“In questi anni ci sono arrivate molte richieste, anche da parte di cantanti e band che non avevano ancora prodotto alcun disco, e che ci chiedevano di poter suonare qui”.
Pierfrancesco Pacoda, direttore artistico della rassegna musicale ArtRockMuseum (organizzata e prodotta da Genus Bononiae. Musei della Città), ha le idee molto chiare: dare una possibilità anche a cantanti e gruppi musicali non noti ed esplorare così nuovi scenari del panorama musicale.
Sul palco di ArtRockMuseum, nelle tre edizioni precedenti, sono saliti Lo Stato Sociale, Dente, Paolo Benvegnù, Iosonouncane, Angela Baraldi, Emidio Clementi, Fast Animals and Slow Kids, solo per citarne alcuni. E quest’anno, per la prima volta, lo potranno calcare quindi anche artisti “meno sconosciuti” grazie ad un contest dedicato alla musica emergente.
C’è tempo fino al 15 gennaio per partecipare al contest. Basta avere meno di 30 anni (per i gruppi fa fede la media di età dei vari componenti) e inviare il video di una canzone originale (no cover) senza alcuna limitazione di genere a stampa.comunicazione@genusbononiae.it
I video verranno postati sulla pagina Facebook di ArtRockMuseum e sottoposti al giudizio del pubblico che a colpi di clic decreterà i dieci artisti/band che saranno valutati da una giuria di addetti ai lavori. I tre che passeranno la selezione potranno esibirsi in una serata dedicata al contest all’interno della programmazione di ArtRockMuseum 2018, nella corte del Museo della Storia di Bologna.
La giuria è composta da Pierfrancesco Pacoda (direttore artistico ArtRockMuseum), Luca Bortolotti (La Repubblica), Simone Arminio (Il Resto del Carlino), Andrea Tinti (Corriere di Bologna), Salvatore Papa (Zero), Roberto Anselmi (ANSA) Massimiliano Colletti (Radio Città del Capo), Francesca Bono (Ofeliadorme), Beatrice Antolini, Marco Gallorini (Woodworm Records) Paolo Naselli Flores (Urtovox) e Gianmarco Silvi (SEMM music store & more).
L’edizione di quest’anno si terrà tutti i mercoledì sera dal 14 febbraio al 18 aprile.
Ma c’è di più. “La rassegna è cresciuta ed è stata riconosciuta come di rilevanza culturale e nazionale”, spiega Pacoda.“E per questo ha ricevuto anche un piccolo finanziamento dalla SIAE”.
Condividi questo articolo