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Art City, alla scoperta della “città che non c’è”. La nostra guida agli eventi più curiosi

06-05-2021

Di Redazione

Una Bologna insolita, vista attraverso la lente trasformatrice dei linguaggi contemporanei.

Se l’emergenza pandemica ha fatto slittare Arte Fiera al 2022, Art City Bologna quest’anno ci sarà con un’edizione speciale, spostandosi solo più avanti di alcuni mesi rispetto al solito. Si svolgerà questo weekend, dal 7 al 9 maggio. Ci faremo guidare dalle stelle in un percorso per scoprire la “città che non c’è” come suggerisce il nuovo logo della rassegna.

Promosso dal Comune di Bologna con la direzione artistica di Lorenzo Balbi e il coordinamento dell’Istituzione Bologna Musei, Art City unisce spazi pubblici e privati anche molto differenti in un’unica mappa, dal Teatro Storico di Villa Aldrovandi-Mazzacorati all’Ex GAM, dal Cimitero Monumentale della Certosa alle Serre dei Giardini Margherita, fino al suggestivo rifugio antiaereo “Vittorio Putti” ex militare.

Mette insieme musei e gallerie a partire dall’Ex Forno Mambo con l’opera di Aldo Giannotti nella Sala delle Ciminiere affiancate da alcuni spazi espositivi non-profit come ad esempio Maison Ventidue che ospita Superfluo di Marameo, Nelumbo Open con Anàktisi. Archeologia del futuro di Michele Liparesi e il museo temporaneo navile con la mostra collettiva All Stars.

A partire da domani, in alcune aree si creeranno dei distretti dell’arte, ad esempio in zona Fiera, con iniziative all’Ex GAM, al Padiglione de l’Esprit Nouveau e nei dintorni della stessa Fiera, oppure a San Lazzaro di Savena con Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, KAPPA-NöUN e 10 Lines.

ART CITY Bologna 2021

Più di tutte, ci hanno incuriosito alcune installazioni e performance che abiteranno luoghi insoliti e particolari.

Qui abbiamo raccolto i 10 eventi più curiosi, su culturabologna.it trovate tutti gli altri.

 

Teatro Storico di Villa Aldrovandi – Mazzacorati

via Toscana 19
Quadro sonoro (Bic Barchino) di Riccardo Baruzzi
Installazione a cura di Pedro Rocha

Un teatro storico privato in una villa settecentesca che riapre le proprie porte per Art City. È riconosciuto tra i migliori teatri per qualità acustica e per questo è perfetto per ospitare un’installazione video e sonora, nata da una riflessione sulle relazioni intese come sistemi capaci di alimentare le menti, i desideri e gli affetti. In una cultura caratterizzata da un eccessivo consumismo e da una richiesta costante di stimoli affettivi istantanei che sono guidati dalle tecnologie digitali, l’artista sposta l’attenzione su una maggiore distribuzione delle sensazioni e delle percezioni nell’esperienza culturale.

Qui trovi altre informazioni.

Riccardo Baruzzi, Quadro Sonoro (Bic Barchino), 2021, still da video, 21′ 40”, courtesy Collezione d’arte della Regione Emilia-Romagna

Rifugio antiaereo “Vittorio Putti”, ex militare

Piazzale Giuseppe Bacchelli 4 (ingresso sul lato destro dell’accesso al Seminario Arcivescovile)
The Flute-Singing di Carola Bonfili
Installazione video a cura di Andrea Bellini e Sabrina Samorì

Con quest’opera entriamo dentro l’universo di un videogame, in uno spin-off della storia di una delle creature mitologiche che abitano Second Order Reality, un videogioco in lavorazione. The Flute-Singing è un video modellato in CGI (Computer-Generated Imagery) che, attraverso la reinterpretazione di paesaggi e simbologie, prende la costruzione narrativa delle Metamorfosi di Ovidio e la fa smembrare da un’Intelligenza Artificiale ideata per realizzare giochi di ruolo. La separazione tra il reale e l’immaginario diventa impercettibile.

Qui trovi altre informazioni.

