Wher è la prima app italiana che permette alle donne di scambiarsi consigli e indicazioni, come già si fa tra amiche, sui percorsi migliori da prendere per rientrare a piedi la sera oppure per prenotare un albergo quando si viaggia da sole in città che non si conoscono.
Una volta fatto il login tramite social network le utenti si profilano inserendo le proprie abitudini di mobilità e scegliendo la città d’interesse per scoprire quali sono i quartieri e le strade suggerite dalla Community. Dopo una breve descrizione del quartiere selezionato, si visualizzano le valutazioni lasciate dalle altre utenti con le informazioni di sicurezza delle strade in base ad una delle tre fasce orarie selezionate (giorno, sera e notte). Le strade viola sono le strade valutate come più sicure secondo diversi parametri come il grado di affollamento della zona, il livello di luminosità ma anche il diverso stato d’animo che quel luogo genera.
Dietro ci sono i fondatori Eleonora Gargiulo, psicologa e CEO, Ilaria Zonda UI designer, e Andrea Valenzano sviluppatore e CTO della startup, che hanno vinto il programma di accelerazione TIM #WCAP Bologna. Ma anche Fausto Savarino, sviluppatore, e Carola Di Ruscio, Social Media Manager, che mi ha raccontato il progetto
Come è nata Wher?
La scintilla che ha innescato la nostra idea è stata l’esperienza personale di una di noi che, durante una vacanza da sola a Lisbona si è resa conto – soprattutto confrontandosi con l’esperienza riportata da altre ragazze – che il disagio provato nel muoversi in città di sera era un’esperienza che condividevano tutte.
L’esistenza di quest’app ci fa pensare che la possibilità delle donne di passeggiare per le strade delle nostre città sia oggi ancora potenzialmente limitata, è così?
Oggi i fattori che possono far sentire una donna a disagio quando si muove da sola la sera sono molteplici: la poca illuminazione, una strada con poche persone, la scarsa confidenza che si ha con una nuova città. Se ci pensate ad oggi esistono molti strumenti capaci di dirti qual è il percorso più breve ma non quello più sicuro, ed in realtà abbiamo visto come basti poco – come fare 200 mt in più su una strada ben illuminata – per evitare spiacevoli situazioni. Volevamo creare uno strumento in cui le stesse utilizzatrici potessero dire ad altre quali sono i percorsi migliori in base alle proprie esperienze, come già si fa tra amiche attraverso il passaparola.
Quali sono – a vostro parere – le paure più comuni fra le donne che viaggiano sole?
Pensiamo che i timori, le paure che le donne si trovano a fronteggiare siano molteplici poiché inevitabilmente legate alle proprie esperienze personali; Le più difficili da gestire quando si desidera muoversi autonomamente può essere, ad esempio, il rischio di subire molestie.
In realtà ognuna di noi ha qualcosa da raccontare, poiché nel corso della propria vita sperimenta, purtroppo, quella strana sensazione del camminare da sola per strada e non sentirsi mai del tutto al sicuro. Da qui l’importanza di dare ad ogni donna uno spazio in cui potersi esprimere e poter dare consigli ad altre donne in base alle proprie esperienze.
Come può la tecnologia creare un mutuo aiuto e contribuire a costruire reti virtuose (come già vediamo, in altri ambiti, con Tripadvisor o Airbnb, etc.)?
Pensiamo che la tecnologia debba sempre essere messa al servizio delle persone e questo significa che vanno creati bene quegli strumenti con cui le persone possono riconoscersi e che possono utilizzare con facilità per esprimersi e sentirsi utili alla comunità.
Nel nostro caso specifico la piattaforma va ad integrare i dati provenienti dalla Community di donne che costantemente condividono informazioni e strategie di mobilità (come accade con le recensioni su Tripadvisor), con i dati provenienti da piattaforme open source sui punti di interesse utili come le fermate degli autobus, i parcheggi dei taxi, i locali aperti la notte. La Community dietro l’app è quindi estremamente importante. Nei gruppi Facebook a loro dedicati, le ragazze di Wher (le nostre “wherriors”!) si scambiano notizie e informazioni legate alle proprie città incontrandosi in uno spazio virtuale in cui possano dire la loro e confrontarsi.
Ma l’esperienza non è solo virtuale; siamo già attivi su tante città come Torino, Milano, Bologna, Roma, Catania e creiamo momenti di incontro fra le nostre ragazze per far conoscere l’app a più persone possibili. Da poco abbiamo organizzato un evento di mappatura a Bologna insieme ad AIESEC Italia, la più grande associazione di studenti universitari che si occupa di mobilità internazionale. Qui abbiamo registrato un’enorme presenza di studentesse (ed anche ragazzi) che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Abbiamo usato l’app girando per le vie della città, lasciando recensioni, commenti e foto, in una sorta di grande gara a squadre, ed incontrando anche alcune realtà cittadine molto attive sul tema dell’uguaglianza di genere, come il Cassero LGBT Center.
Qui potete trovare l’app per Android
Qui per ios
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