Musica & Libri

Tra Gomorra e Sanremo. Intervista a Livio Cori

13-10-2019

Di Salvo Bruno

Una carriera musicale che annovera anche una parentesi cinematografica nei panni di ‘O Selfie nella terza e quarta stagione di Gomorra (di cui ha anche firmato la colonna sonora Surdat), la scelta artistica della scrittura in dialetto napoletano e poi la partecipazione all’ultima edizione di Sanremo insieme a Nino D’Angelo con il brano Un’Altra Luce: tutte esperienze che Livio Cori, classe 1990, ci racconta attraverso aneddoti e sensazioni nel backstage dopo il suo primo live bolognese al Covo Club.

Dai primi esordi da rapper alla nuova veste di cantante e cantautore, un percorso che lo ha portato alla creazione del disco Montecalvario, pubblicato a febbraio 2019 dalla Sugar.

Un artista che guarda al presente nel mondo della musica senza mai dimenticare le sue origini napoletane e il suo background artistico: sonorità urban e hip-hop, r’n’b ed elettroniche innestate sulla musicalità e sulla fluidità dei suoi testi in napoletano.

Un tipo di musica che da napoletana diventa italiana e viceversa, ritagliandosi un suo personalissimo spazio nella scena artistica e facendosi continuatore di un percorso musicale iniziato con Pino Daniele e altri grandi nomi della musica napoletana, arrivando fino al più recente Liberato, il misterioso rapper partenopeo di cui non si conosce l’identità e spesso associato al nome dello stesso Livio Cori, il quale ha categoricamente smentito.

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