Musica & Libri

La musica indipendente italiana vista dall’alto. Il nostro racconto dalla terrazza di Indimenticabile Festival

17-07-2019

Di Giulia Fini
Foto di Beatrice Belletti

Sul tavolino il kit per affrontare le due giornate di festival: il programma con gli orari dei concerti, una spilla, una borraccia e i preservativi.

Si capisce subito l’anima di Indimenticabile Festival, una due giorni dedicata ai giovani e all’insegna della sostenibilità, organizzata all’interno del Bologna Sonic Park in Arena Parco Nord nata dalla collaborazione con Vertigo.

Il 12 e 13 luglio ha portato una line up tutta dedicata alla musica indipendente italiana.

Noi il festival lo abbiamo visto dall’alto, anche se spesso siamo scese sottopalco per vedere da vicino i concerti. Ve lo abbiamo raccontato live con video e immagini dalla terrazza del Bologna Sonic Park dove ci hanno raggiunto alcuni degli artisti. Tutti i contenuti li potete trovare in evidenza sul nostro profilo Instagram: @about_bologna.

Ad aprire la prima giornata Cecco e Cipo, duo toscano diventato famoso dopo la partecipazione a X Factor Italia nel 2014 seguito da Le Larve, band romana. C’era anche Postino, cantautore fiorentino che con il singolo Blu, contenuto nel suo primo album, Latte di soia, è salito in cima alla classifica Viral50 di Spotify. Lo abbiamo intervistato all’interno di About Cult, il nostro programma radio dedicato alla musica in onda su Radio Città Fujiko. Il podcasat della puntata lo trovate qui.

Poi gli Eugenio in Via Di Gioia, che reduci dall’uscita del loro terzo album, Natura Viva e dal loro raduno a Stupinigi, sono tornati nuovamente a Bologna. Li avevamo lasciati un anno fa al Biografilm Park quando il frontman, Eugenio, si è avventurato nel canale del Parco del Cavaticcio cantando con i piedi ammollo. Questa volta ha deciso di mettersi a correre in cima alla collina dell’arena seguito ovviamente da un’orda di fan, trasformandosi per il tempo di una canzone in Forrest Gump. Dopo il live ci hanno raggiunto in terrazza dove gli abbiamo fatto qualche domanda. La video intervista la potete trovare qui.

Al tramonto, sotto il cielo rosa, sono arrivati gli Ex-Otago, band genovese che ha partecipato alla 69° edizione del Festival di Sanremo, con il brano Solo una canzone. Li avevamo già raggiunti alla presentazione del nuovo album e al loro ultimo live bolognese. Durante la serata ci hanno stupito con una coreografia sulle note del remix house di Take me up, una hit degli anni 90/2000, e con il frontman, Maurizio, che ha cantato Stai tranquillo sotto palco, tra i fan. A concludere la serata Gazzelle, artista romano che in soli tre anni è riuscito a scalare le classifiche italiane.

Il secondo giorno di festival si è aperto con Mameli, cantautore entrato lo scorso anno nella scuola di Amici di Maria De Filippi, seguito da due giovani rapper MasamasaPuertonico. Poi Ketama 126, trapper romano parte della Love Gang, crew di amici e artisti che comprende tra gli altri anche Franco126 e Carl Brave.

In serata sono saliti sul palco Ghemon che, come gli Ex-Otago, ha partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo con il singolo che mischia rap e soul, Rose Viola. A seguire Coma_Cose, duo in tuta con all’attivo un solo album Hype Aura, ma forte di una scrittura basata su giochi semantici e uno stile molto riconoscibile. A concludere la due giorni, nonostante i lampi e un temporale in arrivo, il live di Gemitaiz, rapper romano che ha battuto il record nazionale di stream giornalieri per un singolo brano su Spotify con Veleno 7, realizzato in collaborazione con MadMan, uscito il 7 giugno.

A tutti i partecipanti è stata data l’opportunità di acquistare un bicchiere riutilizzabile da poter riempire gratuitamente al water point eliminando così la plastica monouso. Un’iniziativa che fa parte del progetto di Vertigo e Reverse Agency per il recupero dell’area.

Non eravamo sole, abbiamo condiviso la terrazza insieme alle altre webzine e le realtà che hanno fatto parte della community di Indimenticabile Festival. Tra queste anche Indie Pride che ha tenuto due incontri coinvolgendo sia i media che gli artisti per riflettere sul tema del potere della musica e la responsabilità che ne deriva. La musica è arte, ma è anche educazione?

“Dal confronto è emerso che non crediamo che la musica debba essere educazione – ha detto Antonia Peressoni di Indie Pride – la musica è intrattenimento e mercato, non deve essere necessariamente educare. È qualcun altro che dovrebbe farlo, come la famiglia e la scuola. Però la musica può mandare un messaggio e chi fa musica può decidere se e come mandarlo”.

Qui la nostra photo gallery con gli scatti dei due giorni

Condividi questo articolo