Rifugio antiaereo “Vittorio Putti” ex militare, grotta votiva e cava di arenaria

Cassero LGBTI+ Center

via Don Minzoni 18
Liquid Sounds di Beatrice Favaretto
Installazione video a cura di Caterina Molteni

Un lavoro video nato dall’incontro tra Beatrice Favaretto, classe 92, la più giovane di questa edizione di Art City, e Manuela Schininà, sound designer e rumorista di film porno, attiva nella scena berlinese. Favaretto usa il video come medium privilegiato, sviluppando negli ultimi anni una serie di lavori immaginati come capitoli di una più ampia ricerca sul linguaggio pornografico e sulla sua decostruzione indagando l’immaginario sessuale mainstream. Liquid Sounds, primo progetto dell’indagine, si svolge tramite una serie di primi piani, in cui l’artista riprende il movimento delle mani della rumorista. Immerse in liquidi o toccando in modo calibrato altri materiali come guanti o cinture, le mani si muovono, catturando lo sguardo dello spettatore, in un ritmo visivo e sonoro uniforme. Mentre mette a nudo la costruzione dell’apparato acustico pornografico, l’opera lascia emergere una nuova immagine erotica che conquista una propria autonomia.

Qui trovi altre informazioni.

Beatrice Favaretto, Liquid Sounds, 2019, still da video, courtesy l’artista

Le Serre dei Giardini Margherita

via Castiglione 134
Che cosa sono le nuvole? di Norma Jeane
Installazione site specific a cura di Sabrina Samorì

Da un lato vi è la paura che la tecnologia possa presto prendere il potere, spazzando via dalla terra gli uomini, e dall’altro la diffidenza irrazionale che l’uomo riversa su ciò che è nuovo, eccentrico e fuori dagli schemi. Una riflessione esistenziale sulla natura dell’arte, che si presenta in forma di installazione ludica che invita a non guardare solamente, ma anche partecipare attivamente. L’installazione si rifà al titolo del cortometraggio scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1967, inserito insieme ad altri cinque episodi in Capriccio all’italiana. L’episodio pasoliniano è una rivisitazione dell’Otello di William Shakespeare che racconta la vita di un gruppo di marionette, metà burattini e metà umane: sul palco recitano il ruolo a loro affidato, dietro le quinte si comportano come perfetti umani interrogandosi sul perché fanno ciò che fanno.

Qui trovi altre informazioni.

Norma Jeane, Che cosa sono le nuvole?, 2021, foto Roegger

Ex Mercatone Uno

via Stalingrado 31
Cerimonia di Tresoldi Academy
Installazione site-specific di Tresoldi Academy con la direzione artistica di Edoardo Tresoldi

Un’opera per “ricucire” l’area periferica dell’ex Mercatone Uno di proprietà del Gruppo Unipol ripensandola come teatro di bellezza, arte e sperimentazione creativa. L’installazione, una struttura alta 5.30 metri realizzata in rete metallica, materiali e terra reperiti nel sito, è il frutto del lavoro congiunto di Edoardo Tresoldi e 15 giovani studenti della Tresoldi Academy. L’opera è realizzata con la collaborazione scientifica di G124, il gruppo voluto dal Senatore Renzo Piano per una ricerca costante e continua sul tema delle periferie e la consulenza straordinaria di Stefano Mancuso, botanico e saggista italiano, direttore del laboratorio Internazionale di Neurobiologia vegetale.

L’opera è visibile dall’esterno attraverso la parete in plexiglass tutti i giorni dalle 8.30 alle 22.

Qui trovi altre informazioni.

Cerimonia di Tresoldi Academy

Fondazione Massimo e Sonia Cirulli (Clan Lazzaro)

via Emilia 275, San Lazzaro di Savena
Fiorucci Pop Revolution
Time capsule a cura di Fondazione Massimo e Sonia Cirulli

Un tuffo indietro nel tempo, agli anni Settanta e Ottanta e in particolare nel caos creativo di Elio Fiorucci. Designer visionario, ha saputo interpretare i mutamenti del suo tempo e più che stilista di moda fu creatore di nuove sensibilità in un continuum creativo che è stato una vera esplosione di colore e energia. Amico di Andy Wharol, Keith Haring e Basquiat si è lasciato ispirare da loro per l’inconfondibile stile pop che ha reso il marchio riconoscibile a livello internazionale e ha aiutato l’amica Madonna a mettere a punto il super copiato look carico di orecchini e collane che ha lanciato la sua icona pop in Like a Virgin.

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Fiorucci Pop Revolution

Museo della Musica

Strada Maggiore 34
NODAMS! Cinquant’anni del Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
Mostra documentaria a cura di Claudio Marra e Anna Rosellini

Una mostra dedicata ai 50 anni del DAMS, per ricordare la storia del Corso di Laurea, ma anche suggerire, già a partire dalla particolarità del progetto espositivo, come il DAMS continui ad essere, anche oggi, un luogo di innovazione didattica, di ricerca e di sperimentazione estetica. Documenti, disegni, fotografie, video, raccontano, pur se in maniera sintetica, i capitoli di una storia unica, tanto nei riflessi interni al mondo universitario quanto nel rapporto, a volte conflittuale, ma sempre vivo e intenso, con la città: dagli esordi, a inizio decennio, fino agli eventi del ’77, dal drammatico intreccio dei cosiddetti “delitti del DAMS” ai collettivi degli anni Ottanta, dalla Pantera degli anni 90 fino ai cambiamenti intervenuti dopo il Duemila.

