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Tra equilibrio e innovazione, Linecheck Festival celebra 10 anni di cambiamento nel panorama musicale

17-11-2024

Di Beatrice Belletti

Hai mai sentito parlare di un festival che ti fa riflettere di giorno e ballare di notte? Linecheck Music Meeting & Festival è proprio questo: un mix unico di innovazione, networking e performance, arrivato quest’anno alla sua decima edizione, che dal 18 al 23 novembre trasforma la musica in un linguaggio per esplorare il futuro. Organizzato da Music Innovation Hub, una realtà pionieristica dedicata a creare impatto sociale e culturale attraverso la musica, Linecheck, non solo è il cuore pulsante della Milano Music Week, ma è diventato un appuntamento imperdibile per professionisti, artisti e appassionati da tutto il mondo.

Quest’anno, sotto il tema provocatorio #SoFarSoGood? sfidando i limiti del panorama musicale, come racconta il suo manifesto: “il perseguire l’innovazione è una pratica che deve essere promossa e incoraggiata il più possibile, per rafforzare un ecosistema in cui troppo spesso il cambiamento incontra resistenza.” Linecheck continua a camminare sul filo dell’innovazione, affrontando grandi temi come tecnologia, globalizzazione e inclusività, per costruire un futuro sostenibile e inclusivo per artisti, professionisti e appassionati.

E il gran finale sarà un party esplosivo a Bologna, l’occasione perfetta per vivere entrambe le dimensioni in una settimana di pura magia sonora.

MACE – Credits by Dubitante

Closing Party con MACE per un finale esplosivo a Bologna

La ciliegina sulla torta di Linecheck 2024 è senza dubbio il Closing Party al DumBO di Bologna, nella rinnovata partnership con ROBOT Festival, suggellando il gemellaggio tra le due città. Sabato 23 novembre, le atmosfere industrial chic del Binario Centrale faranno da cornice a una serata imperdibile con MACE, icona della scena musicale italiana, Quantic, maestro dei mix tra jazz, funk e hip-hop, Kabeaushé e DeFe . Il party è la meta da segnare in agenda per i bolognesi!

Mace, all’anagrafe Simone Benussi, è uno dei dj e producer più influenti della scena musicale italiana. Con collaborazioni iconiche come il doppio platino di “Ho paura di uscire 2” per Salmo e i quattro platini di “Pamplona” di Fabri Fibra, Mace ha vissuto in prima linea l’ascesa del rap dall’underground al mainstream e la rivoluzione dell’elettronica nell’era digitale.

La sua carriera inizia con il duo La Crème e il disco d’esordio “L’alba”, considerato una pietra miliare del rap italiano. Negli anni, Mace fonda il collettivo RESET!, esporta il suo sound in tutto il mondo con release internazionali e remix per artisti come Fatboy Slim e Cassius, e conquista il Sudafrica con brani afrobeat come “Umama”.

Negli anni ’20, Mace ha dominato le classifiche italiane con il singolo “La canzone nostra” e l’album “OBE”, un progetto visionario che combina rap, elettronica e sperimentazione, certificato doppio platino. Il suo ultimo lavoro, “Oltre”, esplora i confini sensoriali della musica in un viaggio tra psichedelia e elettronica.

Il programma della settimana

Il festival prende il via lunedì 18 con un contributo esclusivo di Brian Eno, co-fondatore di EarthPercent, che porterà il tema della sostenibilità al centro della scena. Subito dopo Eduardo Reck Miranda farà il suo debutto in Italia con un live che unisce musica e quantum computing e Lorenzo Senni presenterà Canone Infinito Extended, accompagnato dalle sperimentazioni sonore di Éliane Radigue. Il tutto nell’atmosfera unica dell’Auditorium San Fedele di Milano. Da mercoledì 20, il festival si sposta negli spazi di BASE Milano, con oltre 40 artisti che animeranno i palchi tra live set e dj performance.

Ecco alcuni highlight imperdibili:

  • Yaya Bey, nuova stella dell’R&B americano, e il collettivo Fuuturejazz apriranno la Ground Hall con un sound innovativo.
  • Giovedì sarà il turno di Madame Gandhi, DJ e attivista, e della talentuosa polistrumentista Fabiana Palladino.
  • Venerdì, i napoletani Fuera porteranno un’esclusiva anteprima del loro prossimo album, affiancati dal trio francese Dov’è Liana e dal pop esplosivo di Kabeaushé.

Ogni sera, gli show saranno arricchiti da installazioni immersive e performance uniche, come il Ianus Tuber Quadraphonic Live e i set elettronici di Evissimax e Kiss Nuka.

Fra le principali novità di quest’anno spicca il ritorno della Linecheck Academy, dedicata alla formazione professionale per chi vuole fare carriera nella musica. Dal 18 al 20 novembre, workshop e masterclass esploreranno temi come curatorship per eventi live, sfruttamento creativo dei cataloghi musicali e digital marketing con focus sui dati musicali.

Per chi cerca di espandere il proprio network, tornano le Matchmaking Sessions, questa volta con una formula rinnovata per mettere in contatto esperti e delegati di diversi settori.

Inoltre, il programma Conference si arricchisce con quattro Summit tematici:

  • Web3 Summit, dedicato a blockchain e decentralizzazione (in collaborazione con SpaghettETH).
  • Social Change Summit, che esplora il potenziale della musica come strumento di cambiamento sociale (co-curato con Act in Synch).
  • Synch Summit, focalizzato su licenze e sincronizzazioni musicali (insieme a Europe in Synch).
  • ASCOLTO – Community Radio Summit, che riunisce radio indipendenti da tutto il mondo per scambiare esperienze e idee.

Torna anche La Capsula, lo studio immersivo di Music Innovation Hub, come un punto di riferimento per showcase e residenze artistiche della settimana e finisce con Linecheck Off, un evento speciale per le giovani generazioni che aspirano a entrare nel mondo della musica fatto di workshop, panel e dj set si alterneranno per creare un’esperienza coinvolgente e formativa.

Con oltre 1.500 professionisti da 30 paesi, showcase di 40 artisti e 16 community radio coinvolte, Linecheck non è solo un evento, ma un’esperienza collettiva che celebra la musica come strumento di connessione globale. La decima edizione, tra Milano e Bologna, esplorerà come trovare equilibrio tra contrasti solo apparentemente inconciliabili: “sensibilità umana o tecnologia? Cultura locale o internazionalizzazione? Inclusività o meritocrazia?” Le risposte, delicate come il filo d’acciaio teso dal celebre funambolo Philippe Petit, ispirazione del manifesto del festival, verranno cercate coinvolgendo l’intera comunità musicale, in nome di una passione condivisa per la musica e del suo valore generativo.

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