende le distanze dai precedenti lavori del gruppo, e va a solleticare l’equilibrio tra intrattenimento ed educazione sociale.

“Siamo molto ironici, lo siamo stati soprattutto con i nostri primi album, perchè sarebbe piuttosto arrogante presumere di insegnare qualcosa alla gente – precisa J. Willgoose, Esq – si è sempre e solo inteso quel tipo di ironico umorismo inglese, ma sai, non sempre esce fuori così bene. – ride – Nel corso dell’album ci siamo resi conto che avremmo potuto farne molto di più, piuttosto che rimanere nel superficiale. Non ho mai perso di vista il lavoro che la musica sta facendo nel coinvolgere le persone, la musica ha questa capacità, trasporta per prima e proietta al futuro. È un soggetto più politico con cui essere coinvolti, ma non penso sia necessariamente didattica.

Non stiamo cercando di impartire lezioni, sarebbe molto brutto. La motivazione è stata che avevamo un’audience, avevamo una voce, e potevamo usarla invece di spaventarci parlando di qualcosa che sarebbe potuto non piacere alla gente”.

Public Service Broadcasting live – foto di @gaslarmadambertil

I PSB raccontano la storia della classe operaia, con genuina umiltà e sensibilità, “volevamo qualcosa che si identificasse di più a livello umano, che è stato poi il motivo di questa scelta. È una storia emotiva, anche perché è una storia triste che finisce in sconfitta, con una sentenza di morte. Abbiamo cercato di fare giustizia con la musica”.

Per comprendere l’industria e ritrarre con credibilità il tema, Willgoose e compagni hanno portato avanti significative ricerche, “abbiamo letto molto, incontrato ed intervistato ex minatori, avevamo raccolto molto materiale dal British Film Institute e le biblioteche minerarie locali, ma si riesce ad ottenere di più interagendo con la comunità. Era un’impresa piuttosto ardua, sembrava quasi impossibile, ma ce l’abbiamo fatta alla fine”.

Public Service Broadcasting live – foto di @psb_hq

L’interpretazione di una presa di posizione socio-culturale a cui l’album si presta pare delineata anche nell’evoluzione artistica di Willgoose: “ci sono momenti in cui convinci te stesso di essere inutile e di non aver fatto nulla e ci sono momenti di svolta. E alla fine penso sia una buona cosa, se pensassi solo di essere grandioso sarebbe la ricetta per un disastro. Molta pressione viene da se stessi, e quando la musica diventa la tua carriera non è più solo una questione economica, vuoi creare qualcosa di cui essere fiero”.

Domando cosa verrà dopo. Per i Public Service Broadcasting, difficile fare previsioni.

J.dice che è molto difficile fare qualsiasi cosa mentre si è in tour, “oltre che andare avanti senza ammalarsi. – sorride – Sarà qualcosa di diverso, sicuramente difficile da produrre… è eccitante!”.

In attesa di ascoltare nuovi brani, vi lasciamo il link Spotify all’ultimo album Every Valley.

 

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