Per questa mostra la prenotazione è obbligatoria.

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NODAMS! Cinquant’anni del Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo | Foto d’archivio di Enrico Scuro

Cimitero Monumentale della Certosa

via della Certosa 18
Luglio. Sull’azione salutare del magnetismo animale e della musica di Annamaria Ajmone & Felicity Mangan
Performance con la partecipazione speciale di Cristina Kristal Rizzo

Una performance nata dallo scambio di una serie di suggestioni che hanno indagato lo spazio immobile e silenzioso del cimitero, come un luogo vibrante di particolari forme di informazioni. Tra le figure osservate, i coniugi Anna Bonazinga e Pietro D’Amato, lei sensitiva, sonnambula e guaritrice, lui fondatore della Società Magnetica d’Italia, entrambi celebri cultori del mesmerismo, hanno contribuito ad alimentare un approccio conoscitivo basato sulle possibili relazioni e trasmissioni materiche delle diverse entità, minerali, vegetali e animali, che abitano il cimitero. I reticoli di epigrafi, bassorilievi e pietre da sepoltura diventano così superfici porose da attivare grazie a pratiche informate e alla costruzione di uno spazio sonoro.

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Felicity Mangan, Technosphärenklänge, CTM Festival HKW, 2019, foto Udo Siegfriedt

Oratorio di San Filippo Neri

via Manzoni 5
L’abilità di mutare con le circostanze di Sabrina Mezzaqui
Installazione site specific a cura di Maura Pozzati

Una grande decorazione site specific posizionata nel centro della navata sul pavimento, sotto il grande lampadario, che cambierà ogni giorno: ogni mattina l’artista modificherà la forma dell’opera, sposterà i singoli elementi metallici di cui è fatta, trasformando i ritmi delle sue forme, i perimetri e il proprio centro, per riflettere in silenzio sull’impossibilità di avere delle certezze, oggi più che mai, dato che tutti stiamo vivendo la grande precarietà di questi tempi. Il disegno, che muterà di giorno in giorno, è quello di un mandala, un elemento meditativo a cui Sabrina Mezzaqui è molto legata, essendo una pratica trasformativa che porta verso la pace interiore e la meditazione, e che è destinato a essere spazzato via in un soffio, dopo un lungo e paziente lavoro.

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Sabrina Mezzaqui, Mandala, 2019, elementi metallici a pavimento, 300 cm circa di diametro, foto Ela Bialkowska, OKNO Studio, courtesy l’artista e GALLERIA CONTINUA

Orti Boschetto Lungo Reno

via Chiarini 6
COSINUS (Venti cosmici) di Margherita Morgantin
Progetto prodotto e curato da Xing/Live Arts Week

Il progetto è parte di VIP = Violation of the Pauli exclusion principle, percorso di ricerca che si esercita nell’osservazione di alcune immagini della fisica subnucleare e astroparticellare in relazione all’immaginazione artistica, alla sensibilità personale come forma di dato scientifico.
Il titolo prende in prestito il nome di uno degli esperimenti di fisica delle particelle in corso da anni nei laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso: VIP è l’acronimo che nomina uno dei progetti di sperimentazione sugli “atomi impossibili”, la cui apparizione rappresenterebbe una violazione principio di esclusione di Pauli, considerato ancora oggi tra i capisaldi della nostra comprensione scientifica dell’universo e della materia. COSINUS darà visibilità agli eventi atmosferici, affinando un processo di sintonizzazione e ascolto sensoriale in presenza tramite un’installazione di maniche a vento all’aperto.

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Margherita Morgantin, COSINUS (Venti cosmici), 2021, installazione

Come si partecipa?

Gli eventi sono tutti a ingresso gratuito. Da lunedì 3 maggio, per le iniziative del main program, le persone interessate potranno ricevere informazioni e riservare l’accesso nelle giornate e fasce orarie disponibili, con ingresso per slot numerici in base alla capienza degli spazi, telefonando ai numeri 051 6496632 e 051 6496637 nelle seguenti giornate e orari: 3 e 4 maggio dalle ore 16 alle 20; 5, 6, 7, 8 e 9 maggio dalle ore 10 alle 20.

Per il sabato e la domenica la prenotazione è sempre obbligatoria e deve essere effettuata entro il giorno precedente la visita.

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