Una città piena di vicoli medievali ed eleganti palazzi in cui è stato sparso sangue a cascate. Costruita sull’acqua e su un reticolo di tunnel misteriosi. Non sorprende che Bologna abbia ispirato tanti giallisti e noiristi, facendo da sfondo a storie di crimini e passioni, sparizioni misteriose e indagini poliziesche.
Sono talmente tanti gli aneddoti e i riferimenti che si nascondono tra le pagine dei libri che questa domenica alle 21 sarà possibile ripercorrere questi luoghi con Bologna In Giallo, una camminata organizzata da Una balena a Bologna e Like locals in Italy. Per guidare la passeggiata serale non si poteva scegliere narratore più ferrato di Gianluca Morozzi, autore bolognese di libri noir (lo abbiamo già incontrato per l’uscita del suo libro “Gli annientatori”).
Gli ho chiesto di raccontarci qualcosa di questa Bologna noir.
Apparentemente Bologna è una città solare ma ha un’anima oscura, dove si nascondono questi misteri?
Ci sono molti angoli di Bologna in cui sono successe cose e magari in pochi lo sanno. Io in questo percorso parlo principalmente di romanzi e di fatti inventati, ma alcuni di questi si intrecciano anche a fatti reali. Per esempio nel Museo Civico Medievale in via Manzoni è conservata La pietra di Bologna, una tavola con un’iscrizione misteriosa che ha retto incredibilmente a tutti i bombardamenti, non si mai capito se fosse un gioco letterario o se nascondesse qualcosa di inspiegabile. Oppure una serie di stradine, come via della Luna a Corticella, molto strette all’inizio che poi si allargano, e che dall’alto hanno la forma di una mannaia. Sono piccole immagini mentali che però ad uno scrittore che suggeriscono qualcosa.
Ci racconti qualcosa in più su questa passeggiata?
È un tour che inizia da Carlo Lucarelli e finisce con Loriano Macchiavelli attraversando cinque tappe. Macchiavelli, al quale avevano inizialmente rifiutato il primo romanzo di Sarti Antonio perché l’ambientazione bolognese, una paciosa città in cui non accadeva niente, non risultava credibile in quei primi anni Settanta. Si chiama lungimiranza, questa.
Qualche titolo?
Ci sono i delitti dell’Iguana di Almost Blue ambientati a Piazza Verdi. Da piazza San Domenico, dove un tempo aveva sede la Santa Inquisizione, entreremo nel mondo di Aurora nel buio di Barbara Baraldi. Poi ancora i delitti del Dams e la narrazione dello scomparso e rimpianto Luigi Bernardi. In via Santa Caterina, dove tante volte Sarti Antonio andava a cercare illuminazione su qualche fatto di sangue dallo studente Rosas. Fin da quel lontano 1974, in cui vedeva la luce delle librerie Le piste dell’attentato. Parlerò anche del mio romanzo Lo specchio nero, visto che i personaggi a un certo punto si addentrano da via dell’Inferno in un tenebroso mondo sotterraneo, e sarà l’occasione per descrivere quel sottogenere noto come ‘Il delitto della camera chiusa’.
Per maggiori informazioni e per partecipare, questo il link all’evento
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