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Come a New York, tra dischi, talk e cocktail. Non un semplice music store, a Gallery16 arrivano “I diari del disagio”

07-02-2020

Di Sara Musiani
Foto di Gallery16

Un negozio di dischi, una galleria espositiva, un locale per dj set e concerti, laboratori, presentazioni, talk e, naturalmente, anche un bar.

“Volevamo creare qualcosa di diverso, un ‘distillato creativo’ che condensasse tutto quello che ruota attorno alla musica. Questo è un unico contenitore di molteplici possibilità di vivere la musica”.

A parlare è Ilaria Magagni che ci ha aperto le porte di Gallery16 in via Nazario Sauro 16, in pieno centro a Bologna. Mi siedo, circondata da copertine di vinili.

Sono tantissimi gli eventi in questo spazio di cui abbiamo già parlato: She Rocks con gli scatti delle musiciste di Francesca Maria Cauli, e Paz e la musica con le copertine dei dischi disegnate da Andrea Pazienza.

Mostre e incontri ma anche storyshow. Ispirati a format stranieri e sulla scia del format Don’t tell my mom (che vi abbiamo raccontato qui), sono nati due spin off. Quale sarà il più divertente? A deciderlo sarà proprio il pubblico, che nominerà il The Great StoryShow Project.

Il primo verrà messo alla prova martedì 11 febbraio. I diari del disagio dedicato a chiunque voglia raccontare condividere la vergogna, magari leggendo sul palco una pagina di diario segreto o lettere scritte in gioventù. Martedì 25 febbraio invece è il momento di Seguirà dibattito: c’è il sesso senza amore? Esiste un modo per vivere senza lavorare? Vuoi dormire col cane? Bisogna preparare una convincente arringa perché ognuno potrà diventare involontario protagonista della serata. L’ingresso è gratuito, per esibirsi occorre scrivere a thegreatstoryshow@gmail.com

Gallery16 è una nuovissima realtà nel cuore di Bologna: da dove nasce l’idea di creare questo negozio di dischi e di aggregazione?

“Era già nella nostra testa da tempo ed ha preso forma a marzo 2019. In questa nuova avventura assieme a me si è unito Massimo Mandrioli, già fondatore dell’associazione culturale Background Music Shop e ora negozio di dischi a tutti gli effetti (sia fisico che online) all’interno di Gallery16; insieme abbiamo iniziato a cercare un posto a Bologna che vendesse e parlasse di musica.

Due anni fa abbiamo incontrato Lerry, Lorenzo Arabia, musicista e scrittore musicale, e Gianluca Frescolla appassionato di musica. Lorenzo e Gianluca condividevano con noi una stessa visione ed è loro il merito di aver trovato questo spazio da risistemare interamente“.

Il nome e la tipologia di spazio mi fa pensare a New York, a quei luoghi moderni ed eclettici capaci di catalizzare attorno a sé vivacità culturale e varietà di persone, che obiettivo vi siete posti? A chi si rivolge (idealmente)?

“L’obiettivo è quello di far evolvere il classico concetto di ‘music store’: Gallery16 si interpone fra l’ascolto e l’acquisto di musica, facendo percepire quel melting pot sociale e culturale che solo la musica è in grado di creare grazie all’incontro fra appassionati, collezionisti e produttori. Ci crediamo talmente tanto che questa frase l’abbiamo esposta sopra uno dei pannelli dentro al locale!

Una delle frasi che si sentiamo dire più spesso è che sembra un locale di Berlino o di New York, all’estero esistono infatti molti spazi in cui puoi tranquillamente mangiarti una brioche e visionare gli ultimi arrivi discografici. Devo ammettere che in questo Bologna si è dimostrata una città cosmopolita: ci ha accolti bene. Così anche se a un primo impatto non si capisce come vivere Gallery16, basta una sola serata per sentirsi a casa.

Pensiamo che una bella esperienza e della musica ricercata possano accomunare generazioni diverse; per questo cerchiamo di proporre eventi sempre differenti, toccando vari generi musicali”.

Si parla sempre di “vivere esperienze”, Cosa cercano secondo te le nuove generazioni?

“Le nuove generazioni, come forse le vecchie, sono così piene di sfaccettature che è difficile sapere cosa stiano cercando, ma certamente sono tutti egualmente curiosi e appassionati. Solitamente i ragazzi giovani che entrano a Gallery16, per un disco o per un evento, si dividano in curiosi avanguardisti o curiosi nostalgici musicali, in cultori che conoscono l’intera discografia di un cantante o in appassionati musicali che cercano, provano, domandano, magari senza un vero background, ma con una propria playlist senza regole in mente. Magari saranno una piccola parte in un mondo di pop commerciale, ma è rincuorante sapere della loro esistenza!“.

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