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Riscoprire Bologna attraverso gli autori che l’hanno vissuta. Salaborsa mette online la “mappa degli scrittori”

29-05-2018

Di Giulia Fini

Forse non tutti sanno che sotto i portici di Via Santo Stefano, all’angolo con Vicolo Pepoli, nei primi anni del ‘900 c’era una fumisteria, un negozio di stufe gestito dallo scrittore/artigiano Giuseppe Raimondi. Ai tempi era luogo di ritrovo per gli amici, tra cui il pittore Giorgio Morandi, l’editore Leo Longanesi e l’artista Filippo De Pisis. Si trasformò negli anni in un piccolo cenacolo, in cui cresceva una generazione di intellettuali, tra cui anche Pier Paolo Pasolini. Nella sua stagione bolognese Pasolini frequentava anche il Teatro del Corso dove assistette ad alcune rappresentazioni che alimentarono la sua precoce passione per il teatro. È proprio in un appartamento accanto a quel teatro che alloggiò, un secolo prima, Giacomo Leopardi. Alla famiglia raccontava di essere coinvolto controvoglia negli spettacoli dal momento che il muro della sua camera confinava con il teatro, “talmente che mi tocca sentir la commedia distintamente, senza muovermi di casa”.

Tutto questo nella stessa via.

Vicolo Pepoli angolo Piazza Santo Stefano – nel palazzo a destra c’era il negozio di stufe di Raimondi

L’edificio moderno che ha sostituito il Teatro del Corso bombardato nel 1944

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bologna più di tutte le altre città italiane è stata negli anni il crocevia di moltissimi protagonisti del panorama culturale italiano. Per questo motivo Biblioteca Salaborsa in collaborazione con Chialab e con il sostegno dell’Istituto Beni culturali della regione Emilia-Romagna ha deciso di creare la mappa degli scrittori, uno strumento disponibile per tutti sul portale di risorse online della biblioteca che permette di ricercare i luoghi e i protagonisti della vita letteraria a Bologna tra ‘800 e ‘900.

“Non è google maps – ci dice Isabella Fabbri dell’Istituto dei Beni Culturali che ha supervisionato il progetto –  ma un racconto, una narrazione di Bologna che mette insieme tutto: le immagini, i luoghi, gli autori”.

L’archivio, che conta 7000 schede, ha cominciato a prendere forma nel febbraio del 2017, fino ad arrivare ad un’articolata rete di dati consultabile attraverso due categorie: luoghi e autori. Entrando in un punto della mappa si possono vedere gli scrittori che sono collegati a quel luogo, con rimandi a immagini, suggerimenti di lettura e collegamenti ai fatti più rilevanti della storia bolognese. “Siamo partiti da Ugo Foscolo e la vicenda dell’Ortis, la cui stampa e pubblicazione venne interrotta alla lettera XLV a causa del suo arruolamento nella Guardia Nazionale – racconta Roberto Ravioli che ha curato i contenuti della piattaforma – e siamo arrivati fino ad Umberto Eco”.

Oggi oltre a esplorare la città attraverso i fumetti, i canali, i giardini, i palazzi storici possiamo ripercorrere Bologna anche attraverso gli occhi, la vita quotidiana e gli accadimenti degli scrittori, di chi ha vissuto questa città e l’ha raccontata, orientandosi tra luoghi che ancora sono presenti a quelli che invece non ci sono più, come la fumisteria. Un’occasione per studenti, viaggiatori, ma anche per i cittadini, di riscoprire la città.

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