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Vinili, malinconia, birrette. Guai a chiamarli dj: ecco i LO/MO

04-01-2018

Di Leonardo Vicari

“Quindi, insomma.. fate i dj”, abbozzo, sapendo di rubare tempo al duo che sta per appropinquarsi verso la serata del 29 dicembre, da Nero Factory. 

La loro serata. 

“Il mixer, lo ammettiamo, c’è. E i piatti pure, ce li fornicono. Gli Lp ovviamente li portiamo noi, ma..”

“Ma…?”

Selezionatori di vinili privati suonati in pubblico ci è sempre parso più appropriato, come termine per riconoscerci!”.

Le parole sono importanti e ne abbiamo la conferma, ma pure gli acronimi hanno un loro perché: il nome del progetto LO/MO sorge da due cognomi, quelli di Marcella e Gianluca. 

Non pensavano certo di rientrare in cartellone nelle serate dei locali di Bologna quando, a casa, si rilassavano ad ascoltare vinili, condividendo semplicemente un interesse e spulciando tra i brani più malinconici dei rispettivi repertori. Dal rock al pop, dal blues all’elettronica, con un solo comune denominatore: “il ritmo? gli strumenti? il genere? macché, solo lei: la tristezza!”.

Il fato, il gioco, o la clemenza di Saturno (da sfruttare al volo!) portarono Marcello e Claudia, gestori del Vanilia, a proporre loro di scomodarsi dalla comfort zone per spostare quel passatempo tra i tavoli di via del Pratello 100 “dai, venite a suonare una sera da noi”.

Il passaparola, poi, creava inaspettatamente tutto il resto: 30 “ospitate” in un anno, la creazione di locandine esclusive ispirate ai mostri sacri del cinema, e un’attività social dalla quale LO/MO non può più prescindere.

“Il format è semplice e rodato, 5 massimo 6 brani a testa poi ci diamo il cambio: sia in consolle che (giustamente, ndr ) al bancone”.

L’ultima data del 2017 è stata da Nero Factory.

Ah, in tempi di chiacchierate playlist, About ha ritenuto opportuno, civile e socialmente corretto non richiederne una gratuita ai LO/MO.

…davvero c’avete creduto? 

1) Damon Albarm: hostiles 

2) Fink: trouble’s what you’re in 

3) Lucio Dalla: tango 

4) Nicolas Jaar: top many kids finding rain in the dust 

5) Jacques Brel : ne me quitte pas. 

6) The Smiths: Last night i dreamt that somebody loved me.

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