(A) Spasso - cosa fare in città

“Ridere è una cosa seria”. Il Fruit Exhibition porta l’ironia a Palazzo Isolani

25-01-2019

Di Beatrice Belletti, Claudia Palermo

Leggerezza, colori shock, stupore, ironia, satira. A sottolineare che “l’arte e la cultura non devono sempre essere cose serie ed impegnate”.

Sarà lo humor il nuovo tema di Fruit Exhibition, il market internazionale dell’editoria d’arte indipendente, che torna in scena a Bologna con la settima edizione, dall’1 al 3 Febbraio 2019, per la prima volta ospitata nella sede dello storico Palazzo Isolani.

Battezzato come uno degli eventi bolognesi più importanti della scena indipendente, il Fruit, progetto di Crudo con il sostegno del Comune di Bologna e di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e segnalato da Art City Bologna 2019, quest’anno ritorna con tante novità.

Fruit Exhibition 2018

La location di questa edizione sarà Palazzo Isolani, realtà più piccola rispetto a quella dell’anno scorso, Palazzo Re Enzo, ma che ha portato “ad una selezione di qualità più alta degli espositori e dei prodotti del market”, ha detto Christian Battiferro in conferenza stampa.

La missione di Fruit rimane valorizzare e “promuovere la filiera Icc (Industria Culturale e Creativa) dando maggiore visibilità e concretezza per poter trasformare l’arte da passione a mestiere. E lo facciamo attraverso il libro che è media tradizionale ma è anche estremamente attuale” ha continuato Battiferro.

Non a caso tra le altre novità di quest’anno c’è il premio Fip, Fruit Indie Publishing, promosso da Fruit Exhibition in collaborazione con la storica cartiera Favini. Si tratta di un concorso gratuito, rivolto a tutti gli artisti e editori che presenteranno entro il 15 marzo 2019 un progetto editoriale inedito, in formato digitale, che indaghi il tema dello humor, con il fine di vedere pubblicato il progetto vincitore. Vi lasciamo il link al regolamento completo.

La tre giorni di festival aprirà al pubblico una curata selezione di oltre 100 tra i migliori editori indipendenti su piazza internazionale e nazionale, includendo libri d’artista, cataloghi, progetti grafici, riviste, cartotecnica e zine, ad arricchire un programma di conferenze, workshop, mostre e istallazioni.

Checkpoint Charly

Tra i numerosi imperdibili eventi spiccano i talk con ospiti illustri del settore, citiamo Big data e design: come l’infografica ha cambiato i giornali con Marco Enrico Giacomelli (vice direttore di Artribune) e Stefano Cipolla (Art Director L’Espresso); la presentazione di Art Book Stories un documentario sull’editoria indipendente artistica che l’Associazione Crudo sta girando con la collaborazione di vari partners, tra cui la fondazione Fitstic e Its McLuhan.

Altro appuntamento volto all’incoraggiamento e all’omaggio degli artisti che utilizzano il libro o rivista come medium e oggetto d’arte è Fruit Picks, al suo secondo anno, selezione di sei progetti tra gli espositori che partecipano al market, ancora super segreti e quindi da scoprire durante il festival.

Judith Erwes, Some Sheep

Tema dello humor affrontato anche in un duplice approfondimento tra conversazione e performance itinerante Art Is Not a Serious Stuff presentato da Erik Kessels e Chantal Rens, seguito dalla mostra Some Sheep dell’artista inglese Judith Erwes, entrambi lavori che si incentrano sulle allitterazioni visive.

Inoltre ci saranno due party a chiudere il market con live performance e Dj Set firmate Laroboterie e Mr. Island.

Anna Fietta

Ci siamo fatti raccontare qualche dettaglio in più da Guendalina Piselli, curatrice e responsabile del bookshop di Fruit.

Come nasce il tema di questa edizione?

“In un periodo storico un po’ pesante e complicato ci piaceva riscoprire quella forma, in realtà antichissima, che è la satira, di strappare una risata in qualche modo”.

Qual è la mission di Fruit?

“La ricerca nell’editoria indipendente, quindi il materiale che non si trova nelle librerie mainstream, per far scoprire sia i prodotti che i talenti nazionali ma anche con uno sguardo internazionale, con l’idea di portale in Italia quello che non c’è nel panorama editoriale. Il nostro obiettivo è far capire a chi ci segue che con la cultura si mangia, e bisogna sfruttarla”.

Edizioni del Frisco, Indie Paper

Cosa è rilevante nel processo di selezione?

“Le novità e le eccellenze dal mondo. Ci appoggiamo a realtà con ampio respiro, penso a Corraini e Slanted (Germania) per citarne alcuni, attraverso gli Stack Awards e i distributori internazionali che ci colpiscono visivamente. Lo scopo rimane importare ispirazione per i creativi che si interessano di cultura visiva e non solo, e lo facciamo sempre facendo una ricerca di contenuti ma soprattutto ispirati alla grafica”.

Qual è la differenza principale con le fiere del libro?

“Quello che non vedi a Fruit è testo scritto, il contenuto e la parola sono sempre in ambito grafico”.

Odonhimeg Boldbaatar

Come si fa a mangiare con la cultura, quando in questo momento storico la carta soffre in favore del digitale?

“Quello che non ritorna dal digitale è la qualità del prodotto cartaceo, molti progetti giocano con il formato e il tipo di carta, queste sono cose che con il web non puoi dare e chi si occupa del mestiere lo capisce, ma anche il pubblico generico lo apprezza. Ce ne siamo resi conto con Libreria Progetto, una selezione ad hoc di titoli con la quale ci muoviamo tra i festival in Italia, iniziato a Bologna con la Bologna Design Week, Gender Bender e seguito dal Wave Market a Roma. Noi ci comportiamo come una libreria fisica e parlando dal punto di vista della vendita, le persone sono sempre interessate alle novità e sono fidelizzate ai prodotti trovati da noi che magari non riuscivano a trovare altrove”.

Se qualcuno non riesce a venire al Festival, come può reperire i prodotti che avete selezionato?

“Abbiamo una grande novità, freschissima! Abbiamo stretto una collaborazione con lo shop online del progetto italiano T-Squirt, che sarà presto disponibile”.

Officina Typo

Ci fai un appello per supportare la cultura e la realtà di Fruit Exhibition?

“Supportare il nostro progetto significa supportare una realtà, una energia a livello nazionale che vogliamo esca, noi diventiamo la voce delle persone che partecipano a Fruit. Il nostro è un evento strutturato che non si chiude solo sul market, ma offre talk e mostre per portare le realtà da tutto il mondo che dimostrano che fare cultura oggi è possibile ed è possibile averlo come lavoro”.

Condividi questo articolo