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I passanti chiedono, lui scrive con la sua Olivetti. Le Poesie Espresse di Luca Gamberini

25-06-2019

Di Sara Musiani

Scrive poesie in giro per la città su richiesta dei passanti con una Olivetti Lettera 22 e poi le regala. Sono composte sul momento da Luca Gamberini, giovane poeta contemporaneo.

È in partenza con #poesiaespressa, Un etto d’estate tour, una serie di appuntamenti tra Bologna, Cesenatico e Ferrara durante i quali presenterà il suo libro Un etto d’amore (Lascio?). Nel menù anche le sue poesie che comporrà durante la serata.

Si comincia giovedì 27 giugno, al ristorante Scaccomatto Agli Orti e prosegue con altre tre date in città: da R-estate al parco il 17 luglio e due appuntamenti a La Confraternita dell’Uva, il 20 e il 26 luglio.

Luca Gamberini

Inizia a scrivere da bambino, ascoltando Domenica In e Il mondo di Jimmy Fontana; decide che le parole non gli piacciono e si mette a trascrivere la sua versione del testo.

La canzone riscritta resta in un cassetto mentre gli anni passano. La sua adolescenza solitaria lo porta naturalmente verso l’introspezione. Ci confessa: “da ragazzino ero molto ‘in carne’ e per questo venivo escluso dalle compagnie di coetanei… e ahimè anche dalle ragazze”. Luca allora riapre quel cassetto e usa la scrittura come mezzo per poter parlare e comunicare, dialogare con un mondo esterno dal quale si sentiva estromesso.

La sua diventa presto voracità di lettura e di scrittura: “io divoro i libri, e sono decisamente uno scrittore compulsivo, scrivo in media una poesia al giorno”.

Tenta i suoi primi concorsi, e attraverso incontri fortunati con mentori (come Alessandro dall’Olio del Gruppo 77) che lo formano ed incoraggiano, la casa editrice Ensemble si accorge di lui e decide di pubblicare il suo Un etto d’amore ( Lascio?) libro nato dopo la fine di una storie d’amore, un amore molto importante ma difficile da pesare. È un racconto diviso in tre parti, il prima, l’innamoramento, il durante, la passione e il dopo, l’individuo che deve ricostruirsi una vita. Ma ci rassicura: “Non finisce male, c’è una presa di coscienza, che la vita prosegue anche da soli, nonostante i rimpianti, che tra l’altro sono il tema del secondo libro in cantiere”.

Crede che la poesia sia un bene da condividere.“Le poesie scritte in pubblico sono per me dei laboratori, occasioni di incontro e scambio: non mi piace l’autocelebrazione, la poesia da salotto, adoro invece condividere e farmi contaminare da ciò che mi circonda”.

I dettagli, le parole i gesti sono le cose che più lo colpiscono nelle persone che incontra, capire empaticamente quello che hanno dentro ed usare la sua dote poetica per interpretarle.

Ma Luca è un poeta del suo tempo, che usa massicciamente i social (soprattutto Instagram) per l’elevato potere di diffusione che questi mezzi garantiscono: “quando ero un adolescente, affamato di poesia, non avevo la possibilità che si ha oggi ad accedere agli autori: Pasolini (che adoro) Ungaretti, Montale, lo stesso sintetico e potente Seneca a cui il mio stile si richiama non erano facili da trovare e leggere; oggi attraverso un paio di hashtag si possono raggiungere potenzialmente migliaia di persone”.

Poesie Espresse a Milano nella libreria Hoepli

Immagina un ragazzo oggi, in piena tempesta emotiva, che può trovare quell’empatia e comprensione che a quell’età sono necessari come l’aria per respirare, e avvicinarsi a quel mondo in maniera più immediata e spontanea.

La poesia per me è inclusione: ecco perché quando presento un libro o leggo in pubblico qualcosa di mio indosso sempre la maglia di Sartorie Leggere“, un progetto sostenuto anche da Lo Stato Sociale che ha tra le sue missioni l’inclusione lavorativa di categorie ritenute deboli dalla società e la diffusione del concetto di moda inclusiva con capi made in Italy.

Luca è credente e quindi i proventi dei suoi lavori vanno in gran parte al sostegno di progetti etici e/o umanitari : “poiché con la mia poesia ‘rubo’ alberi per stampare su carta, idealmente la mia poesia vuole ‘restituire’ e aggiunge un qualcosa in più a quel che ha preso attraverso il finanziamento di progetti come Treedom progetto di rimboschimento che agisce in varie parti del mondo”.

“Io credo fermamente che la poesia debba fare cose belle, fruibili da tutti e credo che se con una poesia si può regalare con anche un solo sorriso a qualcuno sia una cosa buona, da fare”.

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